Anche dal presidente della Commissione Antimafia l’allarme per la decisione della Corte Europea sull’ergastolo ostativo per mafiosi e terroristi

Dopo il governo – per bocca dei ministri Bonafede e Di Maio – anche il presidente della  Commissione Antimafia, Nicola Morra (foto), lancia l’allarme sulla decisione della Corte Europea per i Diritti Umani, prevista per oggi, sull’ergastolo ostativo. Perché questo allarme? Per capirlo vediamo in sintesi in che cosa consiste questa pena prevista dal nostro codice penale e attuata nella lotta alla mafia e al terrorismo.

L’ergastolo ostativo vieta rigorosamente, per sempre, che le persone condannate al carcere a vita per reati di mafia e terrorismo e non collaborino con la giustizia,  possano avere benefici penitenziari, quali, per esempio, la libertà condizionale.

Per il presidente della commissione antimafia Antimafia “l’Europa continua a mostrare indifferenza per le mafie, salvo poi sdegnarsi per stragi al di fuori dei confini italiani come Duisburg”. E invece, secondo Morra, “si dovrebbe lavorare affinché la nostra legislazione antimafia venga recepita da altri ordinamenti nazionali in attesa di una normativa europea contro la mafia. Invece la CEDU, cioè una corte europea di giustizia, vuole impedire che l’ergastolo, senza possibilità di alcun alleggerimento, di alcun beneficio, di alcuno sconto di pena, possa indurre mafiosi ad accettare la possibilità di collaborare con lo Stato, diventando fonti informative importanti per sconfiggerei sodalizi mafiosi”.

Il timore concreto, sottolinea ancora Morra, è che bocciando l’ergastolo ostativo “si delegittimi il 41 bis, che è un regime carcerario che impedisce al detenuto di continuare a relazionarsi con l’organizzazione di cui era parte. Perciò “bocciare l’ergastolo ostativo sarebbe un colpo anche alla memoria di Falcone e Borsellino.

A paventare “il rischio di ritrovarci fuori dal carcere anche boss mafiosi e terroristi” è stato anche il ministro degli Esteri e capo del M5s, Luigi Di Maio: “Se il verdetto sul ricorso presentato dal nostro governo confermasse questa posizione si andrebbero ovviamente depotenziati gli strumenti giudiziari che oggi ci permettono di fronteggiare il fenomeno mafioso e terroristico. E non si tratta di un problema che interessa solo l’Italia, ma ne va della sicurezza di tutta l’Europa”. E di un’esigenza europea oltre che italiana aveva parlato il ministro Bonafede: “La legislazione italiana – ha detto – si è dimostrata molto efficace nella lotta a questi fenomeni che, tra l’altro, non sono solo italiani ma anche europei”.

Gli europarlamentari M5S Fabio Massimo Castaldo e Sabrina Pignedoli hanno sottolineato tra l’altro il rischio concreto che se non fosse accolto il ricorso del governo italiano, con la conseguente bocciatura dell’ergastolo ostativo, “si aprirebbe alla paradossale possibilità, per i 957 mafiosi attualmente sottoposti all’ergastolo ostativo, di avanzare ingenti pretese risarcitorie nei confronti dello Stato italiano”.

Il 22 ottobre poi toccherà alla Corte Costituzionale occuparsi dell’ergastolo ostativo. Si discuterà nel giudizio di legittimità costituzionale dell’articolo dell’ordinamento penitenziario che prevede appunto la preclusione all’accesso dei benefici per i detenuti all’ergastolo ostativo.

 

 

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