L’ambasciatore francese tornato a Roma con un invito a Parigi di Macron a Mattarella. E Di Maio ammette: un errore il suo incontro con l’estremista dei “gilet gialli”

Distensione nei rapporti Italia-Francia dopo le tensioni dei giorni scorsi provocate da alcune esagitate dichiarazioni (alcune ostili) di Salvini, Di Maio, Di Battista e Meloni verso esponenti e politiche del paese confinant, “ricambiate” dal presidente Macron addirittura con il richiamo a Parigi dell’ambasciatore francese in Italia per “c0nsutazioni”.

Due gli episodi salienti a riprova della distensione. Innanzitutto il ritorno in Italia oggi dell’ambasciatore Christian Masset, che è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al quale ha consegnato una lettera del presidente Macron, che lo ha invitato a compiere una visita di Stato in Francia. Invito che Mattarella, ringraziando, ha accettato.

E nel giorno del ritorno a Roma dell’ambasciatore francese Di Maio gli ha dato il “Bentornato”, annunciando che gli chiederà un incontro chiarificatore. Intanto già oggi, alla presentazione del Manifesto del M5S e di altre 4 forze politiche per le Europee, Di Maio ha voluto fare una precisazione (in sostanza una retromarcia) a  proposito del viaggio  in Francia nei giorni scorsi, insieme con Di Battista, per incontrare Chelencon, uno degli esponenti del gilet gialli : c’è stata – ha detto il capo politico del M5s – “un’interlocuzione con una realtà complessa”, ma nessuna intenzione di  dialogare con chi “parla di lotta armata o guerra civile”. Chelencon aveva detto a una giornalista di “Piazza pulita” (La7): “Abbiamo paramilitari pronti a intervenire”. E annunciato: “Saremo a Roma per incontrare di nuovo il M5S”. Ora è difficile che ciò possa accadere, o, se accadrà, non è destinato ad avere effetti positivi. Di Maio ha capito la lezione. Ed è sperabile che l’abbia capita anche Di Battista, il cui rientro dal suo girovagare in Sud America sta creando problemi alla linea “governativa” del Cinquestelle. Infatti è tutta una corsa di emittenti tv e giornali anti-governativi ad intervistarlo.

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