ORA DI PUNTA/ Chi ha vinto e chi è stato sconfitto dal voto del 4 marzo

di ENNIO SIMEONE -. La domanda che l’opinione pubblica si pone questa mattina è una sola: ma, insomma, in queste elezioni chi ha vinto e chi ha perso? La risposta – in attesa dei voti reali definitivi, da cui dipenderà l’esatta ripartizione dei seggi alla Camera e al Senato – è semplice: hanno vinto il Movimento 5 stelle e La lega, cioè le due formazioni ostinatamente definite «populiste» e «anti-sistema» dagli avversari e da larga parte dei mezzi di comunicazione; ha perso, e malamente, il Pd a guida Renzi. Ma hanno perso anche (sia pur meno rovinosamente) sul versante destro Forza Italia a guida Berlusconi, e sul fronte sinistro Liberi e Uguali a guida Grasso: l’ex cavaliere per la perdita di credibilità con le sue mirabolanti promesse fiscali; il presidente del Senato per il ritardo con cui i dissidenti del Pd se ne sono usciti dal partito, dopo aver votato, sia pur malvolentieri e per disciplina, troppi provvedimenti  impopolari, e per lo scarso mordente della loro campagna elettorale.

Ma, insieme con il principale sconfitto di questa competizione elettorale, cioè Renzi, vanno inseriti nel novero dei perdenti senza attenuanti quasi tutti gli organi di informazione – dalle emittenti televisive con in testa la Rai, Mediaset e Sky, alla stragrande maggioranza dei maggiori giornali – che lo hanno sostenuto ed osannato senza ritegno, dandogli uno spazio talmente esagerato  da aver disgustato la maggioranza degli italiani, attaccando contemporaneamente il M5s e, quotidianamente, e spesso ingiustamente, colei che hanno scelto come bersaglio prediletto: la sindaca di Roma Virginia Raggi. Costoro hanno contribuito a scatenare una reazione di rigetto che si è trasformata in voto di segno esattamente opposto.

La domanda successiva che l’opinione pubblica si pone è facile da immaginare: e adesso che cosa accadrà? Sarà il tema dei prossimi giorni e delle prossime settimane, quando avremo il quadro esatto e completo di queste elezioni.

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