Anche al Senato il governo pone la questione di fiducia sulla legge elettorale. Protesta davanti a Palazzo Madama di M5s, Mdp, Sinistra e Comitato dei costituzionalisti

di LUCA DELLA MONICA –

Incredibile! Il governo pone il voto di fiducia anche al Senato sulla legge elettorale, stroncando di fatto il confronto tra le forze politiche rappresentate in parlamento. Per protesta i componenti di Mdp, Sinistra italiana e M5s escono dalla Commissione affari costituzionali, che quindi approva il Rosatellum bis, dando il mandato al relatore, il presidente Salvatore Torrisi, di illustrarlo in aula.  Dopo l’uscita dei senatori di Mdp, M5s e Si tutti i loro emendamenti sono decaduti e la seduta si è conclusa rapidamente. Stamattina alle 11 è prevista la seduta dell’Aula di Palazzo Madama, con voto nel pomeriggio sulle pregiudiziali, ma ci sarà la protesta contro questa legge che toglie agli elettori il diritto di scegliere i parlamentari .

Alle 16 scende in piazza il Coordinamento Democrazia Costituzionale, vale a dire la forma attuale del comitato di costituzionalisti, giuristi e personalità della cultura che sostenne le ragioni del No nel referendum dello scorso dicembre. “Esprimiamo la più ferma opposizione a questa legge – scrive in una nota il Coordinamento – che toglie ai cittadini il diritto di scegliere i loro parlamentari. Il voto di fiducia, contrario all’articolo 72 della Costituzione, è un’imposizione inaccettabile, che mortifica il ruolo del Parlamento”.

La piazza anti Rosatellum – dove ci saranno anche Anpi, Cgil e il direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio – si raduna proprio di fronte al Senato. Protesteranno insieme, di fatto, Movimento 5 Stelle, Mdp, Sinistra Italiana e Possibile di Civati.

“Noi a questa farsa non ci stiamo – ha detto in commissione Loredana De Petris, capogruppo di Si – dopo che avevamo fatto lo sforzo di limitare gli emendamenti per discutere del merito, e dopo che abbiamo cercato di capire se ci fossero margini per modificare la legge, è intervenuto il sottosegretario Pizzetti che ha affermato che la fiducia è stata messa alla Camera perché richiesta dalla maggioranza. Questo è troppo”.

Secondo Giovanni Endrizzi, di M5s, “il governo sulla fiducia si muove ‘motu proprio’ e invece ci vuol far credere che la pone su richiesta della maggioranza. La realtà è che tutti gli emendamenti che introducevano le preferenze sono stati respinti e il prossimo Parlamento sarà composto da nominati che risponderanno a Renzi e Berlusconi”. “Purtroppo facciamo quello che come Mdp non avremmo voluto fare – ha detto Doris Lo Moro – perché non vogliamo dargli l’alibi di sostenere che è stato fatto tutto il percorso in Commissione in modo regolare”.

La Commissione Affari costituzionali del Senato ha votato, respingendoli, i primi emendamenti al Rosatellum. Dopo l’illustrazione del complesso degli emendamenti da parte di M5s, Mdp e Si, il relatore e presidente della Commissione, Salvatore Torrisi, ha dato parere negativo su tutte le proposte di modifica.

“Dopo la forzatura gravissima della fiducia sulla legge elettorale alla Camera, il Pd e il governo non pensino di mettere la fiducia anche al Senato. Sarebbe un atto arrogante e prepotente. I gruppi parlamentari di Sinistra Italiana saranno domani alla manifestazione contro il Rosatellum, promossa dal ‘Coordinamento per la Democrazia Costituzionale'”. Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo di Sinistra Italiana Giulio Marcon e Loredana De Petris. “Il Senato – proseguono – deve modificare e migliorare una legge elettorale altrimenti inaccettabile. Una legge che ci consegna un Parlamento fatto di nominati e che toglie ai cittadini la libera scelta di eleggere i propri rappresentanti. Un vero e proprio imbroglio. Per questo domani saremo al fianco dei comitati”.

“E’ impensabile che affrontiamo l’Aula senza ricorrere alla fiducia quando ci sono decine di voti segreti”, ha detto candidamente il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti commentando con i cronisti gli emendamenti al Rosatellum per l’Aula del Senato.

Intanto un appello al presidente Sergio Mattarella è arrivato dai capogruppo M5S a Camera e Senato, Simone Valente e Giovanni Endrizzi, in un post sul blog di Beppe Grillo: “Chiediamo al Presidente Mattarella, nell’ambito della sua funzione di moral suasion sulle forze politiche e sulle istituzioni, di intervenire affinché i punti d’incostituzionalità vengano rimossi” dal Rosatellum. “Se i partiti dovessero essere sordi anche alla moral suasion gli chiediamo di valutare la possibilità di non firmare la legge e di rinviarla alle Camere”, scrivono i due capigruppo.

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