Anche il presidente della Camera, Fico, giudica sconcertanti gli attacchi di Di Maio a Conte e al gruppo dirigente del M5s perché basati sulla denuncia di posizioni politiche mai assunte dal M5 sull’Europa e la Nato

Il Consiglio nazionale del M5s svoltosi la scorsa notte ha deluso quanti si attendevano che gli sconcertanti (semplicemente perché infondati) attacchi di Luigi Di Maio a Giuseppe Conte (pur, subdolamente e un po’ vilmente, senza mai nominarlo) potessero portare alla espulsione del ministro degli Esteri dal Movimento. Conclusione ovvia, peraltro, anche perché un provvedimento del genere non spetta a quell’organismo.

Dunque, nessun riferimento alle armi, ma solo l’insistenza su ad una de-escalation militare e sulla centralità del Parlamento. “La linea euroatlantica non è mai stata messa in discussione”, la bozza redatta da alcuni senatori pentastellati che chiedeva lo stop alle armi a Kiev, “non è mai stata condivisa”, sottolinea uno dei partecipanti al vertice. (e. s.)

Era stato proprio questo documento, una volta messo in circolazione, a scatenare lo scontro. “Ci disallinea dall’alleanza della Nato e dell’Ue” e “se ci disallineiamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell’Italia”, aveva commentato Di Maio. Attirandosi le ire degli altri, in particolare del vicepresidente del Movimento, Riccardo Ricciardi, che perciò lo aveva definito “un corpo estraneo” al Movimento.

Commenta per primo

Lascia un commento