di FABIO CAMILLACCI/ Il primato dei numeri “10”, Totti e Maradona in campo insieme: tradotto, il calcio. Un mix di talento, classe, estro, fantasia, genio e sregolatezza. Già, anche di sregolatezza: nel bene e nel male. Da una parte il Capitano, ancora in attività a 40 anni compiuti: Francesco Totti, è un professionista esemplare e modello, un giocatore unico nel suo genere, ma, nel suo piccolo, nel suo immenso e intramontabile genio, ha avuto e ha ancora quel pizzico di sregolatezza che non guasta. La sregolatezza dei più grandi di sempre, anche se in Totti è velata rispetto a quella che alligna in Diego Armando Maradona: il più grande di sempre, senza mancare di rispetto a Pelè, Di Stefano e Cruijff. Questo trionfo dell’insostenibile leggerezza dell’essere, in omaggio a Milan Kundera. Non a caso sul terreno di gioco: assist di Maradona e gol di Totti, tutto molto bello, per dirla alla Bruno Pizzul. “El Pibe de Oro” ovviamente ha trovato il modo di litigare anche in occasione della “Partita della Pace” voluta da Papa Francesco per aiutare le vittime del sisma del 24 agosto scorso. Dieguito ha dato del “hijo de puta” al connazionale Veron: vecchi rancori da genio e sregolatezza, “Brujita” compresa.
Totti: “Ho giocato con Diego, ora posso anche smettere”. A fare da collante tra le varie generazioni di calciatori proprio il Capitano giallorosso, in campo ieri ed in campo ancora oggi. E magari domani o meglio sabato pomeriggio, proprio contro il Napoli: una sfida che, nonostante l’assenza di Milik, secondo Totti “sarà una partita durissima”. E in chiusura dopo aver fatto gli auguri di “pronta guarigione all’attaccante polacco perchè se lo merita”, Francesco Totti rivela: “Ora che ho giocato con Maradona posso anche smettere”. Ma Dieguito non è d’accordo: “Totti deve giocare fino a 50 anni”. L’insostenibile leggerezza dell’essere.
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