Caso Yara, l’avvocato di Massimo Bossetti: “Serve un rapido riesame dei reperti che chiediamo da anni. Il mio assistito rimane ottimista sulla revisione del processo, ma la giustizia continua a perdere tempo”

di SERGIO TRASATTI/ Caso Yara senza fine. L’avvocato Claudio Salvagni, uno dei legali di Massimo Bossetti condannato all’ergastolo per l’omicidio della povera Yara Gambirasio, è intervenuto nella trasmissione “Crimini e criminologia” condotta da Fabio Camillacci su Cusano Italia Tv: il canale 264 del digitale terrestre che fa parte del Cusano Media Group dell’Università Niccolò Cusano. Riguardo alle due tracce di Dna a cui non è stata data importanza nel processo, l’avvocato ha detto: “La risposta che è stata data in dibattimento è che la zona dove è stata individuata la traccia Ignoto 1 era maggiormente sensibile per quanto riguarda l’identificazione dell’ipotetico responsabile. Loro si sono concentrati soltanto su ignoto 1 per la posizione in cui è stato trovato.

La tecnologia moderna potrebbe chiarire meglio il tutto? A tal proposito l’avvocato Claudio Salvagni ha detto: “Sono passati anni e la tecnologia ha fatto passi da gigante. Addirittura dalle provette vuote è possibile ricavare tracce di dna, Questo per dire che non solo la tecnologia è migliorata e consentirebbe di avere risultati precisi ma, soprattutto, alla luce del fatto che la difesa aveva evidenziato 271 anomalie su quel dna. Alla luce di queste anomalie perizia e contraddittorio sarebbero state il minimo. E’ l’unico caso in Italia in cui non solo non è stata rifatta la perizia, ma in cui i reperti sono stati distrutti. Qualche riflessione su questo si potrebbe aprire. Se si può fare una perizia che toglie ogni dubbio perché non farla? Questo è ciò che ha sempre chiesto Massimo Bossetti”.

Qualora ci fossero nuove analisi che portassero a risultati del dna diversi da quelli dell’accusa, quale sarà la prossima mossa della difesa? A questa domanda Salvagni ha risposto: “E’ assolutamente ovvio che nel momento in cui questi esami dessero risultati differenti e quindi quelle anomalie che noi abbiamo riscontrato venissero fuori, allora sarebbe un grandissimo assist o ancora meglio una palla sul dischetto del rigore a porta vuota. A quel punto diventerebbe automatica la richiesta di revisione del processo per arrivare a un sovvertimento della sentenza di condanna, dato che questa sentenza si fonda sul DNA e se quel DNA è sbagliato, la conclusione è che ignoto 1 non è Massimo Bossetti e quest’ultimo non può essere condannato all’ergastolo. Cadrebbe tutto il castello. E mi sembra proprio questo il motivo per cui non si è mai fatto questo esame, per paura che venisse fuori un risultato diverso da quella sorta di mantra che è stato ripetuto in tutti i gradi di giudizio e un eventuale esito contrario farebbe crollare tutto con una eco mondiale”.

Lo stato d’animo di Bossetti. L’avvocato Claudio Salvagni nel riportare lo stato d’animo del suo assistito ha dichiarato: “Lui deve per forza restare ottimista, dice che non smetterà di lottare, che è una testa dura, un bergamasco e ha trovato degli avvocati che non intendono mollare un centimetro e lui è convinto che ce la faremo. Ciò fa disperare me e il mio team è sentire che il tempo passa e che si sta perdendo del tempo e che non si può aspettare. C’è un uomo in carcere che viene privato della libertà, che è una cosa tremenda. Se c’è un responsabile che deve scontare una pena, bene che questo sia stato individuato veramente al di là di ogni ragionevole dubbio. Se alcuni consulenti della stessa accusa hanno dei dubbi, beh forse questo processo meritava degli approfondimenti. La prossima udienza non è stata ancora fissata, ovviamente speriamo che accada quanto prima possibile, siamo nelle mani dei giudici, la tempistica purtroppo la subiamo non la dettiamo”.

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