Pietro Grasso: Una nuova casa politica a chi non si sente rappresentato, per un’Italia di liberi e uguali

“Serve un’alternativa. Noi abbiano la testarda convinzione che in questo momento deve prevalere lo spirito di servizio” e “allora tocca a noi, tocca a noi offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato”. Il presidente del Senato Pietro Grasso è sceso in campo e annuncia la sua disponibilità all’assemblea romana che oggi ha dato il via alla lista “Liberi e Uguali”. Accolto da un grande applauso all’arrivo all’Atlantico all’Eur, dove si è svolta la kermesse promossa da Mdp-Articolo1, Sinistra Italiana e Possibile, Grasso (nella foto con Speranza, Civati e Fratoianni)  ha poi spiegato alla platea conseguenze e motivazioni dell’addio al Partito Democratico: “Dare le dimissioni dal gruppo Pd” è stata una “scelta che ha fatto rumore. Ho ricevuto tante telefonate. Mi hanno offerto seggi sicuri, mi hanno consigliato di star fermo un giro, mi hanno chiesto di far la riserva della Repubblica. Mi dispiace, questi calcoli non fanno per me”. “Essere presidente del Senato è un onore incredibile – ha poi aggiunto -. Sin dall’inizio ho rivendicato il diritto di parola. L’imparzialità non prevede la rinuncia alle proprie idee politiche“.

 “Non aspettatevi da me, neanche in campagna elettorale – ha poi promesso -, fiumi di parole. Altri sono bravissimi in questo, suggestionano con le parole. Io parlerò di cose concrete: noi faremo proposte serie. Le fake news – ironizza – le lasciamo ad altri…”.

E ha fatto un discorso molto, chiaro nella sua estrema semplicità e concretezza, con un linguaggio tanto diverso dal “politichese” e dal demagogico che siamo costretti ad ascoltare tutti i giorni dai vari canali tv. “Noi possiamo cambiare questo Paese con umiltà, con proposte serie – ha continuato -. In questi mesi ho incontrato tante persone con la testa china, rassegnata agli scandali, che non crede più alle istituzioni e ai partiti. Il nostro compito è far alzare la testa a questi cittadini”. “Ho scelto ottimi compagni di viaggio, ma tanti altri arriveranno. Il nostro progetto è aperto. Costruiremo una nuova alleanza tra cittadinanza attiva, sindacati, forze intermedie. Il nostro – ha sottolineato – è un progetto più grande di come finora lo hanno raccontato e se ne accorgeranno presto. Non ci facciamo scoraggiare di chi parla di rischi di sistema, favori ai populismi, voto utile. L’unico voto utile è quello di chi costruisce speranze portando in Parlamento i bisogni e le richieste della metà d’Italia che non vota. E’ questo il voto utile”.

“Non può avere successo un uomo solo al comando circondato da tanti ‘yes man’ e io – conclude – non voglio esserlo”.

Massimo D’Alema si concede  un selfie durante l’assemblea

Sala strapiena, tanti in fila fuori prima della partenza. “Siamo 5.000”, aveva annunciato Luca Telese dal palco, conduttore della kermesse, aprendo i lavori. Ad alternarsi sul palco, dove campeggia lo slogan ‘Una nuova proposta‘, personalità della società civile con Roberto Speranza di Mdp, Nicola Fratoiani di Sinistra Italiana e Pippo Civati di Possibile. In platea tanti dirigenti a partire da Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani, che ha sottolineato: “La sinistra ci dev’essere. Per combattere la destra regressiva bisogna rimettere nel campo le forze di sinistra e del centrosinistra che sono nel bosco. E’ stata sottovalutata questa destra. Bisogna tenere in alto la bandiera dei nostri valori contro le destre regressive”.

Renzi e Berlusconi sono facce della stessa medaglia, sono l’uno il Crozza dell’altro. Le cose che Berlusconi promette, Renzi le realizza…”. Così Civati, intervenendo poi all’assemblea. “Il nostro progetto – ha aggiunto – non è solo mettere insieme la sinistra, che è un’impresa titanica mai riuscita, ma cambiare l’Italia”. Il punto di arrivo, spiega, di “un processo lungo e non scontato”.

“Molti di noi sono qui per una promessa tradita, tra le molte tradite: di non avere più lavoratori precari, di non avere l’uomo solo al comando…”, ha proseguito Pippo Civati sottolineando che ci attende una campagna elettorale “a chi la spara più grossa. Noi prendiamo l’impegno di fare promesse che non verranno più tradite e verranno banalmente mantenute. Loro stanno già preparando nuovi tradimenti ma noi li fermeremo”.

Speranza ha invece un messaggio per il presidente del Senato: “A Grasso voglio dir solo una cosa. Io ho 38 anni ma c’è un filo che lega la mia alla tua generazione: molti della mia età hanno iniziato l’impegno civico e politico nelle giornate successive agli attentati a Falcone e Borsellino e io oggi sono orgoglioso che tu sia qui con noi, e il fatto che tu lo sia, ci dice che siamo dalla parte giusta”.

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