Respinta in Senato la mozione M5s contro il ministro Lotti per l’affare Consip

L’Aula del Senato ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal M5S contro il ministro dello Sport Luca Lotti coinvolto nell’inchiesta Consip per la presunta rivelazione all’amministratore delegato che era in atto una inchiesta della magistratura . I no alla mozione sono stati 161, i sì 52 e due gli astenuti: Luis Alberto Orellana (Aut) e Lorenzo Battista (Aut). Presenti 219 su 320, votanti 215. Hanno votato no anche i senatori di Ala e i tre esponenti di “Fare!” che fanno capo al sindaco di Verone, Tosi.

Lotti  (nella foto a lato con Tiziano Renzi) aveva detto: “I fatti sono chiari. Non ho mai avvisato l’ingegner Marroni né nessun altro di un’indagine su Consip, né gli ho mai passato alcuna informazione di indagine.  Sostenerlo significa incorrere nel reato di calunnia. Questa presunta rivelazione non c’è mai stata. Con molta umiltà mi rivolgo a voi senatori per respingere con determinazione questo tentativo di offendere la mia reputazione”.

Ed ha sostenuto che il vero obiettivo della mozione di sfiducia era quello di “mettere in discussione lo sforzo riformista di questi anni”.

 

Poiché molti ministri nell’Aula del Senato si sono seduti accanto a Luca Lotti durante il dibattito sulla mozione la senatrice del M5s Paola Taverna ha attaccato: “Apprendiamo dai giornali che avete già deciso come votare sulla mozione di sfiducia al ministro Lotti, in modo da rimanere incollati alla poltrona. Ma siete complici della classica storia all’italiana, di mazzette e tangenti: ne abbiamo viste a dozzine da Tangentopoli a oggi”.  Sul blog di Grillo appariva il commento:  “I reati di cui  la magistratura accusa Lotti sono ombre troppo pesanti e incompatibili con la sua carica di ministro. In questa storia qualcuno mente, ma tutti sono ancora al loro posto”.

La capogruppo di Sinistra italiana  e presidente del gruppo Misto Loredana De Petris ha invece affermato: “Abbiamo sperato fino all’ultimo che il ministro Lotti dimostrasse senso di responsabilità politica e presentasse spontaneamente le dimissioni. Così non è stato e in questa condizione Sinistra italiana non può che votare a favore della mozione che chiede le dimissioni del ministro”.

Diversa la posizione del Movimento democratici e progressisti (il gruppo nato alla scissione del Pd) è stata espressa dal senatore Miguel Gotor: “Chiedo che il ministro Lotti con la delega al Cipe si dimetta dal suo incarico, ma, se decide di rimanere, Gentiloni valuti la sospensione delle deleghe, in particolare quella al Cipe, che rischia di diventare di imbarazzo. Invitiamo Lotti ad avere un comportamento sportivo e a fare un gioco di squadra per tutelare l’immagine dell’ esecutivo che sostentiamo, il governo deve operare al riparo da sospetti per portare avanti con più efficacia i suoi obiettivi”.

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