Ieri, proprio alla vigilia di Pasqua, doccia fredda all’appuntamento quotidiano con la Protezione civile per i dati sull’andamento dell’epidemia: l’Italia ha sfondato il muro dei 100 mila malati, con altri 619 decessi in 24 ore. L’unico segnale positivo arriva dai numeri della terapia intensiva, in discesa per l’ottavo giorno consecutivo. La situazione più delicata, come ormai da oltre un mese, è quella della Lombardia che, davanti all’ennesimo aumento di morti e contagiati, decide di confermare le misure restrittive e allunga la quarantena per i positivi fino al 3 maggio. E niente riapertura di librerie e cartolerie. Una misura che con ogni probabilità sarà adottata anche da altre regioni, come il Piemonte, che ha registrato un balzo di 594 malati e 101 vittime in più.
Nel Lazio, invece, l’accesso alle librerie sarà consentito esclusivamente indossando guanti e mascherina.
E rispetto all’ipotesi di una imminente Fase 2, il commissario Domenico Arcuri spegne gli entusiasmi. “Se sbagliamo il momento della graduale uscita dall’emergenza – ha avvertito – continueremo a correre il rischio di diffusione del contagio, ma con danni ancora più pesanti“. Proprio per questo ha voluto aprire la sua conferenza stampa con un accorato appello agli italiani: “Non fate sciocchezze, usate il cervello – ha detto – e continuate a seguire le prescrizioni e non uscite di casa“.
“Non abbiamo sconfitto il virus – gli fa eco il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli -, bisogna continuare a tenere i comportamenti richiesti. Anche in Lombardia siamo sulla strada giusta per contenere il virus“. Parole che arrivano dopo l’annuncio dell’assessore regionale, Giulio Gallera, sul raddoppio dei contagi nella provincia di Milano. “Non è assolutamente finita, non dobbiamo abbassare in nessun modo la guardia – ha rimarcato -. Non dobbiamo pensare che il peggio sia passato perché i dati non sono stabili“.
E intanto, proprio la Lombardia insiste nell’assurdo scontro con il governo. Il presidente, Attilio Fontana, in mattinata annuncia l’anticipo della cig per un milione di lombardi spiegando che “se lo Stato non c’è, garantiamo noi”. Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, replica a stretto giro, sostenendo che “non sono arrivate all’Inps richieste dalla Regione Lombardia” e bollando come “infondate” le polemiche del cosiddetto governatore.
Il ministro alla Salute, Roberto Speranza, intervenendo all’apertura dell’hub della terapia intensiva promosso dalla Regione Emilia-Romagna, dice: “Stiamo lavorando a una risposta di sistema per riportare famiglie, imprese e persone a ricominciare a vivere pienamente le proprie esistenze. Ma lo faremo quando la comunità scientifica consegnerà al mondo il vaccino: nel frattempo dobbiamo tenerci pronti ed essere all’altezza. Fino a quando non avremo un vaccino il distanziamento sociale è l’unica arma che abbiamo. Siamo dentro a questa crisi, guai a pensare che i segnali incoraggianti che arrivano, come il primo alleggerimento delle terapia intensive siano uno scampato pericolo. Cogliamo i primi frutti di sacrifici enormi, ma siamo ancora dentro questa crisi, ci sarà bisogno ancora di una stagione di grande rigore per non vanificare il lavoro straordinario fatto. Basta poco, anche una leggerezza in più. Se la soluzione definitiva arriverà col vaccino, è necessario nei prossimi mesi avere un sistema pronto ad affrontare la situazione». In questo senso, secondo Speranza, va il progetto varato dalla Regione Emilia-Romagna di un hub da quasi 150 posti di terapia intensiva. “Il virus – ha detto – si può diffondere, ci possono essere seconde ondate, il sistema deve essere pronto, il servizio sanitario nazionale deve avere la forza di farsi trovare pronto di fronte a ipotesi negative che non ci auguriamo ma che non possiamo escludere”.
NEL MONDO
Gli Stati Uniti superano i ventimila morti per coronavirus, arrivando a 20.110. E’ quanto emerge dai calcoli del New York Times, che confermano il sorpasso dell’Italia da parte degli Usa, dove comunque il numero dei morti rispetto a quello degli abitanti resta inferiore a quello italiano: in Italia il virus ha ucciso 19.468 persone, circa 32 morti ogni 100.000 abitanti; negli Stati Uniti il numero di morti è di 6 ogni 100.000 abitanti”, fa notare il New York Times.
In Francia altri 643 morti nelle ultime 24 ore: 353 negli ospedali e 290 nelle case di riposo. Il totale, secondo il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, è quindi di 13.832 morti. Continua per il 3° giorno consecutivo il trend positivo del calo di pazienti in rianimazione: oggi in tutta la Francia sono scesi a 6.883.
In Africa ha raggiunto quota 700 il numero di decessi per coronavirus: sono stati registrati 13.145 contagi in 52 dei 54 Stati del continente nero. E’ quanto emerge da dati aggiornati a questo pomeriggio da “Africa Cdc”, un’istituzione tecnica dell’Unione africana. Le guarigioni sono 2.171, sottolinea Africa Cdc in un post su Facebook. L’area più colpita, con 5.784 casi e 528 morti, è l’Africa settentrionale dove in cima alla classifica c’è l’Egitto, il paese più popoloso, che dichiara 1.794 contagi e 135 decessi seguito dall’Algeria (1.761), che però conta più vittime (256).
Il continente africano col maggior numero di contagi (2.003) è il Sudafrica che però conta 24 morti. La Nigeria, il Paese con più abitanti in Africa, ha 305 casi e 7 decessi. Un altro grande Paese del continente, il Kenya, dichiara 191 contagi e 7 morti. Dalla lista si nota l’assenza degli unici due Paesi africani che non hanno dichiarato casi di Covid-19: il piccolo regno (2,2 milioni di abitanti) del Lesotho e le Isole Comore.
Commenta per primo