Renzi e Orfini si alleano anche con il partito di Alemanno per far cadere Marino ed evitare il confronto in Campidoglio. Il prefetto di Milano nominato commissario

Marino campidoglioRedazione -Il presidente del Pd, Matteo Orfini, è riuscito faticosamente nell’intento di evitare il confronto nell’aula del Consiglio comunale di Roma tra il sindaco Ignazio Marino e le altre forze politiche: vi è riuscito mettendo insieme le dimissioni dei 19 consiglieri comunali del suo partito, dei due di Fratelli d’Italia (il partito di Alemanno), di due del costruttore Marchini, e di altri due o tre appartenenti a gruppi di centrodestra. In questo modo ha creato, secondo le direttive del segretario del Pd e capo del governo Matteo Renzi, le condizioni per lo scioglimento, da parte del prefetto, del Consiglio comunale senza che si potesse arrivare al dibattito in aula, dove il sindaco avrebbe potuto esporre le ragioni del suo comportamento e sottoporre al giudizio dell’assemblea il suo operato in questi due anni, esporre ciò che ha fatto e anche i suoi errori nella gestione del municipio. Ma evidentemente il Pd temeva questo confronto e temeva l’iniziativa del Movimento 5 stelle, che aveva predisposto una mozione di sfiducia, alla quale sarebbe stato lacerante sia aderire sia opporsi.

Ma si sa che, come aveva dimostrato, fin dal suo insediamento al vertice del Pd con la sottoscrizione del “patto del Nazareno” con Berlusconi, Renzi predilige le manovre al riparo di occhi indiscreti, non alla luce del sole.  E così ha fatto anche per il “caso Roma”, approfittando del fatto che proprio oggi è stata diffusa la notizia, per la verità scontata, che il nome di Ignazio Marino è stato iscritto nel registro degli indagati per la storia degli scontrini dei ristoranti dove il sindaco aveva pagato alcuni pranzi con la carta di credito di cui disponeva per la sua carica.

Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca durante la conferenza stampa che si e' tenuta nella sede di Expo in via Rovello a Milano, per presentare il progetto pilota di collaborazione tra Authority Anti corruzione e Ocse  sul monitoraggio degli appalti, 16 gennaio 2015. ANSA / MATTEO BAZZI
Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca 

Ora, appena ufficializzato il deposito delle dimissioni della metà più uno dei consiglieri (cioè 24+1, in realtà 26), il prefetto Gabrielli ha potuto procedere allo scioglimento del consiglio comunale e alla nomina del commissario straordinario in Campidoglio nella persona di  Francesco Paolo Tronca, attuale prefetto di Milano. Tronca, siciliano, 63 anni, prima di approdare a Milano, ad agosto 2013, è stato prefetto di Lucca, nel 2003, e di Brescia, nel 2006. Nel 2008 è stato nominato capo dei Vigili del Fuoco dall’allora ministro dell’Interno, Maroni. “Orgoglioso e felice della fiducia accordatami”, ha commentato Tronca. E’ esperto di sicurezza pubblica e gestione dei problemi dell’immigrazione e delle emergenze.

LA SINISTRA PER “UN’ALTRA IDEA DI ITALIA”

“Sabato 7 novembre al Teatro Quirino di Roma i parlamentari della Sinistra presentano un’altra idea di Italia”. I parlamentari di Sel e alcuni ex Pd come Fassina annunciano su Twitter e su Facebook un'”assemblea nazionale aperta”. Si raccoglieranno proposte soprattutto su come modificare la manovra economica del governo, dice Scotto,capogruppo alla Camera di Sel. “Lavoreremo insieme a emendamenti qualificanti”, precisa Fassina. Ci sarà anche un intervento che mira ad abolire la Tasi per il 90% delle famiglie italiane.

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