Battuto in Senato il centrodestra sulla proposta di Salvini di anticipare la votazione della sfiducia al governo Conte. Che farà il 20 agosto le sue dichiarazioni. Ma è accaduto anche di più

Il Senato ha confermato la data del 20 agosto – fissata a maggioranza nella riunione dei capigruppo – per le dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in risposta alla mozione di sfiducia al governo presentata dalla Lega, di cui è capo, come si sa, lo stesso vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il quale voleva che l’apertura della crisi avvenisse prima e perciò voleva anticipare quella data al 14 agosto.

Quando si è visto che i voti del centrodestra non bastavano a fargli vincere la scommessa, Salvini ha tentato una contromossa appoggiando la proposta del M5s di approvare prima la legge costituzionale che prevede il taglio del numero dei parlamentari e poi votare la sfiducia al governo. Ma questa è una norma che potrebbe rivelarsi un boomerang per la strategia di Salvini, e per due motivi: sia perché ha sempre negato di volere quel taglio, sia – e soprattutto – perché, anziché accorciare i tempi della crisi, potrebbe allontanarli di molto, in quanto si potrebbe innescare la richiesta di referendum abrogativo delle stessa legge con annessi ricorsi alla Corte Costituzionale.

Inoltre, per contrastare la fretta di Salvini si sono “coalizzati” nella votazione M5s, Pd e altri gruppi contro la coalizione della destra (Lega, Forza Italia, e Fratelli d’Italia), battendola nella votazione. E si è prefigurata una ipotesi di  nuova “alleanza” per un governo senza la Lega.

Ora anche i capigruppo della Camera devono decidere la data delle sedute di Montecitorio per discutere della crisi di governo.


Matteo Salvini, ha annunciato la sua nuova mossa: ‘Tagliamo i parlamentari la prossima settimana e poi andiamo subito al voto’.
E raccoglie gli applausi dei senatori della Lega e di parte del M5s a cui si rivolge: ‘Pensate 3 volte prima di allearvi con il Pd’. Mentre Matteo Renzi rilancia: ‘Ho voluto lanciare un appello alle forze politiche che oggi ha lo spazio per poter essere accolto. Non darò alibi a nessuno per far saltare l’accordo che il tabellone di Palazzo Madama mostrerà stasera essere possibile’. Forza Italia dice no all’ipotesi di un accordo con Salvini che comporti una lista elettorale unica e nel vertice a Palazzo Grazioli con Berlusconi boccia una possibile intesa che cancelli dal voto il simbolo di Fi. Nel Pd Bettini e Franceschini parlano di governo di legislatura e il segretario Zingaretti dice che ‘è il momento dell’unità’.

Per il capogruppo M5S in Senato Stefano Patuanelli, Salvini “ha tolto qualsiasi valenza politica al dibattito in corso: la proposta di votare immediatamente la prossima settimana la quarta lettura della riforma” per tagliare i parlamentari “è possibile esclusivamente se domani non viene votata la sfiducia al governo, mi aspetto che venga ritirata la proposta Romeo, in alternativa voteremo contro”.

L’Aula del Senato ha confermato indirettamente, bocciando le proposte di modifica al calendario presentate dal centrodestra,il timing votato in conferenza dei capigruppo ieri che prevede che Conte terrà le comunicazioni a Palazzo Madama il prossimo martedì 20 agosto alle 15.

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