Il muovo governo Conte ha ottenuto stasera la fiducia alla Camera dei deputati con 343 sì e 263 no. Gli astenuti sono stati 3. “Sono soddisfatto del risultato”, ha commentato il presidente del Consiglio lasciando Montecitorio. Domani (martedì) spetterà al Senato pronunciarsi.
Il capo del M5s, Luigi Di Maio (neo ministro degli Esteri), ha così commentato su Twitter: “Bene la fiducia alla Camera. Massimo sostegno alle parole del presidente Conte. M5S ha idee chiare: lavoro, imprese, ambiente, scuola, famiglia sono priorità. Ma anche taglio parlamentari e revoca concessioni autostradali. È il momento di correre, è il momento del coraggio. Ci siamo!”.
A sua volta il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha scritto su Twitter: “Bene il Presidente Conte e la fiducia alla Camera. Un altro passo in avanti per cambiare l’Italia e renderla più verde, giusta e competitiva”.
“L’epocale fenomeno migratorio – ha detto Conte – va gestito con rigore e responsabilità, perseguendo una politica modulata su più livelli, basata su un approccio non più emergenziale, bensì strutturale, che affronti la questione nel suo complesso, anche attraverso la definizione di un’organica normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone, ma che si dimostri capace di affrontare più efficacemente i temi dell’integrazione, per coloro che hanno diritto a rimanere e dei rimpatri, per coloro che non lo hanno”.
Durante l’intervento dai banchi della Lega e di FdI si sono alzati cori: ‘Bibbiano, Bibbiano’. Applausi ironici e ‘buu’ durante diversi passaggi del discorso oltre che il coro: ‘Elezioni, elezioni’ e ‘Poltrone’. E ancora tensione, anche dopo il discorso di Conte, durante la discussione generale, con un deputato di Fratelli d’Italia espulso dall’Aula.
“Prima di avviare le mie comunicazioni in quest’Aula – ha esordito Conte – concedetemi innanzitutto di rivolgere un saluto e un ringraziamento al presidente della Repubblica il quale anche in queste ultime fasi determinanti per la vita della Repubblica, esercitando con scrupolo le sue prerogative istituzionali, ha guidato con equilibrio e saggezza ed è stato riferimento imprescindibile per tutti”. “Questo progetto politico – ha detto il premier – segna l’inizio di una nuova stagione riformatrice, che confidiamo risolutiva,”. “E’ necessario – ha detto Conte – recuperare “sobrietà e rigore affinché i nostri cittadini possano avere una rinnovata fiducia nelle istituzioni“.
“Io e tutti i miei ministri – ha promesso – prendiamo il solenne impegno, oggi davanti a voi, a curare le parole, ad adoperare un lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee. “Come ha detto Saragat – ha citato Conte – fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano“.
“Ho sempre inteso – ha puntualizzato Conte – il mio ruolo come servizio al Paese e nell’esercitare il mio servizio ho cercato di guardare sempre al bene comune senza lasciare che prevaricassero interessi di parte“. “Il programma che mi accingo a illustrare – ha spiegato Conte – non è un mero elenco di proposte eterogenee, nè una sommatoria dei programmi delle diverse forze politiche della maggioranza. al contrario è sintesi programmatica, un progetto del Paese a favore dei cittadini. È un programma che ha l’ambizione di costruire la società in cui vogliamo vivere noi stessi che abbiamo un po’ di anni sulle spalle ma che vogliamo consegnare ai nostri figli e nipoti nella consapevolezza che il patto politico e sociale che proponiamo si prospetta necessariamente per essere sostenibile in una dimensione intergenerazionale”.
“All’interno di questi valori, in questa cornice di riferimento costituzionalmente caratterizzata, si ascrive la nostra azione riformatrice, racchiusa in un programma, del quale sarò il garante e il primo responsabile e che cercherò di tratteggiare – nelle sue linee essenziali – in questo mio intervento”.
“Ci prefiggiamo di introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che vogliamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne”, ha promesso il premier.
Mentre a Montecitorio si svolgeva il dibattito sulla fiducia, nella piazza si teneva la manifestazione di protesta promossa dalla Meloni, alla quale hanno aderito la Lega di Salvini e il neopartito del presidente della Liguria, Toti. Manifestazione di “trentamila persone” a detta dei promotori (ma di 5mila persone effettive secondo la Questura), per chiedere che si torni a votare.
Da questa manifestazione si è dissociata Forza Italia, che- ha ribadito Berlusconi – intende condurre la sua battaglia esclusivamente in Parlamento e non nelle piazze.
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