Nel nostro Paese il fumo attivo rimane la principale causa di morbosita’ e mortalita’ prevenibile, nonostante negli ultimi 50 anni si e’ assistito in Italia, come in tutto il mondo occidentale, ad una graduale diminuzione dei fumatori. E’ quanto emerge dai dati sul tabagismo in Italia e nel mondo, presentati al Ministero della Salute, in occasione del lancio della campagna di comunicazione del Ministero “Ma che sei scemo” per la dissuasione dal tabagismo e la prevenzione dei danni da fumo passivo. Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia dalle 70mila alle 83mila morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi e’ compreso tra i 35 ed i 65 anni di eta’. Per quanto riguarda il carcinoma polmonare, una delle principali patologie fumo correlate, in Italia la mortalita’ e l’incidenza sono in calo tra gli uomini ma in aumento tra le donne, per le quali questa patologia ha superato abbondantemente il tumore allo stomaco, divenendo la terza causa di morte per neoplasia, dopo il tumore al seno e al colon-retto. Tale andamento rispecchia l’andamento della prevalenza dei fumatori, con una progressiva riduzione nei maschi ed un costante lieve aumento nelle femmine tra il 1993 ed il 2005. Secondo i dati ISTAT, nel 2014, su 52,3 milioni di abitanti con eta’ superiore ai 14 anni, i fumatori sono circa 10,3 milioni (19.5%) di cui 6.2 milioni di uomini (24.5%) e 4,1 milioni di donne (14.8%). Nel 2003, prima della legge 3/2003, la prevalenza dei fumatori era del 23,8% (31% uomini e 17,4% donne) con un calo complessivo dell’ 18,1% (- 21% gli uomini e – 14,9% le donne); e’ la prima volta che la percentuale dei fumatori e’ scesa sotto la soglia del 20%. I valori piu’ alti per gli uomini si hanno tra i giovani adulti di eta’ compresa tra i 25 e i 34 anni, con una percentuale del 26,4%; per le donne la classe con una prevalenza piu’ alta e’ diventata quella delle giovani tra i 20 e i 24 anni, con una percentuale del 20,5%. La prevalenza tra i giovani di eta’ compresa tra i 15 e i 24 anni, con un valore di 18,7% (22,4% i maschi e 14,7% le femmine) e’ in calo rispetto al 20,4% del 2013 ma solo tra i maschi (25,9% i maschi e 14,7% le femmine). La piu’ alta percentuale di fumatori si osserva nelle Isole (19,9%),mentre il valore piu’ basso si ha nel Nord-est (18,3%). (AGI) .
Articoli correlati

“Ragionevole ottimismo del professor Zangrillo sulle condizioni cliniche di Berlusconi nell’affrontare il virus. I nuovi contagi sono 1695
“Il professor Alberto Zangrillo, responsabile dell’U.O. di Terapia Intensiva generale e Cardiovascolare dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, rende noto che le condizioni cliniche del paziente Silvio Berlusconi permangono stabili. Il quadro respiratorio e quello clinico confermano un decorso regolare e atteso, che induce quindi a un cauto ma ragionevole […]

A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 186) di LUCIO DE SANCTIS/ Una buona estate per l’auto: ecco le cifre di “Dataforce” – Nuove norme Ue sui consumi di carburanti – Diagnostica da record negli Usa – Evoluzione dell’elettronica – La diagnostica a distanza – Brillante futuro per il gas
di LUCIO DE SANCTIS – Dataforce: una buona estate – Buone performances estive per i brand più venduti e le case automobilistiche più richieste. Renault sorpassa le concorrenti Fiat e Volkswagen, con un incremento delle vendite dei diesel e dei SUV. Lo si ricava analizzando la sintesi elaborata da Dataforce, la […]

Impatto della vaccinazione in Italia dopo 35 giorni dalla prima inoculazione riduzione delle infezioni (-80%), dei ricoveri (-90%) e dei decessi (-95%)
Dal primo report nazionale sull’impatto della vaccinazione anti Covid a cura dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) e del Ministero della Salute – in base all’analisi congiunta dell’anagrafe nazionale vaccini e della sorveglianza integrata Covid-19 – risulta che nelle persone vaccinate il rischio di infezione da Sars-CoV2, di ricovero e di decesso, diminuisce […]
Commenta per primo