Il solito De Luca contro il solito Saviano. E addio di Scurati al Festival di Ravello

Vincenzo De Luca blocca la mia presenza al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicié, non ci sarò…Arripigliàteve tutt’ chell che è vuost…“. È il messaggio pubblicato sui social dallo scrittore Roberto Saviano e che accompagna un video di poco meno di 4 minuti nel quale lo scrittore denuncia che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha bloccato la sua partecipazione come ospite al Ravello Festival. Un caso che ha spinto Antonio Scurati, da poche settimane alla guida della Fondazione Ravello, a rassegnare immediatamente e in maniera irrevocabile le dimissioni.

Mi sono bastati, purtroppo, pochi giorni per accertare che i soci fondatori della Fondazione Ravello non rispettano la libertà intellettuale e ignorano i valori della cultura“, ha scritto Scurati nella  lettera inviata al cda. “Da uomo di cultura e, soprattutto, da uomo libero, scelgo di rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente”. Nei giorni scorsi la Fondazione Ravello aveva prima convocato per giovedì 17 giugno e poi annullato la conferenza stampa di presentazione del cartellone, ufficialmente per “sopraggiunti impegni di alcuni dei partecipanti“.

Ma il rinvio non è bastato per evitare che scoppiasse il caso. “Mi sono immaginato il presidente De Luca che riceve l’elenco degli ospiti del Festival di Ravello e vede il mio nome comparire gli ultimi giorni di agosto”, ha esordito nel video Roberto Saviano che, poi, imitando l’ex sindaco di Salerno, ha detto i avere così immaginato la reazione di De Luca: “‘Ah, e qua ci sta Roberto Saviano. E come si è permesso Scurati d’invitarlo. A casa mia, Roberto Saviano. Non esiste proprio, va cancellato‘”. Saviano ha, quindi, spiegato di essere stato invitato al Festival di Ravello e che la sua partecipazione sarebbe stata a titolo gratuito.  E ha spiegato: “Non andrò al festival di Ravello, ma a Ravello ci andrò spero presto, terra che amo, la cui bellezza non dipende dai campani, amministratori e governatori, la bellezza l’hanno solo ereditata, non l’hanno creata. Anzi. La stanno avvelenando. Ancora una volta un festival che poteva essere meraviglioso, una terra meravigliosa, è condizionato dalle consorterie”.

 

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