ULTIMI GIORNI DI CAMPAGNA ELETTORALE/ Duro affondo di Giorgia Meloni: “Il governo consente provocazioni contro di me e il mio partito. La Lamorgese evidentemente non sa fare il suo lavoro”

di SERGIO TRASATTI/ E’ cominciata la settimana che ci porterà al voto per le elezioni politiche del 25 settembre, e la campagna elettorale s’infiamma. Giorgia Meloni alza il tono dello scontro politico attaccando frontalmente il governo: “Consente sistematiche provocazioni contro di me e il mio partito”. La leader di Fratelli d’Italia denuncia anche la sinistra perchè, a suo giudizio, facendo pure riferimento all’incontro di Enrico Letta con la Spd e il cancelliere tedesco Olaf Scholtz, sta giocando a mettere in mezzo i poteri internazionali, ormai convinta che non gli serva avere il consenso degli italiani; preferiscono avere la protezione di alcuni poteri stranieri e esteri.

Domenica l’avviso al ministro dell’Interno Lamorgese: “Stia attenta perchè qualcuno vuole un altro incidente”. Chiaro il riferimento all’assalto alla Cgil durante la campagna elettorale per le comunali di Roma. Stavolta da Giorgia Meloni nuove accuse per le contestazioni subite nei giorni scorsi e di conseguenza il serio rischio di disordini di piazza: “In nessuna democrazia evoluta – attacca la Meloni su Facebook- l’unica opposizione al governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di ministri, cariche istituzionali e grandi media. E, soprattutto, in nessuna democrazia occidentale il governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini. Questa gente parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceausescu. Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare”.

Parole durissime all’indomani della contestazione subita a Caserta. Ricordiamo che nella città campana, alcuni contestatori hanno esposto manifesti ironici (“Pronti ad approvare il Ddl Zan”, o “Pronti a legalizzare la cannabis”) del tutto identici, come grafica, a quelli che riportano gli slogan ufficiali di Fdi. E la Meloni dal palco ha attaccato: “Vergogna, è il sesto comizio che faccio e ci sono ancora contestatori che provocano. Stasera chiamerò di nuovo il ministro dell’Interno Lamorgese, che evidentemente non sa fare il suo lavoro. Perché le altre volte si poteva parlare di incompetenza, ma ora penso sia una cosa fatta apposta. Si sta cercando l’incidente”.

 

 

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