7GIORNI IN SENATO/ Sì alle modifiche della legge sull’editoria (con tetto agli stipendi in Rai) e al codice penale

Provenzano Francesco Mariadi FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 13 settembre, dopo la pausa estiva è ripresa l’attività parlamentare e l’Aula del Senato si è riunita alle ore 16,30. In apertura  il presidente Pietro Grasso ha commemorato le vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia. “Dobbiamo far rinascere i paesi colpiti perché costituiscono il punto di riferimento per la vita di tante persone e non deve essere cancellato ma recuperato e trasmesso alle generazioni future, con la sua eredità di memorie e tradizioni”. Grasso  ha quindi invitato l’Assemblea a osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento. Alla commemorazione si sono associati i senatori Tarquinio (CoR), Arrigoni (LN), Iurlaro (AL-A), Panizza (Aut), Loredana De Petris (SI-Sel), Marinello (AP), Gaetti (M5S), Ceroni (FI-PdL) e Zanda (PD), che hanno posto l’accento sulla necessità della prevenzione, della messa in sicurezza del territorio, dello stanziamento di risorse adeguate per una rapida ricostruzione. E’ intervenuto, infine, il ministro delle Infrastrutture Delrio, il quale ha affermato che la ricostruzione sarà rispettosa delle tradizioni locali, ma non sarà breve.

L’Assemblea ha ripreso l’esame, nel testo proposto dalla Commissione, del ddl n. 2271 sull’editoria, già approvato dalla Camera dei deputati. Nella seduta del 3 agosto il relatore, Cociancich (PD), ha riferito sul contenuto del provvedimento, si è svolta la discussione generale ed è stato approvato, senza modifiche, l’articolo 1: sono stati respinti gli emendamenti volti a ridurre la discrezionalità dei contributi. L’articolo 1 istituisce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, alimentato da risorse statali già destinate all’editoria e all’emittenza locale, da un contributo di solidarietà a carico delle società concessionarie di raccolta pubblicitaria e per una parte, fino a un massimo di cento milioni, dalle eventuali maggiori entrate RAI grazie al canone nella bolletta elettrica. Sono ammesse al finanziamento le cooperative di giornalisti, gli enti senza fini di lucro, le imprese editrici espressione delle minoranze linguistiche, i periodici per non vedenti, le associazioni per i consumatori, i giornali in lingua italiana diffusi all’estero. L’articolo 2 conferisce deleghe al governo per ridefinire la disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria e dell’emittenza locale, per riordinare la disciplina pensionistica dei giornalisti, che dovrà allinearsi con la disciplina generale, e per razionalizzare composizione e competenze del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti. L’articolo 3 detta disposizioni per il riordino dei contributi alle imprese editrici; l’articolo 4 introduce un riferimento all’equo compenso dei giornalisti; l’articolo 5 punisce l’esercizio abusivo della professione di giornalista; l’articolo 6 detta nuove disposizioni per la vendita dei giornali, prevedendo la liberalizzazione degli orari e dei punti vendita. La Commissione ha previsto un parere parlamentare rinforzato sul decreto che definisce requisiti e modalità dei finanziamenti; ha fissato in 60, anziché 36, il numero massimo dei componenti del Consiglio dell’ordine dei giornalisti, del quale deve far parte un rappresentante delle minoranze linguistiche; ha previsto che la prima rata del contributo sia pari al 50 per cento; ha introdotto l’articolo 6-bis, in base al quale l’affidamento in concessione del sevizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale ha durata decennale ed è preceduto da una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio. L’esame del ddl proseguirà il giorno successivo, a partire dalla votazione dell’emendamento 2.130. La seduta è terminata alle ore 19:33.

Ma l’argomento che ha attirato e attira l’attenzione dei mass-media riguarda la sindaca di Roma Virginia Raggi, e su questo tema  ho ascoltato il sen. di AP Aldo Di Biagio, che mi ha detto: “Le dimissioni che si sono susseguite dei membri della giunta Raggi, sono la metafora di una inadeguatezza che piano piano, a suon di contraddizioni, diatribe interne ed approccio fanciullesco sta diventando tristemente palese a tutti, compresi i sostenitori, mostrando quell’inconsistenza politica che ha contraddistinto fin dalle prime battute il movimento grillino. Sicuramente la credibilità del movimento grillino ha subito un duro colpo da cui difficilmente potrà risollevarsi, così come la fiducia nei confronti della prima cittadina risulta essere assolutamente annebbiata e tutto questo si configura come una premessa chiaramente non edificante per il futuro politico ed amministrativo della capitale. Anche perché, viene da chiedersi, se si è così superficiali ed approssimativi circa la scelta di profili che andranno a ricoprire determinati incarichi nella giunta, e non si è nemmeno in grado di gestire lo stress correlato all’emergere di indiscrezioni e informazioni, di cosa sarà mai capace questa amministrazione di fronte alle sfide annose a cui la capitale è costantemente sottoposta? Sicuramente non si prospettano giorni sereni per Roma”.

Mercoledì 14 la seduta è iniziata alle ore 9,30 e l’assemblea ha proseguito l’esame del disegno di legge sull’Editoria. Tra gli emendamenti approvati, quello del sen. Calderoli, che prevede una riduzione del contributo pubblico per le imprese editrici che superano, nel trattamento economico del personale e dei collaboratori, il limite massimo retributivo di 240.000 euro. La seduta è terminata alle ore 12,45.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16,30 l’Assemblea ha ripreso l’esame, nel testo proposto dalla Commissione, del ddl n. 2271 sull’editoria, già approvato dalla Camera dei deputati. In apertura di seduta, tenuto conto delle proposte di modifica all’articolo 6-bis presentate da LN, M5S e FI-PdL, il relatore Cociancich (PD), ha presentato l’emendamento 6-bis.500, identico all’emendamento 6-bis.306 (testo 2) del sen. Calderoli (LN), che estende l’applicazione del limite massimo retributivo di 240.000 euro annui agli amministratori, al personale dipendente e ai consulenti della RAI. Dopo la sospensione disposta dal vice presidente Calderoli, per consentire la presentazione di subemendamenti, l’emendamento è stato approvato all’unanimità insieme al subemendamento 6-bis.500/100 del senatore Gasparri (FI-PdL). Il sottosegretario  per lo Sviluppo, Giacomelli, in sede di espressione del parere, ha difeso la scelta di quotare in borsa Rai Way e di emettere obbligazioni. Ha precisato inoltre che la Commissione parlamentare di vigilanza e il consiglio di amministrazione della RAI avevano già assunto indirizzi per contenere la spesa. Approvato senza modifiche l’articolo 7. Il sottosegretario Giacomelli, in sede di espressione del parere, ha difeso la scelta di quotare in borsa Rai Way e di emettere obbligazioni. Ha precisato inoltre che la Commissione parlamentare di vigilanza e il consiglio di amministrazione della RAI avevano già assunto indirizzi per contenere la spesa.

Approvato senza modifiche l’articolo 7, sono iniziate le dichiarazioni di voto finale. Il sen. D’Ambrosio Lettieri (CoR) ha annunciato l’astensione, criticando l’eccessivo ricorso alla delega e giudicando non raggiunti gli obiettivi della trasparenza e del pluralismo dell’informazione. Annunciando voto favorevole, il sen. Mazzoni (AL-A) ha espresso rammarico per il mancato inserimento nei finanziamenti delle riviste a carattere scientifico e ha lamentato vaghezza sui tempi di erogazione dei contributi. Il sen. Mancuso (AP) ha dichiarato voto favorevole. La seduta è terminata alle ore 19.

Giovedì 15 l’Aula si è riunita alle ore 9,30 e ha approvato con modifiche, con 154 voti favorevoli, 36 contrari e 46 astenuti, il ddl n.2271, sulla “Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti”. Il testo torna alla Camera.

L’Assemblea ha poi subito ripreso l’esame del ddl n. 2067, nel testo proposto dalla Commissione recante modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena, già approvato dalla Camera dei deputati. Il provvedimento si compone di 40 articoli, suddivisi in cinque titoli. Il Titolo I reca modifiche al codice penale: il capo II si riferisce alla prescrizione, il capo III reca una delega al governo per la riforma del regime di procedibilità per taluni reati; il capo III riguarda la semplificazione delle impugnazioni. Il Titolo III reca modifiche alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e alla normativa di organizzazione dell’ufficio del pubblico ministero. Il Titolo IV, all’articolo 29, conferisce una delega al governo per la riforma del processo penale e dell’ordinamento penitenziario. Il Titolo V reca disposizioni finali (clausola di invarianza finanziaria ed entrata in vigore).

Nella seduta del 3 agosto era stata svolta la relazione dal sen. Cucca (PD). Nella seduta odierna è stata tenuta la seconda relazione: il sen. Casson (PD) ha ricordato tre argomenti sui quali i relatori hanno presentato emendamenti. In tema di notifiche, agli articoli 17 e 34, sono state presentate proposte per l’uso della posta elettronica certificata al fine di evitare rinvii e annullamenti delle udienze del processo penale. I senatori Caliendo (FI-PdL), Falanga (AL-A) e Giovanardi (GAL) hanno avanzato pregiudiziali di costituzionalità: anziché garantire la ragionevole durata del processo, il provvedimento allunga i termini di prescrizione, aumenta le pene, estende la misura della custodia cautelare, conferisce una delega in bianco in materia di intercettazioni. Il sen. Buccarella (M5S) ha annunciato l’astensione. Il sen. Casson , annunciando voto contrario, ha rilevato che le pregiudiziali attengono al merito e non ai profili di costituzionalità del provvedimento. Nella votazione sulle pregiudiziali è mancato per tre volte il numero legale: la presidenza ha rinviato l’esame alla prossima settimana. La seduta è terminata alle ore 12:30.

La seduta pomeridiana delle ore 15 è stata dedicata allo svolgimento di interrogazioni. Il sottosegretario per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Rughetti ha risposto congiuntamente alle interrogazioni della senatrice De Petris (SI-Sel) sulla stabilizzazione del personale docente precario negli asili nido e scuole d’infanzia. In replica, la senatrice De Petris (SI-Sel) ha segnalato i problemi irrisolti: il turn over, i vincoli del patto di stabilità, la situazione del comune di Roma. Il sottosegretario Rughetti ha risposto all’interrogazione del senatore Di Maggio (CoR) su una procedura concorsuale svoltasi presso il dipartimento prevenzione veterinaria della Asl di Pavia. In replica, l’interrogante ha chiesto un supplemento di informazione. Il sottosegretario  per le Politiche sociali, Cassano, ha risposto all’interrogazione del senatore Pepe (GAL) sull’inquinamento della Val Basento in Basilicata. In replica Pepe si è dichiarato insoddisfatto. Il sottosegretario Cassano ha risposto anche all’interrogazione del sentore Pepe (GAL) sui continui incendi nella Terra dei fuochi. L’interrogante si è dichiarato insoddisfatto e, anche in questo caso, ha sollecitato le analisi dell’Arpa. Il sottosegretario Cassano ha risposto all’interrogazione della senatrice De Petris (SI-Sel) sulla vicenda di un dipendente di Telecom Italia Spa con disabilità visiva. L’interrogante, in replica, ha rilevato che discriminazioni e inottemperanze delle aziende dipendono anche dall’indebolimento della normativa a tutela del lavoro. Il sottosegretario Cassano ha poi risposto all’interrogazione, a prima firma del sen. Barozzino (SI-Sel), sull’impiego di manodopera straniera, al posto di lavoratori italiani, da parte della Total nel centro oli di Corleto Perticara (Potenza). Barozzino (SI-Sel) si è rallegrato dell’annunciata ispezione del Ministero del lavoro. Il sottosegretario per la Salute De Filippo ha risposto all’interrogazione del sen. Marinello (AP), sull’uso per l’alimentazione umana del sale iperpuro e ricristallizzato. L’interrogante si è dichiarato parzialmente soddisfatto. Il sottosegretario De Filippo ha risposto all’interrogazione della senatrice Bianconi (AP) sulle attività di trasporto connesse con le attività trapiantologiche. L’interrogante ha sollecitato controlli sulle Regioni. Il vice ministro dell’Economia e Finanze, Zanetti, ha risposto all’interrogazione 3-03109 della senatrice De Petris (SI-Sel) sull’attuazione del piano di dismissione di immobili pubblici. L’interrogante si è dichiarata insoddisfatta. Il sottosegretario per le Infrastrutture Del Basso De Caro ha risposto all’interrogazione 3-03030 (19 luglio 2016) del senatore Filippi (PD) sui lavori sulla variante dell’Aurelia nei tratti di Livorno e Cecina. La seduta è terminata alle ore 17,30.

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