Di Maio propone un “contratto di governo” al Pd senza Renzi e alla Lega senza Berlusconi. Mattarella dà il via alle consultazioni

Nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dà il via alle consultazioni per la formazione del nuovo governo, il leader dei Cinquestelle, Luigi Di Maio, lancia, attraverso la trasmissione Di Martedì su La7la proposta di un contratto di governo da sottoscrivere alla Lega senza Berlusconi o al Pd senza Renzi.

Il primo no a tale proposta è arrivato, ovviamente, dal renziano capogruppo del Pd in Senato Andrea Marcucci (che pretende di parlare a nome di tutto il partito); il secondo no, altrettanto ovviamente, è arrivato dalla capogruppo di Forza Italia, la berlusconiana Maria Stella Gelmini. Abbastanza negativa per ora la risposta della Lega: “A differenza dei 5Stelle – afferma Salvini –  la Lega esclude qualsiasi alleanza di governo col Pd, bocciato dagli italiani. La coalizione che ha preso più voti è quella di centrodestra e da questa si riparte, dialogando anche con i 5Stelle ma senza subire veti o imposizioni”.

In realtà il leader dei Cinquestelle propone un “contratto alla tedesca” su alcuni temi, come una legge anticorruzione seria e il reddito di cittadinanza, aperto a chi ci sta. Di Maio ha citato espressamente inoltre la legge sul conflitto di interessi.

Questa proposta Di Maio l’ha proposta anche in una assemblea dei parlamentari pentastellati, che l’hanno accolta come l’unica possibile alternativa al ritorno alle urne. Il modello di “contratto” a cui ha fatto riferimento è quello di coalizione sottoscritto in Germania dalla Spd e dalla Cdu in cui vengono esattamente elencati i punti di programma da portare avanti dall’esecutivo incaricato. E’ un programma di governo “perimetrato”, in cui è esclusa, ha spiegato Di Maio, qualsiasi iniziativa che non sia stata concordata nel “contratto”.

 

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