COMMISSIONE BANCHE/ Il presidente della Consob: “La Boschi mi parlò più volte di Etruria”. Lei: “Ho detto la verità”. M5s e Mdp: “Deve dimettersi”. Gentiloni la difende

Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, interrogato dalla commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, ha confermato che l’allora sottosegretaria Maria Elena Boschi andò a Milano e gli parlò del caso Banca Etruria perché preoccupata del rischio che finisse assorbita dalla Popolare di Vicenza. Poi, incalzato da uno dei membri della commissione, Sibilia del M5s, ha negato che la Boschi avesse “fatto pressioni”: cosa ovvia perché la Consob è organismo di vigilanza e non aveva poteri in materia. Tuttavia Vegas ha aggiunto che la Boschi gli anticipò la nomina di suo padre alla vice presidenza di Etruria. E ha ammesso che vi furono altri incontri tra lui e la Boschi, anche a casa sua.

Quale delle due o tre ammissioni sia compromettente per la Boschi, soprattutto ai fini dell’accertamento della verità sul sospetto che abbia fatto pressioni a sostengo della banca di cui era vice presidente suo padre, ora è da stabilire. Secondo il M5s e il Mdp almeno una lo è e sarebbe in contraddizione con la autodifesa della Boschi (“ho detto la verità alla Commissione”), pertanto, a giudizio di Di Maio a nome di M5s e di Speranza a nome del Mdp, si deve dimettere. Il Pd invece la difende. Gentiloni pure, dicendo non solo che non deve dimettersi ma anche che potrà ricandidarsi alle prossime elezioni e le fa gli auguri. Ora si vedrà. Comunque la sua posizione non pare limpida. E oggi davanti alla Commissione è comparso l’ex ad della banca veneta (ed ex presidente della Lega Coop) parlando di un incontro in casa del padre della Boschi ad Arezzo, anche se precisa che lei non prese la parola.

Nella foto in alto: Maria Elena Boschi, Giuseppe Vegas (presidente Consob) e Pierferdinando Casini (presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche)

Commenta per primo

Lascia un commento