Si sospetta che gli attacchi alle sedi diplomatiche italiane all’estero siano una forma di protesta contro la detenzione dell’anarchico Alfredo Cospito

Alfredo Cospito il giorno della sentenza (30 ottobre 2013 a Genova). (Foto Ansa di Luca Zennaro)

Viene avanzato il sospetto che dietro i nuovi agguati ad alcune sedi diplomatiche italiane all’estero ci sarebbe ancora una volta la mano degli anarchici, che si battono per la liberazione di Alfredo Cospito (foto), che sta continuando il suo lungo digiuno di protesta contro le accuse per le quali viene tenuto in carcere.

Stretti attorno alle sorti di Cospito, sottoposto al 41 bis a Sassari, hanno colpito in poche ore il consolato generale italiano di Barcellona, i cavi di un ripetitore di Torino e, se sarà confermata la pista delle indagini, perfino l’auto di un funzionario diplomatico a Berlino, data nella notte alle fiamme. Sul rogo dell’Audi, nella capitale tedesca, la polizia locale non ha ancora fornito i dettagli dell’inchiesta. Ma la Procura di Roma ha aperto un fascicolo e sospetta che la matrice degli agguati sia appunto quella anarchica.  Infatti anche a Berlino è comparsa una scritta nei giorni scorsi a favore di Cospito: “No 41 bis, free Alfredo“, in un quartiere non lontano da quello dell’incendio.

 E l’ambasciata aveva richiesto alla polizia tedesca di innalzare le misure di vigilanza, proprio in relazione all’allarme scatenato dall’attacco incendiario di dicembre all’auto della prima consigliera diplomatica dell’ambasciata di Atene, Susanna Schlein.

Commenta per primo

Lascia un commento