Il boomerang dell’ex rottamatore fiorentino

di SERGIO SIMEONE* – Matteo Renzi, il giorno dopo che Draghi aveva ricevuto da Mattarella l’incarico di formare il governo, rilasciò una intervista a Repubblica, in cui, dopo aver dichiarato di essere felice per aver portato a compimento la sua opera (cioè la demolizione del governo Conte) aggiungeva  che, dopo  tanti giorni di tensione, ora poteva rilassarsi.

Poiché immaginiamo che sia ancora rilassato (vista l’afasia da cui è stato colto ultimamente) vogliamo aiutarlo ad approfittare di questa pausa che si è concesso per fare un bilancio dei risultati che ha conseguito con il suo strepitoso blitz grieg:

1.  Ha fatto rientrare nel governo la Lega, che Conte aveva messo alla porta, con il numero 2 di questo partito, Giorgetti, collocato in un Ministero di gran peso, ed il numero 1, Matteo Salvini, che è tornato sulla scena mediatica a fare il grillo parlante dispensando generosamente le sue ricette su ogni questione ;

2.  Il MES, il cui mancato utilizzo da parte del Governo Conte veniva agitato come uno dei motivi principali per cui il fiorentino aveva ritirato le due ministre e l’annesso sottosegretario di Italia viva dal governo ed aveva aperto la crisi,   non è stato nemmeno citato da Draghi nel suo discorso programmatico in Parlamento;

3.  I  Dpcm (secondo motivo della crisi) il cui uso da parte di Conte veniva considerato una violazione della Costituzione, addirittura lo strumento per instaurare una “dittatura sanitaria”, vengono normalmente adoperati  anche da Draghi  (come è giusto che sia in una situazione di emergenza);

4.  Draghi ha voluto aggiungere la sua firma sotto il “Patto per il rinnovo del lavoro pubblico e la coesione sociale” intercorso tra il ministro della PA Renato Brunetta ed i sindacati confederali.  Ha inteso così sottolineare l’importanza che attribuisce al ruolo di quei sindacati che Renzi, durante il suo governo, aveva emarginato e più volte disprezzato, cancellando, tra l’altro, la loro più importante conquista: l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori;

5. Italia Viva con il nuovo governo ha perduto un ministro, la battagliera Bellanova, e negli ultimi sondaggi elettorali   (quelli commissionati da La7) ha perduto lo 0,5% attestandosi sul 2,5%.

Se, infine , la crisi apertasi nel Pd dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti dovesse chiudersi con la elezione a segretario di Enrico Letta, che Renzi a suo tempo aveva disarcionato da presidente del Consiglio dopo il famoso messaggio in cui gli diceva di “stai sereno”, verrà certamente invitato in Australia dalla associazione degli aborigeni per ricevere un premio come massimo esperto di boomerang a livello mondiale.

*Sergio Simeone, docente di Storia e Filosofia, è stato dirigente del Sindacato Scuola della Cgil 

 

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