ELECTION DAY/ Europee: il governo di Giorgia Meloni esce rafforzato dal voto. Bene il Pd della Schlein e Forza Italia che supera la Lega. Crollo del M5S di Conte. Flop di Renzi e Calenda. Exploit di preferenze per Vannacci e la Salis. Piemonte: Cirio confermato presidente. Francia: la Le Pen doppia Macron e apre la crisi politica dell’Eliseo

di SERGIO TRASATTI/ Va in archivio anche questa tornata elettorale tra voto per le europee e per le amministrative. Ricordiamo infatti che in Italia si è votato anche per il rinnovo dei sindaci in 3.700 Comuni, e per la Regione Piemonte, dove è stato confermato il presidente uscente Alberto Cirio del centrodestra e nello specifico di Forza Italia. Sempre in crescita il fenomeno dell’astensionismo: per le elezioni europee ha votato solo il 49,69% degli aventi diritto, rispetto al 56% del 2019. Per il primo turno delle amministrative invece è andato a votare il 62,7% degli aventi diritto. Sicuramente il voto per comunali e regionali ha attenuato il crollo dell’affluenza alle urne; ma, è comunque la prima volta che in Italia il dato nazionale scende sotto la soglia del 50%. La premier Giorgia Meloni commenta: “L’alto astensionismo alle urne apre a una riflessione sul ruolo dell’Europa, perché è il segno che l’Ue viene percepita come distante dai cittadini”.

Il risultato uscito dalle urne. Fratelli d’Italia si conferma primo partito italiano con il 28,80%. Pd al secondo posto con il  24,04%. Crollo del M5s di Giuseppe Conte: 9,98%. Bene Forza Italia: orfana da un anno di Silvio Berlusconi, prende il 9,68% insieme a Noi Moderati. Il partito guidato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani fa meglio della Lega di Salvini che si ferma al 9,07%. Fatto curioso e singolare: il fondatore del Carroccio Umberto Bossi ha votato per un indipendente leghista candidato con Forza Italia. Dunque, il governo esce rafforzato da questa tornata elettorale. Ottimo il 6,67% di Alleanza Verdi-Sinistra della coppia Fratoianni-Bonelli. Flop per Matteo Renzi con Stati Uniti d’Europa e per Carlo Calenda di Azione: entrambi fuori dal parlamento europeo perchè non raggiungono il 4% soglia di sbarramento.

Le preferenze. Giorgia Meloni si conferma primatista assoluta di singoli voti: più di 2,3 milioni di preferenze per lei, raccolte come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni. Come annunciato, però, il premier cederà il suo seggio da europarlamentare al primo dei non eletti di Fdi. Mentre, la segretaria del Pd Elly Schlein raccoglie 200mila voti tra Centro e Isole. Nel gruppo dei 76 parlamentari che l’Italia manderà a Strasburgo ci sono anche Roberto Vannacci e Ilaria Salis. Il generale, candidato con la Lega, registra oltre mezzo milione di consensi nella circoscrizione Nord-Ovest. L’attivista italiana, agli arresti domiciliari in Ungheria e candidata nella lista Verdi-Sinistra, prende oltre 150mila voti tra Nord-Ovest e Sud.

Le conseguenze del voto nel resto d’Europa. Terremoto politico in Francia. Alla luce della pesante sconfitta, il presidente Emmanuel Macron ha preso la parola per annunciare lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale e la convocazione di nuove elezioni politiche per il 30 giugno e il 7 luglio. La decisione arriva dopo il risultato eccezionale raggiunto dal partito di Marine Le Pen. “Non posso far finta di nulla”, ha detto Macron commentando il pessimo risultato del suo partito alle europee. Successivamente, con un post su “X”, Macron ha aggiunto: “Ho fiducia nella capacità dei francesi di fare la scelta più giusta alle prossime elezioni anticipate. In Germania boom dell’ultradestra Afd e disastro per il cancelliere socialdemocratico Scholz, che però precisa: “Non mi dimetto”. In Spagna, popolari meglio dei socialisti: avanza l’estrema destra di Vox.

 

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