CRISI IDRICA. Improvvisa schiarita per Roma: ok dalla Regione per prelievi (ridotti) dell’Acea dal lago di Bracciano

L’Acea potrà continuare a prelevare acqua dal lago di Bracciano, anche se in forma ridotta: dai 900 litri al secondo di adesso a 400 litri. Lo ha deciso la Regione Lazio a seguito di una trattativa con il ministero dell’Ambiente. Lo ha annunciato alla Camera il ministro Galletti, sottolineando: insieme al presidente Zingaretti “abbiamo scongiurato un disagio per centinaia di migliaia di cittadini romani e che Roma facesse una pessima figura internazionale. Ma ora Acea e Comune provvedano a interventi di manutenzione”. Insomma si è aperto uno spiraglio, anche se la dichiarazione di Galletti è sconciamente insinuante, come se la crisi idrica fosse da addebitare… alla amministrazione comunale in carica.

Comunque il capo del governo, Paolo Gentiloni, durante il Consiglio dei ministri ha informato della richiesta avanzata da diverse Regioni per la dichiarazione dello stato di emergenza a causa della crisi nel sistema idrico. L’esecutivo spiega che sono in corso “i tempestivi adempimenti istruttori, previsti dalla legge, da parte della Protezione civile, dall’esito dei quali saranno compiute nei prossimi giorni le valutazioni del governo”.

Per quanto riguarda Roma, in particolare, l’amministratore delegato di Acea (la società municipalizzata che gestisce l’erogazione di luce e acqua nella capitale), Donnarumma, ha dichiarato:  “Se non giunge a breve una posizione del governo e della Regione, prevediamo rischi nella fornitura d’acqua a Roma”. Aggiungendo: “Siamo pronti a gestire la crisi”, ma questa “porterebbe a rotazioni che sicuramente creeranno disagi”. Acea intende rilanciare il progetto di raddoppio dell’acquedotto che approvvigiona Roma dal Peschiera, utilizzando di più le riserve idriche presenti nell’Appennino”,comunica l’A.d.,serve “duplicare la struttura per mettere al sicuro l’approvvigionamento idrico”.

Roma: crisi anche all’Atac. Intanto il Comune di Roma è alle prese con un’altra crisi: quella dei trasporti. L’amministratore unico di Atac, Manuel Fantasia, ha ritirato le deleghe del direttore generale Bruno Rota. Lo comunica l’azienda in una nota. A sua volta Rota precisa che Atac gli ha notificato oggi di aver accettato le sue dimissioni, presentate una settimana fa, inviandogli la seguente comunicazione: “Egregio dottor Rota, facendo seguito alla sua lettera, prendiamo atto delle sue dimissioni che accettiamo con decorrenza dal 2 agosto”. Il commento di Rota: “Hanno silurato un manager già dimissionario”

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