Il sogno di Renzi? Diventare il Macron Italiano

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Matteo Renzi dopo aver lanciato il matrimonio tra PD e M5S per la formazione del governo giallorosso ora è alle prese con la preparazione del suo nuovo partito, prettamente centrista con una connotazione liberale e riformista, che verrà presentato il 30 ottobre al raduno della Leopolda. Il proposito dichiarato è quello di dar vita ad un nuovo soggetto politico che si propone di aggregare quelle forze centriste che si richiamano al laicismo, al liberalismo, al riformismo e al mondo cattolico, e che oggi sono lontane dalla politica; insomma qualcosa di assimilabile a “En marche” del presidente francese Emmanuel Macron. Una formazione politica sostenitrice di una riforma elettorale nettamente proporzionalista, che consentirebbe a questo nuovo soggetto politico  di partecipare a nuove maggioranze, ma anche di condizionarle, come, presumibilmente, si propone di fare da subito con  il governo Conte.

Inoltre Renzi punta su una legge elettorale proporzionale senza premio di maggioranza partendo dal presupposto che il “centro” sarà l’ago della bilancia per future alleanze di governo. Ma l’argomento che usa per giustificare la sua separazione dal Pd è che a questo partito “manca una visione del futuro” garantendo che anche Conte beneficerà, probabilmente sperando che in futuro l’attuale presidente del Consiglio possa aggregarsi. Un obiettivo che solo la spregiudicatezza del senatore di Rignano può immaginare.

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