RIMPIANTI/ Francesco Boccia: «Sul “decreto dignità” il Pd deve aprire il confronto». I Cinquestelle nelle braccia di Salvini li abbiamo spinti noi»

«L’avevo detto che avremmo potuto trovare dei punti di incontro col Movimento Cinque Stelle. Che ci fosse un’attenzione alle misure di contrasto alla povertà e alle misure contro il precariato in una parte del Movimento Cinque Stelle era noto. Poi purtroppo c’è un’altra parte che segue ad occhi chiusi Salvini e ciò è più preoccupante, ma non possiamo lamentarcene  perché tra le braccia di Salvini ce li abbiamo spinti noi». A fare queste affermazioni ai microfoni di  Radio Cusano Campus è il deputato del Pd  Francesco Boccia, che nella precedente legislatura è stato presidente della commissione Bilancio della Camera.

Boccia si riferisce  al decreto dignità presentato da Luigi Di Maio nella qualità di ministro del Lavoro del governo Conte. Decreto sul quale – precisa il parlamentare dem –  «i giudizi, comunque, sono prematuri. Ha senso infatti ridurre le sacche di precariato – dice –  ma riducendo i tempi e alzando i costi dei contratti a tempo determinato bisogna parallelamente abbassare il costo del lavoro a tempo indeterminato. Bisogna fare attenzione, perché si rischia di passare dal precariato alla disoccupazione. Bisogna invitare le aziende ad investire sul lavoro a tempo indeterminato. Nel Pd sul decreto dignità dobbiamo aprire un confronto. Spero – precisa Boccia riferendosi ad alcune prese di posizione irridenti e demolitrici  di alcuni suoi colleghi di partito – che quelle dichiarazioni siano a titolo personale; sarebbe grave se la linea del Pd fosse la difesa a prescindere di tutte le forme di precarizzazione del lavoro».

Diversi i giudizi su Salvini: «E’ molto abile, è un eccellente prodotto della politica al tempo dello sciame digitale – dice Boccia-. Ci siamo passati con Renzi, poi è stato il tempo di Di Maio e Di Battista, che abilmente si è sottratto alla fase in cui il suo partito ha sostenuto un’altra leadership. Sono ascese velocissime, ma sono velocissime anche le discese. Rispetto alle altre volte, con la Lega di Salvini  siamo davanti alla prima vera ricostruzione di un partito della destra italiana dalla fine della seconda guerra mondiale. Non mi meraviglio che sia dato al 30 percento, rappresenta da solo la destra italiana. Mi fa rabbia che questa ascesa, questo consolidamento del suo profilo politico, nasca anche grazie ad un errore politico, strategico, del Pd».

Già, il Partito Democratico: che cosa prevede Boccia?  «La candidatura di Zingaretti – precisa –  l’ho accolta bene, è una personalità del Pd, ce ne sono tante altre. Quando si aprirà davvero il percorso del congresso ci saranno diverse candidature, lo auspico, serve al Pd avere una linea chiara, al termine di un percorso molto serio. Noi di Fronte democratico saremo in campo, valuteremo con le opzioni che ci sono con Michele Emiliano».

E che cosa pensa di Calenda? «Gli consiglio di candidarsi, di candidare le sue idee al confronto politico e culturale. Quando ci si confronta va sempre bene. Detto questo, se il Pd diventa il fronte repubblicano, non è più un partito di sinistra o centrosinistra. Non uso parole offensive come ha fatto spesso Calenda, ma diventeremmo un’altra cosa».

Infine il discorso viene portato sul presidente della Camera, Roberto Fico: «Mi chiedete se Fico potrebbe essere il Cristiano Ronaldo della sinistra? Fico è un uomo di sinistra, può essere il Cristiano Ronaldo del Movimento Cinque Stelle quando il Movimento Cinque Stelle dovrà fare i conti con la realtà e si renderà conto di essere scivolato a destra. Fico potrà contribuire a riportarli  a sinistra».

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