Studentessa uccisa in casa e poi portata in una discarica, chiusa in un sacco nero, nel quartiere Primavalle a Roma. L’assassino ammette il delitto, ma dà una incredibile motivazione

Ha cercato di affermare una “scusante” assurda il giovane che ha confessato di aver ucciso con una serie di coltellate in casa sua la 17enne Michelle Maria Causo e di aver nascosto il corpo straziato in un sacco nero di plastica, trascinato in strada per un centinaio di metri fino a un muretto tra i bidoni della spazzatura nel quartiere Primavalle a Roma. L’assassino sostiene che la ragazza aveva rivendicato la restituzione di una ventina di euro che avrebbe speso per procurargli della droga, dopo di che lui, per reazione, avrebbe afferrato un coltello colpendola selvaggiamente fino ad ucciderla. Una versione, questa, considerata assolutamente improbabile da quanti conoscevano Michelle, nota per la sua generosità, che esercitava  nell’attività di beneficenza a sostegno dei bisognosi, e perché aveva una attività per la quale era retribuita e quindi mai avrebbe rivendicato la restituzione di 20 euro (ammesso – e non con cesso – che glieli avesse prestati per procurarsi la droga. Piuttosto che la reazione dell’assassino si potrebbe spiegare, semmai, in seguito al rifiuto di Michelle a una sua eventuale profferta sessuale e alla conseguente reazione violenta dell’assassino.  

Un’amica della ragazza ha detto agli inquirenti: “Siamo tutti sconvolti. Conoscevo bene Michelle, avevamo amici in comune e fino a un mese fa uscivamo insieme. Da qualche settimana lei era sparita e aveva perso i contatto con noi. Sapevamo che era fidanzata da un anno con un ragazzo più grande e da un po’ di tempo frequentava il 17enne che è stato arrestato, ma che io sappia erano semplicemente amici. Lui sembrava tranquillo, ma conoscenze comuni mi avevano detto che aveva litigato con tante persone“.

È stato un passante a dare l’allarme per primo al 112, dopo aver notato le gocce di sangue che cadevano dal sacco nero: “Ho visto quel ragazzo scendere con un carrello e un bustone nero dei rifiuti da cui colava del liquido“.

Il giovane fermato perché sospettato dell’omicidio, è nato a Roma ma è originario dello Sri Lanka. Interrogato per tutta la notte, è stato sottoposto a fermo dopo essere stato trovato con le scarpe ancora sporche di sangue.  Per lui è scattata l’accusa di omicidio.

La vittima frequentava il liceo psicopedagico “Vittorio Gassman”. “Intelligente e tranquilla“: così la descrivono gli amici, increduli per quanto accaduto. Una testimone, transitata nei pressi della discarica dove il corpo della povera ragazza è stato abbandonato, ha detto: “Ieri pomeriggio stavo rientrando in casa con mio figlio nel passeggino, quando ho notato che il portone del palazzo era ostruito da un grosso sacco dal quale fuoriuscivano alcune parti di stoffa. E c’era un ragazzo, forse lo stesso che ho visto e che sarebbe il 17enne arrestato. Sembrava tranquillo, aspettava non so cosa. Era gentile ma non spostava il sacco, tanto che ho quasi dovuto passare sopra con il passeggino per entrare. Non lo avevo mai visto prima”.

 

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