Il fisco, Draghi, Biden e Trilussa (+ Letta e Tabacci)

di SERGIO SIMEONE* – La statistica, diceva Trilussa in una sua celebre poesia, è quella scienza secondo la quale se una persona mangia due polli e un’altra nessun pollo, risulta che mediamente quei due hanno mangiato un pollo a testa. Questa definizione del poeta romano ha probabilmente ispirato quei partiti di destra che hanno criticato la proposta di Letta di aumentare la tassa di successione sull’1% più ricco della popolazione italiana per finanziare una dote di 10.000 euro da dare a tutti i giovani bisognosi al compimento della maggiore età.  L’argomento adoperato è  che la pressione fiscale sugli italiani è già troppo alta. Evidentemente costoro hanno ragionato: se una persona ha un patrimonio di 5 milioni di euro e 5 milioni di italiani non hanno nessun reddito secondo la statistica ognuno di questi italiani ha un patrimonio di un euro. Ma allora perché opprimere con nuove tasse persone così povere?

Anche Draghi, come sappiamo, ha reagito con fastidio alla proposta di Letta. Ma il presidente del Consiglio ha sbagliato a non consultarsi – prima di rispondere al segretario Pd – con il suo sottosegretario all’Economia Bruno Tabacci. Il quale, durante un talk show su La 7, raccontava del forte feeling tra Draghi e la Casa Bianca ai tempi di Obama, tanto che quest’ultimo, quando aveva un problema, diceva spesso: telefoniamo a Mario, vediamo cosa ne pensa. Ecco, a parti invertite, Tabacci, se consultato, avrebbe potuto suggerire: telefoniamo a Joe, vediamo che cosa ne pensa. E così Draghi avrebbe scoperto che Joe (Biden, già vice di Obama) ha in mente di tassare i super ricchi in maniera ben più severa  di Letta . E non solo. Ha anche proposto alla UE ed al Giappone di tassare tutte le multinazionali con una aliquota minima del 15%.

Draghi avrebbe appreso pure che anche per Biden questo è il tempo di dare (vedi l’enorme indebitamento, molto superiore a quello della UE, per sostenere il rilancio dell’economia USA), ma è anche il tempo di intervenire sulle diseguaglianze sociali, che la pandemia ha accentuato. E questo si può fare solo in un modo, usando il fisco per togliere ai super ricchi e dare ai poveri.

*Sergio Simeone, docente di Storia e Filosofia, è stato anche dirigente del sindacato Scuola della Cgil

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