Sul marchio di Bottega il Tribunale europeo ne decreta l’esclusiva e quello di Padova lo contraddice (sia pure in parte)

Il Tribunale dell’Unione Europea, presso la Corte di Giustizia di Lussemburgo, ha depositato una sentenza in cui conferma la decisione  dell’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, che nel marzo del 2018 aveva riconosciuto, anche in secondo grado, la validità dei marchi tridimensionali registrati da Bottega spa a tutela dei suoi vini, delle bottiglie tutte dorate e con l’iniziale B ben evidenziata.

Quindi nessuno può copiare quanto prodotto dall’azienda vinicola trevigiana (foto). Invece il Tribunale di Padova ha stabilito, giorni orsono, senza tener conto della decisione europea, che una azienda padovana non può essere condannata per aver messo in commercio bottiglie pressocché uguali; o meglio ha sentenziato che la B è l’unico elemento distintivo di Bottega spa ma che la forma e i colori specchiati, iniziati nel lontano 2001, non costituiscono elemento esclusivo.

In pratica in Europa si sentenzia una cosa e in Italia un’altra e questo sicuramente non fa chiarezza. Poichè la contraffazione è punita sia in sede penale che in sede civile, Bottega proporrà appello contro la sentenza del tribunale di Padova riservandosi di agire anche civilmente considerato che lo stesso Tribunale padovano ha prospettato l’esistenza di una possibile imitazione servile, poco onorevole per chi ha copiato.

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