di ENNIO SIMEONE – Nei programmi de La7 succedono, da un po’ di tempo a questa parte, strane cose. I primi segnali si sono avuti da quando sono cominciate a circolare strane voci sulle presunte ambizioni politiche di Urbano Cairo. Il quale, oltre che dell’emittente televisiva, è editore anche del Corriere della sera, della Gazzetta dello Sport e di una disparata serie di periodici a basso prezzo, che vanno dalle programmazioni televisive all’enigmistica, non disdegnando l’impegno calcistico nei panni di presidente del Torino.
Ma nel Tg di venerdì sera c’è stata una sortita davvero singolare di Enrico Mentana che prima ha interrotto il tg delle 20 per collegarsi in diretta con Palazzo Chigi per trasmettere la parte iniziale della conferenza stampa del presidente del Consiglio, poi ha interrotto il collegamento con Palazzo Chigi per riprendere la trasmissione del telegiornale, e dopo ancora ha agganciato alla coda del telegiornale un altro pezzo del discorso di Conte: proprio quando denunciava con fermezza il comportamento dei due capi dell’opposizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che con le loro denigrazioni a base di menzogne sull’atteggiamento del governo in Europa e verso il MES finiscono per danneggiare gli interessi degli italiani.
Ebbene il celebre «Mitraglia», appena inquadrato dopo il filmato, ha manifestato, con una smorfia e un rammaricato allargamento di braccia, il pentimento per aver trasmesso quel pezzo del discorso di Conte, che, ha affermato, non avrebbe mandato in onda se ne avesse conosciuto il contenuto. Per di più ammonendo il presidente del Consiglio perché «queste cose vanno dette in parlamento». Evidentemente, la predilezione di Mentana è riservata ai video-selfie di Salvini e della Meloni, che si intervistano da soli. Potremmo capirlo se lo dicesse Cairo, per risparmiare sul personale giornalistico. Ma dal celebre «Mitraglia» non ce lo saremmo mai aspettato.
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