TEMPI SUPPLEMENTARI/ Serie A: il Napoli vola con un “Pipita” d’oro, Juventus da 10 e lode. Il Milan ridimensiona la Viola. Roma: la crisi continua anche con Spalletti

dybala goldi Fabio Camillacci/

Napoli capolista alla prima di ritorno, sempre più nel segno del “Pipita”: 20 reti in 20 partite per Higuain. Mostruoso. Una media gol impressionante: le proiezioni statistiche ci dicono che a fine stagione l’argentino potrebbe stravincere la classifica cannonieri con 38 sigilli, uno a partita; sarebbe record dei record, qualcosa che non è mai esistita in serie A. Dando un’occhiata alla storia, oltre le 30 reti a fine stagione nel massimo campionato troviamo soltanto: l’ungherese Ferc Hirzer (35 gol con la Juventus nella stagione 1925-26), l’italo-argentino Julio Libonatti (35 centri col Torino: 1927-28), Gino Rossetti (36 reti col Toro: 1928-29), Peppino Meazza (31 sigilli con l’Ambrosiana-Inter: 1929-30), Felice Borel II (31 reti con la Juventus: 1933-34), il “pompierone” Gunnar Nordahl (col Milan: 35 gol nella stagione 1949-50 e 34 l’anno dopo), Antonio Valentin Angelillo (33 reti con l’Inter: 1958-59), Luca Toni (31 con la Fiorentina: 2005-06).

Napoli Higuain dipendente? L’argentino ha tempo e numeri per battere tutti diventando il capocannoniere più prolifico di sempre. Un vero e proprio asso nella manica per il Napoli, vittorioso 3-1 col Sassuolo al San Paolo nell’anticipo serale del sabato. Però, è doveroso chiedersi: quanto vale la squadra di Sarri senza “El Pipita”? Se dovesse venire un raffreddore a Higuain, il Napoli riuscirebbe a confermarsi battistrada? La doppietta agli emiliani ha infatti lanciato il “Ciuccio”, togliendo le castagne dal fuoco a una compagine che pare soffrire di vertigini. In precedenza, dopo aver raggiunto la vetta della classifica per i partenopei era arrivata la clamorosa sconfitta di Bologna. Per vincere il titolo servono freddezza e nervi saldi. Ma anche fortuna a livello di problemi fisici: la rosa è corta e l’assenza di infortuni importanti finora ha aiutato gli azzurri. Sia chiaro, questo è pure un merito soprattutto dello staff tecnico e di quello medico. Con gli impegni di Coppa Italia (martedi c’è Napoli-Inter per i quarti di finale) e quelli di Europa League (il 18 febbraio è in programma Villareal-Napoli andata dei 16° di finale), Sarri dovrà essere ancora più bravo nel turn over. Un motivo in più per patron De Laurentiis per arricchire e rinforzare il gruppo lavorando bene sul mercato invernale.

Juventus: 10 e lode. A Udine i bianconeri centrano la 10° vittoria consecutiva e continuano a scalare posizioni: ora sono secondi in classifica a -2 dal Napoli. Scavalcata anche l’Inter fermata sull’1-1 a Bergamo dall’Atalanta nel primo anticipo. Inter ancora una volta brutta e salvata dai miracoli del portiere Handanovic. Torniamo alla Juve: dieci vittorie di fila, 10 come il voto che meritano (con lode) Allegri, la societa e i giocatori, capaci di rialzarsi alla grande dopo un pessimo avvio di campionato. Il 4-0 del Friuli oltretutto è firmato dai nuovi acquisti: il solito Dybala (doppietta), Khedira e Alex Sandro. Tevez, Pirlo e Vidal sono già dimenticati (nella foto LaPresse-Gazzetta.it: la splendida punizione di Dybala per l’1-0 Juventus).

Roma, Spalletti stecca la prima. Premessa: era nelle cose che il tecnico di Certaldo (sbarcato a Trigoria soltanto giovedi) non avrebbe potuto guarire in 3 giorni una squadra costruita male, allenata male (non allenata per la verità) da Garcia e affossata dagli equivoci partoriti dal presidente Pallotta e dai dirigenti. L’ennesima dimostrazione è arrivata dall’1-1 dell’Olimpico contro il Verona fanalino di coda e finora mai vittorioso: dei miseri 9 punti messi nel carniere in 20 gare, gli scaligeri ne hanno collezionati ben 2 con la Roma. Fotografia perfetta della stagione romanista. Spalletti ha provato a ridare fiducia a Castan, ma, il difensore brasiliano ha risposto con una prestazione insufficiente e causando ingenuamente il rigore del pareggio. Se Castan sta così oggi figuriamoci in estate, e allora perchè non è stato comprato un difensore centrale di livello? Spalletti in poco tempo ha provato a impostare un gioco per servire Dzeko: l’attaccante bosniaco lo ha ripagato pappandosi almeno 5 reti. Dzeko è la brutta copia del calciatore ammirato in passato al Wolfsburg e al Manchester City. Quindi, restano tanti anche i problemi che riguardano i singoli. E poi, la Roma è una squadra fisicamente a pezzi, segno che la preparazione atletica è stata sbagliata: non per colpa di Garcia in questo caso perchè il preparatore atletico Norman è stato Pallotta a imporlo all’allenatore transalpino. Lucianone pertanto dovrà lavorare molto e su tutti i fronti, soprattutto sulla testa dei suoi e sui fondamentali. Troppi errori nei cross, nei passaggi, nelle chiusure, nei lanci: in sintesi, manca la base. Forse la vera Roma di Spalletti la vedremo soltanto nella prossima stagione, i prossimi 4 mesi saranno propedeutici in prospettiva futura. Fermo restando che c’è da chiudere questo torneo nel modo più dignitoso possibile, cercando di centrare almeno la qualificazione in Europa League.

Viola, nuova battuta d’arresto e addio sogni scudetto. Fiorentina ridimensionata in una settimana: seconda sconfitta consecutiva per i gigliati. Al Meazza, per il posticipo del 20° turno, la squadra di Paulo Sousa cade 2-0 sotto i colpi di Bacca e Boateng (prima rete per il “Boa” nella sua nuova avventura in rossonero). Nonostante non goda della piena fiducia di Silvio Berlusconi, Sinisa Mihajlovic puntella così la panchina con questo bel successo che segue la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia. Per la Fiorentina, invece, un gran brutto risveglio: dopo il primato e i sogni tricolore, la vetta adesso è lontana 6 punti e davanti ha Napoli, Juventus e Inter.

Pazza Lazio. Lotta salvezza, brilla il Carpi. La neopromossa emiliana contro la Sampdoria vince la seconda partita interna consecutiva e si porta a -4 dal Palermo, travolto a Marassi dal Genoa. I rosanero affondano per colpa della schizofrenia di Zamparini: 3 allenatori in pochi giorni. Da Iachini all’argentino Schelotto, passando per Ballardini boicottato dalla squadra su imput di capitan Sorrentino. Già, Zamparini: solo lui merita di retrocedere come presidente per follia. Il pari di Roma serve poco al Verona ormai spacciato. Resta penultimo il Frosinone battuto 4-2 a Torino dai granata di Ventura che respirano, brindano al ritorno di Ciro Immobile (subito a segno su rigore) e si godono il “gallo” Belotti: doppietta per lui. Muove la classifica il Bologna grazie al 2-2 casalingo contro la pazza Lazio. I rossoblù però recriminano visto che vincevano 2-0. I biancocelesti restano sulle montagne russe: la compagine di Pioli è capace di passare dalla vittoria del Meazza contro l’Inter allo squallido 0-0 interno col Carpi, dal colpaccio di Firenze al pareggio di Bologna in rimonta. Al Bentegodi, Chievo e Empoli si dividono la posta. Per entrambe, si profila un finale tranquillo visto che la salvezza è praticamente già in tasca.

Ora Coppa Italia e domenica Juventus-Roma. In settimana conosceremo i nomi delle altre 3 semifinaliste della Tim Cup: dall’inattesa e storica sfida tra Spezia (Serie B) e Alessandria (Lega Pro) uscirà l’avversario del Milan. A eliminazione diretta anche le sfide Napoli-Inter (martedi) e Lazio-Juventus (mercoledi). Mentre il massimo campionato ripartirà col botto: domenica sera per la 21° giornata si gioca Juventus-Roma.

 

 

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