La singolare doppia incoronazione di Di Maio darà ragione a Grillo o ai dissenzianti?

di GIOVANNI PEREZ– Come era nell’aria e quindi facilmente prevedibile Beppe Grillo (novello monarca con la corona di latta del web) ha incoronato il “candidato premier” nonché suo successore a capo del Movimento: Luigi Di Maio.  In verità l’abbronzatissimo vicepresidente della Camera, in cravatta e con il sorrisetto beffardo, si sentiva da tempo il “prescelto da Beppe”, in barba alle ostentate consultazioni via Internet. Del resto i 5 Stelle hanno sempre accettato l’idea che il web fosse l’arma elettorale più democratica che esiste al mondo e questo nonostante qualcuno degli avversari avesse sollevato dei dubbi: in particolare ricordando ai grillini che molti dei loro padri saggiamente non sapevano e non volevano  saperne di elezioni con i computer e di e-mail. Quindi a questo punto sembrano lacrime di coccodrillo quelle che i 5 Stelle “dissidenti” versano sulla stampa o sui teleschermi, non gradendo la candidatura Di Maio.
Benché appaia più appropriato il detto “chi è causa del suo mal pianga se stesso”, non credo sia il caso che si disperino: come è avvenuto a suo tempo con Renzi a proposito del referendum, saranno gli elettori a stabilire se la scelta di Grillo sia stata giusta o meno e se rispecchiava  o meno i desideri e le aspettative degli elettori. La cartina di tornasole saranno proprio le elezioni regionali di novembre in Sicilia. Un po’ di pazienza, dunque, e capiremo chi ha ragione.

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