7GIORNI IN SENATO/ Ultima seduta dell’anno dedicata al Montepaschi. I dubbi di un pd sul Mattarellum.

di FRANCESProvenzano Francesco MariaCO MARIA PROVENZANO 

Domenica 18 dicembre, nell’Aula di Palazzo Madama si è svolta la XX edizione del Concerto di Natale, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente del Senato, Pietro Grasso, che è intervenuto per un indirizzo di saluto. L’edizione del 2016 è stata davvero speciale, come ha detto il presidente Grasso, poiché ha segnato “un importante traguardo per quella che ormai è una felice tradizione del Senato della Repubblica: sono infatti venti anni che l’Aula di Palazzo Madama apre le sue porte alla musica, alla bellezza, alla solidarietà”.

Lunedì 19 niente lavori d’Aula.

Martedì 20 l’Aula si è riunita alle ore 16:00 e in apertura di seduta il presidente Grasso ha ricordato le vittime – tra le quali si teme purtroppo che ci sia giovane italiana, la 31enne Fanbrizia Di Lorenzo –  dell’attentato terroristico avvenuto lunedì sera a Berlino e l’Assemblea ha osservato un minuto di raccoglimento. La Conferenza dei capigruppo ha approvato il nuovo calendario dei lavori fino al 12 gennaio.

In relazione alla crisi del Monte dei Paschi di Siena, la senatrice De Petris (SI-Sel), e i senatori Martelli (M5S) e Centinaio (LN) hanno proposto la calendarizzazione del provvedimento che istituisce una Commissione d’inchiesta sulle banche mentre la senatrice Bellot (Misto) ha chiesto la discussione di una mozione. In relazione alle dichiarazioni offensive nei confronti dei giovani italiani all’estero rese dal ministro del lavoro Poletti, la senatrice De Petris (SI-Sel) ha preannunciato una mozione di sfiducia, il sen. Centinaio (lN) ha proposto un’informativa, la senatrice Catalfo (M5S) ha chiesto la calendarizzazione del reddito di cittadinanza.

In relazione agli attentati terroristici, Centinaio (LN) ha chiesto un’informativa del ministro degli Esteri.  D’Ambrosio Lettieri (CoR) ha proposto di proseguire domani l’esame del ddl sulla responsabilità sanitaria;  Crimi (M5S) ha chiesto la discussione del documento sulla decadenza del senatore Minzolini;  Castaldi (M5S) ha proposto l’inserimento in calendario del ddl sulla concorrenza, del ddl recante misure contro i politici corrotti, del provvedimento istitutivo della Commissione d’inchiesta sugli appalti pubblici e della mozione sul contrasto del gioco d’azzardo; Puglia (M5S) ha proposto di calendarizzare il ddl sulle RC auto.

L’Assemblea ha approvato la proposta, avanzata da Centinaio (LN), di un’informativa del ministro del Lavoro Poletti alla ripresa dei lavori, dopo le festività natalizie. Le altre proposte di modifica del calendario sono state respinte. La seduta è terminata alle ore17.

Mercoledì 21 l’Aula si è riunita alle 9,35 e l’assemblea ha approvato, con 221 sì e quindi a maggioranza assoluta dei componenti del Senato, la proposta di risoluzione sulla relazione presentata dal governo al Parlamento, ai sensi dell’articolo 6, comma 6, della legge n. 243/2012, che autorizza un maggior livello di indebitamento netto per fronteggiare la crisi bancaria (Doc. LVII-ter, n. 1); i voti contrari sono stati 60 e tre le astensioni.

Al termine dei lavori ho chiesto al sen del PD Claudio Moscardelli un parere sulla legge elettorale, tema che sarà nei prossimi mesi all’attenzione dei partiti e dei mass media. Ecco cosa mi ha detto: “La legge elettorale Mattarellum è tornata al centro dell’attenzione. Con il sistema dei collegi uninominali ad un turno si sono prodotti due schieramenti principali, centrodestra e centrosinistra, che per vincere avevano bisogno di aggregare tutte le formazioni elettorali possibili, anche le più piccole per vincere. In ogni collegio un voto in più determinava la vittoria o la sconfitta con la conquista del seggio. Perciò il centrosinistra aveva bisogno di mettere insieme da Rifondazione Comunista sino ai centristi di Dini e poi di Mastella. Il centrodestra doveva mettere insieme Lega e Destra fino agli ex dc e agli ex socialisti. Risultato: grandi cartelli elettorali e scarsa capacità di governo, tanto che l’Italia ha rallentato e il Paese è andato in difficoltà arrivando alla crisi del 2008 già in grande affanno. Vista l’importanza anche di una piccola formazione per vincere – prosegue Moscardelli –  ciascun partito della coalizione pretendeva e otteneva un certo numero di collegi blindati, sicuri. Tutti i collegi erano divisi per fascia tra sicuri, incerti e perdenti in base ai sondaggi. Ciascuna forza politica sceglieva poi per la quota di collegi sicuri i propri rappresentanti in base a logiche politiche nazionali e non di territorio. Il candidato del territorio c’era sempre per i collegi perdenti. Il 1996 e il 2001 dimostrarono che senza tutti gli alleati non si vinceva: nel 1996 Berlusconi perse perché non aveva la Lega e nel 2001 Rutelli perse perché non aveva Rifondazione e Di Pietro. Credo che riproporre il Mattarellum non sia la soluzione per l’Italia”.

Dopo la sospensione per le festività natalizie, la ripresa dei lavori avrà luogo il 10 gennaio con l’informativa del ministro del lavoro Poletti.

A tutti i nostri lettori un augurio di Buon Natale e di un Felice 2017.

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