Mozione-truffa della maggioranza di governo sull’Italicum approvata dalla Camera. Bersani: “Aria fritta”

di LUCA DELLA MONICA – La maggioranza di governo ha approvato, su indicazione del capo del governo e del Pd Matteo Renzi, una mozione-truffa per una ipotetica e imprecisata modifica della legge elettorale Italicum, che lo stesso Renzi e i suoi sodali avevano definito come la migliore legge elettorale possibile, talmente perfetta che altri paesi avrebbero, a loro dire, copiato o imitato. I voti favorevoli sono stati 293, i voti contrari 57, gli astenuti 13. Bocciate – per fortuna – anche le mozioni presentate da Sinistra italiana-Sel, M5s e centrodestra: quella di SI ha avuto 207 voti contrari, 101 favorevoli e 72 contrari; quella dei pentastellati ha avuto 314 voti contrari e 74 favorevoli; quella del centrodestra è stata respinta con 315 voti contrari, 43 a favore e 124 astenuti.

Nel testo della mozione di maggioranza si afferma che “la Camera si impegna ad avviare nelle sedi competenti una discussione” al fine di consentire ai diversi gruppi parlamentari “di esplicitare le proprie eventuali proposte di modifica della legge elettorale attualmente vigente e valutare la possibile convergenza sulle suddette proposte”. Un testo ridicolo, truffaldino, pieno solo di aria fritta – come hanno  detto i parlamentari della sinistra del Pd – con il solo scopo di arrivare al referendum e cercare di strappare qualche sì ai suoi oppositori interni. Il governo, ovviamente, aveva espresso parere favorevole, così come il gruppo Ala (quello di Verdini).

Una furbata volpina, in stile renziano, insomma. E per fortuna Bersani – differenza di Cuperlo, disponibile a qualche benevola concessione (“un passo avanti”!?) –  ha ricordato al suo segretario che “le volpi finiscono in pellicceria”…

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