APPUNTI EUROPEI/ Grand’Italia a Lione: Giak-Pellè e il Belgio va al tappeto, splendido esordio azzurro. Conte: “Lo spirito c’è. E c’è pure la squadra…Compatti si fanno grandi cose”. Irlanda-Svezia 1-1, Italia prima da sola in testa al girone. La Spagna piega la Repubblica Ceca in extremis

giacdi FABIO CAMILLACCI/

Parte nel migliore dei modi l’avventura dell’ItalConte agli Europei di Francia. A Lione gli azzurri battono 2-0 il Belgio e volano in testa al girone E con 3 punti. Decidono il match dello Stade de Lumieres le reti di Giaccherini (foto) al 32′ e di Pellè al 92′. I belgi fanno la partita, un’Italia attenta e solida colpisce in contropiede. Nell’altra sfida dello stesso raggruppamento 1-1 tra Irlanda e Svezia. Irlandesi in vantaggio con Hoolahan, raggiunti al 71′ da un’autorete di Clark su tiro cross di Ibrahimovic. Ricordiamo nel gruppo D il vittorioso esordio della Spagna campione in carica: 1-0 alla Repubblica Ceca battuta da un gol di Piquè all’87’.

Benedetti pronostici della vigilia. Se l’effetto provocato da chi non ci mette fra le favorite di questo Europeo è quello di mandare in campo 11 leoni che azzannano il Belgio delle stelle, allora va benissimo così. Lo penserà anche Antonio Conte, che dalla notte di Lione tornerà al quartier generale di Montpellier con un taglio tra labbro e naso e, soprattutto, tre preziosissimi punti conquistati dalla sua Italia nella gara di esordio con il Belgio. Italia vittoriosa, come Francia e Spagna, Italia che vince con due gol di scarto, come solo la Germania ha saputo fare fino a oggi in questo Europeo di Francia.

La soddisfazione del c.t. Al fischio finale Antonio Conte è stravolto: “È stata una buona partita, giocata nella giusta maniera e preparata bene. Siamo stati molto bravi a soffrire quando dovevamo. Abbiamo giocato contro una squadra molto forte, che resta tra i candidati alla vittoria finale. Quando si gioca compatti si possono fare grandi cose. Non abbiamo ancora fatto niente, l’obiettivo è quello di passare turno, qualcuno lo aveva messo in dubbio, forse giustamente, poi vedremo dove si può arrivare. Io sono contento, questi sono 23 ragazzi molto bravi, sappiamo che per noi il cammino è in salita però lo spirito c’è e oltre allo spirito anche la squadra. Testa bassa e pedalare, come dico sempre: ricordiamoci che anche due anni fa con l’Inghilterra (al Mondiale in Brasile, quando in panchina c’era Prandelli, ndr) l’esordio fu vincente e poi sappiamo come è andata. Siamo una squadra, un gruppo vero: stasera ho visto partecipazione di tutti e 23 i ragazzi, anche chi non ha giocato. Contro una squadra come il Belgio c’è da mettere in conto un po’ di sofferenza: certo, avrei preferito soffrire un po’ meno, a volte ci abbassavamo troppo e smettevamo di giocare ma riuscivamo comunque a creare occasioni pericolose. Credetemi, sono felice per i ragazzi, se lo meritano”. Il c.t. infine sottolinea come adesso l’atteggiamento della Nazionale, in testa al gruppo E (Irlanda e Svezia sono a un punto), debba restare lo stesso: umile e compatto.

Belgio-Italia, l’inizio. Subito una cartolina: Clattenburg fischia la fine del primo tempo e Buffon, con l’Italia in vantaggio 1-0, prima di raggiungere gli spogliatoi, agita il pugno sotto la curva azzurra che ricambia alzando i decibel. Gigi fa così perché ha appena incassato 46 minuti di conferme, esulta in quel modo perché l’Italia ha eseguito alla grande le istruzioni telecomandate da Conte in queste settimane. Si carica, il Capitano. Equilibrio doveva essere il nostro credo: detto, fatto. L’Italia si muove come una testuggine, coprendo il campo con intelligenza e concedendo ai belgi appena un paio di tiri di Nainggolan nei primi venti minuti. Wilmots schiera i suoi con un 4-2-3-1 che diventa 4-3-3 a seconda della posizione di Fellaini, i cui avanzamenti decentrano Lukaku (molto nervoso) sulla destra. Ma la Nazionale di Conte, vestita di un 3-5-2 che non dovrebbe sorprendere nessuno, stupisce invece per la facilità con cui tiene in campo e crea gioco.

Bonucci monumentale. La parte migliore è che nessuno degli azzurri, escluso Bonucci, gioca un primo tempo straordinario. Ma tutti fanno ciò che devono, si aiutano, si cercano. Così, dopo aver messo la testa fuori dal guscio a ridosso della mezz’ora (diagonale di Pellè), al 32′ arriva la giocata che fa scattare il “popopo” d’ordinanza, delirante d’entusiasmo, delle migliaia di italiani sugli spalti. Il lancio è di Bonucci, implacabile negli anticipi, sempre ben posizionato e ispirato in regia; il controllo è di Giaccherini, che sorprende Alderweireld e Ciman (l’anello debole difensivo) e col destro fa secco Courtois. I belgi sbandano, il loro portierone deve impegnarsi su Candreva e sperare che il colpo di testa di Pellè, poco dopo, si spenga a lato. Conte si arrabbia, c’era margine per il raddoppio, invece i numeri 2 del ranking Fifa restano in gara. E chiudono meglio la prima frazione, con un destro di Witsel e un’incursione di De Bruyne disinnescata appena in tempo.

Brivido Darmian. Per capire quanto sia delicato il meccanismo tattico di Conte basta guardare cosa succede quando salta un ingranaggio, come all’8′ della ripresa: Darmian perde un pallone banale, il Belgio libera la corsa di De Bruyne, che invita Lukaku nelle praterie. Buffon esce alla disperata, l’attaccante dell’Everton lo grazia e le parole di Gigi verso l’esterno del Manchester United sono inadatte alla fascia protetta in tv. Anche se in mezzo c’è un altro bel colpo di testa di Pellè deviato da Courtois, Conte chiarisce che non si scherza: fuori Darmian, dentro De Sciglio. E Hazard? Il capitano belga prova ad accendersi, ogni tanto, con qualche percussione delle sue. Va anche al tiro, sospinge un Belgio che va a strappi, come lui. Wilmots aumenta la potenza di fuoco, dentro Mertens per Nainggolan. Minuto dopo minuto, la pressione belga si fa più costante, anche se l’apporto di De Bruyne, altra stella di questa selezione, scarseggia.

L’assedio finale belga e l’urlo di Pellè. Dentro anche Origi e Ferreira Carrasco, mentre Eder lascia spazio a Immobile. L’Italia comincia i venti minuti finali un po’ in apnea, rimedia quattro ammonizioni in pochi minuti e non è più lucida come a inizio gara. Resistere diventa l’unico imperativo, è il momento del cuore, è scoccata l’ora dei guerrieri. Quelli che alla vigilia il c.t. aveva evocato. Immobile prova il blitz, si è inserito con lo spirito giusto, Courtois vola e gli dice no. Poi è sofferenza, tremenda sofferenza, col pallone che balla in area azzurra più volte. Ma non entra. Non nella porta azzurra, almeno. Entra in quella del Belgio, con una girata volante di Pellè che finalizza l’ultima ripartenza. Due a zero, Lione esplode, si tinge di verde, bianco e rosso. Buffon si aggrappa alla traversa, perde l’equilibrio per la gioia, quasi si fa male nell’estasi della vittoria. Siamo primi nel girone. È lunga, lunghissima, ma siamo primi nel girone. E questa rispetto alle fosche previsioni della vigilia è una gran bella notizia.

 

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