Il deputato Sarro lascia tutti gli incarichi in FI dopo la richiesta di arresto

Continua a ritenersi ingiustamente accusato l’onorevole Carlo Sarro, coordinatore provinciale di Forza Italia nel Casertano, coinvolto nel blitz contro i Casalesi con conseguente richiesta di arresto. Le misure sono state notificate dal Ros dei carabinieri nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli sulla corruzione e l’infiltrazione del gruppo dei Casalesi che fa capo a Michele Zagaria nell’amministrazione pubblica del Casertano. Tra i politici arrestati, oltre all’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, anche l‘ex consigliere regionale Angelo Polverino, già destinatario di altre misure cautelari in diverse inchieste, e Tommaso Barbato.

E c’è da aggiungere che il presidente dell’autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, in conferenza stampa in occasione del primo incontro nazionale con i responsabili della prevenzione della corruzione, ha affermato: “Non ho avuto modo di leggere l’ordinanza, non conosco le motivazioni, conosco Sarro da prima che fosse eletto deputato e sono anche un po’ stupito “. Cantone, però , fa notare anche che “avevamo ritenuto la sua nomina non compatibile con il decreto 39”, ossia rilevato incompatibilità tra l’incarico di commissario del consorzio Ato3 e quello di parlamentare. Il presidente dell’autorità anticorruzione, dunque, denuncia la “patologia della norma” perché “se viene individuata una situazione patologica in un ente locale, non abbiamo la possibilità di portare avanti la nostra attività”.

A sua volta Sarro ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Desta in me sconcerto ed amarezza vedere il mio nome trascinato in una simile situazione avendo improntato, in oltre trent’anni di attività professionale e venti di impegno politico ed istituzionale, tutta la mia azione a principi di correttezza ed onestà. Al fine di prevenire qualsiasi tipo di strumentalizzazione politica, ho rassegnato le dimissioni dalla carica di Commissario liquidatore dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano ed ho rimesso al Partito gli incarichi politici da me rivestiti. Perciò – conclude –  dedicherò tutto il mio tempo a lavorare per la riaffermazione della verità, non potendo permettere che la dignità della mia famiglia e la mia storia personale, professionale e politica possano essere intaccate da una simile vicenda».

Sputo BarbatoQuanto a Tommaso Barbato, ex parlamentare, vi è da aggiungere che era già noto alle cronache politiche per essere stato il protagonista, nel giorno concitato della caduta del secondo governo Prodi, di una rissa in Aula al Senato, additato da diversi colleghi – e dalla stessa ‘vittima’ del gesto – come l’autore di uno sputo per “tradimento” (foto). Destinatario del gesto offensivo l’allora collega di partito, il senatore Nuccio Cusumano. Barbato ha sempre smentito di aver sputato al collega di partito, ma è riscontrabile nei resoconti della seduta d’Aula lo scambio acceso tra i due, con tanto di insulti da parte di Barbato nei confronti di Cusumano, che successivamente accuserà un malore e verrà soccorso dai commessi e portato via in barella.

 

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