Renzi “rottama” Bassanini, sostituendolo con un imprenditore alla Cassa Depositi e Prestiti

Bassanini e Costamagnadi LUCA DELLA MONICA/ 

Renzi “rottama” Franco Bassanini facendolo dimettere da presidente della Cassa Depositi e Prestiti per sostituirlo con l’imprenditore Claudio Costanagna, attuale presidente di Salini-Impregilo. “Bassanini – recita un comunicato di palazzo Chigi – si è dichiarato disponibile a favorire il processo di rinnovamento deciso dal governo, scegliendo per il momento di lavorare a Palazzo Chigi con l’incarico di consigliere speciale del presidente del Consiglio” per occuparsi del progetto di sviluppo banda larga nella comunicazione telematica e telefonica.

Bassanini – che è stato parlamentare del Psi e poi dell’Ulivo e, soprattutto, ministro del governo Prodi attuando importanti provvedimenti di vera semplificazione e snellimento burocratico – ha fatto buon viso a cattivo gioco, dichiarandosi “allegro” per l’avvicendamento, che invece rientra nei piani di occupazione dei posti chiave da parte del segretario del Pd e presidente del Consiglio. Il quale  continua ad incontrare una flebile resistenza sia nella opposizione interna al partito sia in quella che dovrebbe venire dalle varie articolazioni della sinistra: tutti subiscono il ricatto della minaccia di caduta del governo e di scioglimento del parlamento, con conseguente  perdita del seggio parlamentare, come sta accadendo anche per la riforma della scuola.

Nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi, Renzi, dopo una sviolinata alla gestione della Cassa che “ha acquisito una posizione di primo piano tra le grandi istituzioni finanziarie pubbliche del mondo”, si aggiunge subito dopo che “l’Italia si trova oggi a un passaggio decisivo per la ripresa. Le riforme strutturali, l’attrazione degli investimenti e una politica di bilancio basata sul taglio delle tasse sul lavoro stanno riportando il Paese alla crescita. In questo contesto il rafforzamento del ruolo della Cassa Depositi e Prestiti risulta ancora più cruciale”. E aggiunge: “Ho parlato col presidente Bassanini dell’esigenza, avvertita dal governo e dalle fondazioni bancarie, che tale processo sia accompagnato da una riflessione più ampia sulla governance della Cassa. Gli ho anche prospettato la mia intenzione di continuare ad utilizzare le sue competenze e la sua esperienza al servizio del Paese per altri incarichi. Bassanini si è dichiarato disponibile a favorire questo processo di rinnovamento, scegliendo per il momento di lavorare a Palazzo Chigi con l’incarico di ‘consigliere speciale’ del presidente del Consiglio. E’ mia intenzione affidargli di volta in volta il compito di predisporre analisi, proposte e soluzioni su specifici problemi, continuando a dare il suo contributo alla realizzazione del Piano Banda Ultralarga. Nel contempo, Bassanini si è dichiarato disponibile a dare le dimissioni dalla presidenza, garantendo la continuità della rappresentanza istituzionale di CDP fino alla elezione del nuovo presidente”. Che indica in Costamagna.

C’è però chi insinua che Bassanini abbia pagato con la rottamazione le resistenze opposte ad alcune richieste di Renzi di soccorso finanziario per misure propagandistiche come il bonus di 80 euro. Ma forse nessuno lo dirà mai apertamente.

 

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