La Kalush Orchestra dell’Ucraina stravince l’Eurovision Song Contest (trasmesso da Torino) con una valanga di voti popolari per la canzone “Stefania” dedicata alla figura della madre

A dispetto di ogni previsione, la 66° edizione dell’Eurovision Song Contest, trasmessa da Torino,  è stata trionfalmente vinta dalla Kalush Orchestra dell’Ucraina, sulla quale si è riversata l’ondata dei voti espressi dal pubblico per la canzone “Stefania” dedicata alla figura della madre, un’ondata di consensi (ben 631 punti) che ha ribaltato la classifica. Un altro schiaffo (in musica)… per Putin. 

Dietro gli ucraini, al 2° posto, si è piazzato il Regno Unito con “Space man” di Sam Ryder (466 punti), al 3° posto la Spagna  con “SloMo” di Chanel (459 punti). Blanco e Mahmood, che rappresentavano l’Italia con “Brividi”, hanno chiuso al sesto posto con 268 punti.

Il voto dei giurati dei singoli Paesi aveva premiato il Regno Unito, seguito dalla Svezia e dalla Spagna. L’Italia era settima.

Durante la conferenza stampa al termine della finale il cantante della Kalush Orchestra, Oleh Psjuk, ha detto: “Faremo il possibile per ospitare l’Eurovision in una Ucraina nuova e in pace”. Rispondendo poi a una domanda dei giornalisti il cantante ha aggiunto: “Cosa farò al ritorno in Ucraina? Torneremo tra due giorni, è difficile dire cosa farò. Come ogni ucraino sono pronto a lottare“. Per quanto riguarda l’ipotesi di squalifica dopo l’appello al termine dell’esibizione Psjuk ha detto: “Il nostro appello? Se il prezzo da pagare fosse stata la squalifica, lo avrei pagato volentieri”.

Zelensky: la nostra musica conquista l’Europa

Immediatamente è arrivata la dichiarazione del presidente ucraino Zelensky con un post su Facebook: “Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l’Europa“. Zelensky ha poi scritto su Telegram: “L’anno prossimo l’Ucraina ospiterà l’Eurovision per la terza volta nella storia. Faremo tutto il possibile affinché possa essere Mariupol la città ospitante“.

La manifestazione si era aperta sulle note di “Give Peace a Chance”, celebre inno pacifista di John Lennon, iniziato con una registrazione a cura dei Rockin’1000 da piazza San Carlo e proseguito all’interno del palazzetto con gli applausi del pubblico del Pala Alpitour. Poi il coinvolgente medley di Laura Pausini: l’artista ha intonato “Benvenuto“, “Io Canto“, “La Solitudine“, “Le cose che vivi” e l’ultimo singolo “Scatola“. Durante la finale ha poi accennato a cappella “Nel blu dipinto di blu“, con il pubblico che ha cantato insieme a lei.

Poi la sfilata delle 25 bandiere delle delegazioni e il benvenuto ufficiale dei tre conduttori: Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika.

A dare il via alla gara era stata la Repubblica Ceca (We Are Domi – Lights Off). Poi a seguire Romania: WRS – Llámame, Portogallo (MARO – Saudade, Saudade), Finlandia (The Rasmus – Jezebel), Svizzera Marius Bear – Boys Do Cry).

Prima esibizione live per la Francia degli Alvan & Ahez con “Fulenn”: spettacolo di luci verdi, fiaccole ai lati del palco e un potente ritmo dance gitano. È stato poi il turno di Norvegia (Subwoolfer – Give That Wolf A Banana) e Armenia (Rosa Linn – Snap). Nona l’Italia con Mahmood e Blanco con “Brividi”, anche loro alla prima esibizione live, introdotta da una simpatica gag tra Mika, Cattelan e Pausini sui vari significati della gestualità italiana.

E ancora: Spagna (Chanel – SloMo), Olanda (S10 – DeDiepte), Ucraina (Kalush Orchestra – Stefania), Germania (Malik Harris – Rockstars), Lituania (Monika Liu – Sentimentai), Azerbaijan (Nadir Rustamli – Fade To Black), Belgio (Jérémie Makiese – Miss You), Grecia (Amanda Georgiadi Tenfjord – Die Together), Islanda (Systur – MeÑ Hækkandi Sól), Moldavia (Zdob şi Zdub & Frații Advahov – Trenulețul), Svezia (Cornelia Jakobs – Hold Me Closer).

L’australiano Sheldon Riley ha terminato commosso la sua esibizione di “Not the same“. Poi è stata la volta di Regno Unito, Polonia, Serbia e infine Estonia.

Lo show dei Maneskin e Gigliola Cinquetti

A un anno di distanza dal successo con “Zitti e buoni” sono tornati sul palco dell’Eurovision i Maneskin, presentando il nuovo singolo “Supermodel” e una cover di “If I can dream“, di Elvis Presley, che sarà inserita nel film “Elvis” di Baz Luhrmann.

È stato poi il momento di Gigliola Cinquetti con Non ho l’età, e di Mika con un medley delle sue hit: Love Today, Grace Kelly, Yo Yo, Happy Ending.

Commenta per primo

Lascia un commento