EMERGENZA MIGRANTI/ Giorgia Meloni al Consiglio Europeo: “Servono azioni rapide perché se la Tunisia crolla si rischia una catastrofe umanitaria”. Ma l’ondata degli arrivi in Italia è continuata

di SERGIO TRASATTI/ “Sui migranti servono azioni rapide e concrete per evitare una situazione in cui le organizzazioni criminali controllano i traffici umani sulle rotte del Mediterraneo”, così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Consiglio europeo di Bruxelles, sottolineando la necessità di rafforzare l’attività Sar (Ricerca e soccorso). La Meloni ha aggiunto: “Se la Tunisia crolla del tutto si rischia una catastrofe umanitaria, con 900mila rifugiati. Finora gli sbarchi sono triplicati rispetto al 2022 e si rischia un’estate fuori controllo”. Nel frattempo, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, apre sull’incremento del numero di ingressi regolari.

La Meloni insiste su due dossier che scottano per l’Italia al vertice Ue: migranti e Patto di stabilità: “L’Ue impari dai suoi errori, sulle regole di bilancio serve una governance più attenta alla crescita”. E da quanto si mormora, con il presidente francese Emmanuel Macron saremmo nella fase del “disgelo” per citare un termine usato in tempi di “Guerra Fredda” USA-URSS; non è un caso l’incontro bilaterale tra la Meloni e il Capo dell’Eliseo. La leader di Fratelli d’Italia ha osservato: “Servono maggiori possibilità di ingressi legali e l’avanzamento del lavoro sui rimpatri”.

Giorgia Meloni ha poi ringraziato la Commissione Ue per il lavoro svolto su impulso del Consiglio europeo di febbraio e per la lettera a seguito della tragedia di Cutro. Nel corso della discussione sulle migrazioni diversi Stati membri, come Paesi Bassi e Austria, hanno ringraziato a loro volta l’Italia per il dialogo costruttivo e per la cooperazione efficace nella lotta ai trafficanti di esseri umani.

La precisazione. La Meloni ha concluso: “Posso dire che sono soddisfatta della bozza di conclusioni, che chiede alla Commissione di procedere spedita. Direi che possiamo confermare il fatto che il tema della migrazione è considerato oggi centrale, se vogliamo impensabile fino a qualche mese fa, e che viene seguito passo, passo dal Consiglio. Mi sembra un’ottima notizia”.

Le parole di Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione Ue ha evidenziato un punto importante: “E’ necessario incrementare il numero d’ingressi regolari di lavoratori da Paesi terzi. Tengo a menzionare l’esperienza estremamente positiva dell’Italia sui corridoi umanitari”. Solite chiacchiere, che però piacciono alla Meloni.

E GLI ARRIVI IN ITALIA CONTINUANO MASSICCI.

E oggi c’è stata ancora una giornata di sbarchi in Sicilia, Calabria e Puglia. In 48 ore sono state soccorse oltre 3.300 persone a bordo di 58 imbarcazioni, come si legge in una nota della Guardia costiera italiana.

A Lampedusa cinque arrivi di cui gli ultimi due hanno riguardato 77 migranti, a bordo di due barchini soccorsi in acque Sar italiane e sbarcati nell’isola dalla motovedetta Cp324 della Guardia costiera. A bordo del primo natante c’erano 35 persone (7 donne e 3 minori) in fuga da Camerun, Costa d’Avorio, Guinea e Senegal. Sul secondo, invece, erano in 42 (17 donne) originari di Burkina Faso, Guinea e Costa d’Avorio. I due barchini, stando alle dichiarazioni dei migranti, sono salpati da Sfax in Tunisia venerdì. Salgono così a cinque, per un totale di 186 persone, gli approdi di oggi 26 marzo.

“La mia isola è stata dimenticata. L’ Europa e l’Italia devono prendere coscienza del fatto che nel Mediterraneo è piena emergenza, ci sono donne, bambini e uomini che continuano a morire, serve una Mare Nostrum europea, con il coinvolgimento di tutti i Paesi e di tutti i porti a disposizione” sottolinea il sindaco delle isole Pelagie. “Per Lampedusa – aggiunge – serve subito una nave umanitaria che faccia da spola tra l’isola e la terraferma per il trasferimento immediato dei migranti. L’hotspot dell’isola non può sopportare tutto questo, non può ricevere tutta questa marea umana”.

Intanto a Pozzallo, dopo lo sbarco di 401 migranti da nave Diciotti, di cui 70 trasferiti in pullman alla volta della Toscana, si prevedono altre 130 partenze, sempre via pullman, ma lo stesso numero di migranti arriverà a Pozzallo in trasferimento da Lampedusa. Arriveranno su una motovedetta della Guardia di Finanza che sta operando per alleggerire il centro di contrada Imbriacola. Analoga operazione per nave Diciotti che prenderà a bordo altri 600 migranti dall’isola delle Pelagie contribuendo a decongestionare l’hotspot. A Pozzallo – tra arrivi e partenze – dormiranno 331 persone mentre al centro di Cifali le presenze sono sempre circa 120 e tutti minori non accompagnati.

Ennesimo sbarco di migranti al Porto di Roccella Jonica, nella Locride, il terzo negli ultimi tre giorni. Dopo, infatti, gli arrivi di giovedì e venerdì scorsi, in tutto 430, nel tardo pomeriggio di oggi nello scalo marittimo della Locride, al termine di un’operazione di soccorso in mare compiuta dalla Guardia Costiera, sono sbarcati altri 311 migranti di varie nazionalità. Uno dei migranti, un cittadino pakistano di circa 35 anni, è deceduto durante il viaggio in mare. Quando i militari della Guardia Costiera sono intervenuti a circa 10 miglia di distanza dalla costa della Calabria per soccorrere i migranti che si trovavano ammassati in un vecchio peschereccio partito dalla Libia circa 4 giorni fa, il cittadino pakistano era già morto. La Procura di Locri ha posto sotto sequestro la salma e disposto l’esame autoptico.

 

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