7GIORNI IN SENATO (n. 91)/ Decreto Semplificazioni approvato dopo un intenso confronto tra i vari schieramenti. In che cosa consiste. Le varie posizioni

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO –

 Il Parlamento ha ripreso i suoi lavori dopo le ferie estive.

Martedì 1 settembre- L’Aula si è riunita alle ore 16:30. L’esame del ddl n. 1883, conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale, è stato rinviato alla seduta di domani. Il sen. Parrini (PD) ha riferito che le Commissioni riunite – Affari costituzionali e Lavori pubblici –  hanno esaminato oltre 1200 emendamenti, ma devono ancora valutare alcune proposte. (La seduta è terminata alle ore 17:00).

Mercoledì 2 l’Aula si è riunita alle ore 9:30 la Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche al calendario dei lavori e il nuovo programma fino al 10 settembre: questa settimana è confermato l’esame fino a conclusione del decreto semplificazioni; oggi alle ore 16 il ministro della Salute renderà comunicazioni sull’attuazione delle misure anti-covid. La prossima settimana è previsto l’esame della relazione della Commissione sul femminicidio, delle ratifiche di accordi internazionali, del ddl costituzionale sull’estensione dell’elettorato; giovedì 10 si svolgerà il sindacato ispettivo.

Il sen. Malan (FI) ha proposto di ripristinare le comunicazioni del Presidente del Consiglio, previste dal calendario approvato ad agosto, in luogo delle comunicazioni del ministro della Salute, al fine di avere chiarimenti su questioni più generali e strategiche, ad esempio l’uso dei fondi europei; in relazione al decreto semplificazioni ha proposto che la probabile votazione di fiducia avvenga lunedì 7 settembre, essendo prevedibile che il maxiemendamento del Governo non sarà pronto venerdì 4. Il sen. Romeo (L-SP) si è associato alla richiesta di slittamento a lunedì del voto di fiducia e di un intervento del Presidente del Consiglio, che dovrebbe fornire spiegazioni sui verbali del Comitato tecnico scientifico e sugli sbarchi; ha proposto inoltre la calendarizzazione del ddl costituzionale per abolire il Cnel. Anche la senatrice Rauti (FdI), denunciando l’interruzione di comunicazione fra il Governo e il Paese, ha chiesto l’intervento del Presidente Conte per fornire chiarimenti sulla riapertura delle scuole; ha proposto inoltre lo spostamento a un giorno certo del voto di fiducia e la calendarizzazione per la prossima settimana dei ddl per la giornata delle vittime di errori giudiziari e per la destinazione del 5 per mille alle Forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco. Il sen. Ciampolillo (M5S) ha proposto la calendarizzazione del ddl sulla cannabis.

Le proposte di modifica del calendario sono state respinte.  L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1883 conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale. Il provvedimento è composto da 65 articoli, articolati in quattro titoli: il Titolo I reca semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia (procedure per incentivare gli investimenti pubblici in relazione all’aggiudicazione degli appalti sotto soglia e altre misure per la ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici). Il Titolo II reca semplificazioni procedimentali e responsabilità (disposizioni in materia di controllo erariale, enti locali e stato d’emergenza, organizzazione del sistema universitario, valorizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco). Il Titolo III reca misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale (disposizioni sulla cittadinanza digitale, lo sviluppo dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, l’innovazione e la strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico). Il Titolo IV reca semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.

La relatrice, sen. Sudano (IV-PSI), evidenziando che il provvedimento favorisce la ripresa economica, ha posto l’accento, in particolare, sulle disposizioni per lo sblocco delle opere cantierabili, i contenziosi giudiziari, la disciplina delle imprese volte a facilitare la capitalizzazione, l’intervento sulle zone economiche speciali. Il relatore, sen. Garruti (M5S), ha ricordato il ciclo di audizioni svolte nelle Commissioni e ha richiamato in particolare le norme sul lavoro agile, le modifiche alla legge generale del procedimento amministrativo, l’obbligo per la pubblica amministrazione di rendere pubblici i termini dei procedimenti, le modifiche alla nuova Sabbatini, le disposizioni sulle imprese agricole. La sen. Modena (FI) ha avanzato una questione pregiudiziale, rilevando il carattere omnibus del provvedimento, che complica il quadro con norme farraginose, derogatorie, centraliste, prive di unità di scopo. Dopo l’intervento contrario del sen. D’Arienzo (PD), l’Assemblea ha respinto la pregiudiziale. Su proposta del sen. Ferrari (PD) il seguito dell’esame del decreto è stato rinviato a domani mattina alle ore 11.

La seduta è stata sospesa; ed è ripresa alle ore 16 con le comunicazioni del ministro Speranza. A conclusione del dibattito sulle comunicazioni del ministro della Salute sull’attuazione delle misure per il contenimento del covid, l’Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione di maggioranza e respinto quella di opposizione.

Il ministro della Salute haaffermato che, rispetto all’ultima informativa del 6 agosto, il quadro epidemiologico in Europa si è deteriorato: il tasso di incidenza del virus è 205 in Spagna, 88 in Francia, 87 in Croazia, 84 in Romania, 23 in Italia. A livello mondiale la situazione è complicata, i contagi sono più di 25 milioni. Negli ultimi venti giorni il numero dei contagiati in Italia è cresciuto, ma il dato risente della crescita dei tamponi e dei test che sono stati intensificati negli aeroporti. La settima scorsa sono stati effettuati centomila tamponi in un giorno. La novità più significativa è l’abbassamento dell’età dei contagiati. Va raccomandata l’osservanza di tre regole essenziali, che non sono materia di contesa politica: uso coretto di mascherine, distanziamento di almeno un metro, igiene personale a partire dal lavaggio delle mani. Il ministro ha firmato due ordinanze: la prima ha riguardato l’estensione di test obbligatori per persone che sono state in Grecia, Spagna, Croazia e Malta; alla riunione dei Ministri europei della salute del 4 settembre il Governo italiano proporrà la costruzione di un meccanismo di reciprocità, per privare le misure di sicurezza di un carattere ostile. La seconda ordinanza riguarda la sospensione dell’attività di ballo e l’obbligo di mascherina dopo le 18 anche all’aperto nei luoghi di assembramento.

Il ministro ha precisato che il Governo non ha autorizzato la riapertura delle discoteche, ma alcune Regioni hanno utilizzato la facoltà di adottare misure meno restrittive. La riapertura delle scuole, per la quale è stato definito un investimento diretto in risorse umane e strumentali senza precedenti, costituisce una priorità assoluta: tutte le scuole riapriranno in sicurezza a metà settembre.

La Conferenza unificata ha approvato linee guida per la gestione di casi ed eventuali focolai, valide in tutto il territorio nazionale e l’Istituto di sanità ha avviato un corso di formazione per la popolazione studentesca. Va ricostruita una relazione organica e strutturata tra scuola e servizio sanitario, di cui si è persa traccia negli anni ’90: i test sierologici sul personale scolastico hanno questo significato e saranno i dipartimenti di prevenzione delle Asl a intervenire e disporre misure in casi di positività. Nelle ultime ore il comitato tecnico scientifico ha definito raccomandazioni sul corretto utilizzo delle mascherine a scuola e l’Italia è l’unico Paese che metterà a disposizione undici milioni di mascherine chirurgiche. La Conferenza unificata ha approvato, inoltre, nuove linee guida sul trasporto pubblico locale. Sul tema dei vaccini, l’alleanza costruita con Francia, Germania e Olanda ha spinto la Commissione europea a definire un contratto con Astrazeneca; a fine agosto è iniziata la sperimentazione di un vaccino interamente italiano. Il prossimo DPCM confermerà l’impianto dell’ultimo e darà soluzione alla questione del ricongiungimento delle coppie binazionali.

A breve saranno pubblicati tutti i verbali del comitato tecnico scientifico. Alla discussione hanno preso parte i sen. Cristina Cantù, Sonia Fregolent, Nadia Pizzol (L-SP); Zaffini (FdI), Paola Boldrini, Vanna Iori (PD), Maria Rizzotti, Floris (FI), Elvira Evangelista, Marco Pellegrini (M5S). L’opposizione ha sollecitato il piano pandemico, misure di sistema per la sanità, maggiori test e tamponi veloci di qualità, indagini sugli asintomatici, il ritorno a procedure legislative ordinarie; ha posto inoltre l’accento sui rischi di contagio legati agli sbarchi. Hanno svolto dichiarazione di voto sulle proposte di risoluzione i sen. La Russa (FdI), Annamaria Parente (IV-PSI), Errani (Misto-LeU), Gasparri (FI), Centinaio (L-SP), Rampi (PD), Elisa Pirro (M5S). In dissenso dal Gruppo, il sen. Crucioli (M5S) non ha votato la risoluzione di maggioranza, auspicando il ritorno a procedure ordinarie e la piena trasparenza; il sen. Ciampolillo (M5S) ha votato contro la risoluzione di maggioranza e si è astenuto sulla proposta di opposizione. (La seduta è terminata alle ore 19:35).

Giovedì 3 la seduta dell’Aula è iniziata alle ore 11:00 e l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 1883 conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale. Il provvedimento è composto da 65 articoli, articolati in quattro titoli: il Titolo I reca semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia (procedure per incentivare gli investimenti pubblici in relazione all’aggiudicazione degli appalti sotto soglia e altre misure per la ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici). Il Titolo II reca semplificazioni procedimentali e responsabilità (disposizioni in materia di controllo erariale, enti locali e stato d’emergenza, organizzazione del sistema universitario, valorizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco). Il Titolo III reca misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale (disposizioni sulla cittadinanza digitale, lo sviluppo dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, l’innovazione e la strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico). Il Titolo IV reca semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy. Nella seduta di ieri, la relatrice, sen. Sudano (IV-PSI), evidenziando che il provvedimento favorisce la ripresa economica, ha posto l’accento, in particolare, sulle disposizioni per lo sblocco delle opere cantierabili e i contenziosi giudiziari, la disciplina delle imprese volte a facilitare la capitalizzazione e l’intervento sulle zone economiche speciali. Il relatore, sen. Garruti (M5S), ha richiamato in particolare le norme sul lavoro agile, le modifiche alla legge generaledel procedimento amministrativo, l’obbligo per la pubblica amministrazione di rendere noti i termini dei procedimenti, le modifiche alla nuova Sabbatini, le disposizioni sulle imprese agricole. Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Augussori, Campari, Daisy Pirovano, Alessandra Riccardi, Corti, Arrigoni (L-SP); Dalmas, Floris, Perosino, Maria Alessandra Gallone, Paola Binetti (FI); Taricco, Anna Rossomando, Caterina Biti (PD); Laura Garavini, Gelsomina Vono (IV-PSI); Castiello (M5S). L’opposizione, che nelle Commissioni riunite ha contribuito ad estendere la semplificazione e a migliorare il provvedimento con numerosi emendamenti, ha denunciato l’appesantimento delle norme sull’edilizia, in particolare all’articolo 10; ha rilevato inoltre l’eterogeneità e la complessità del decreto che, contravvenendo al titolo, rischia di complicare il quadro con norme farraginose, derogatorie, centraliste, rischiano di complicare le procedure. (La seduta è terminata alle ore 18:30).

Venerdì 4 l’Aula si è riunita alle ore 11:00. Con 157 voti favorevoli, 82 contrari e una astensione, il Senato ha approvato l’emendamento interamente sostitutivo del ddl dell’articolo unico del ddl di conversione del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale (A.S. 1883), sul quale, nella stessa seduta, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, a nome del Governo, aveva posto la questione di fiducia. Il testo passa alla Camera dei deputati.

Il provvedimento reca semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia (procedure per incentivare gli investimenti pubblici in relazione all’aggiudicazione degli appalti sotto soglia e altre misure per la ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici); semplificazioni procedimentali (disposizioni in materia di controllo erariale, enti locali e stato d’emergenza, organizzazione del sistema universitario, valorizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco); misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale (disposizioni sulla cittadinanza digitale, lo sviluppo dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, l’innovazione e la strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico); semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy. Nella seduta di ieri si è svolta la discussione generale.

Oggi, in replica, i relatori, sen. Sudano (IV-PSI) e Garruti (M5S), hanno ricordato l’importante svolto lavoro nelle Commissioni, che hanno acquisito contributi conoscitivi dalle imprese, dai sindacati, dal mondo accademico. Pur non essendo risolutivo, il provvedimento dà impulso alla ripresa e alla realizzazione di infrastrutture, digitalizza la pubblica amministrazione segnando l’inizio di un nuovo rapporto, veloce e trasparente, con i cittadini, definisce più chiaramente le competenze e assicura tempi certi ai procedimenti. Il sen. Garruti ha negato che la soluzione trovata in materia di responsabilità erariale costituisca un colpo di spugna.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, D’Incà, ha presentato un maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto-legge, che recepisce gli emendamenti approvati nelle Commissioni riunite con qualche modifica di carattere tecnico, e ha posto la questione di fiducia sulla sua approvazione.

Il Presidente del Senato, dopo aver dichiarato improponibile l’emendamento 19.0.76 (recante disposizioni in materia di conoscenze linguistiche nella provincia di Bolzano), ha stralciato la norma corrispondente nel maxiemendamento; ha quindi trasmesso il testo alla Commissione bilancio per l’esame dei profili finanziari. Il Ministro D’Incà ha accolto le modifiche richieste dalla 5a Commissione. Alla discussione sulla questione di fiducia hanno preso parte i sen. D’Arienzo (PD), Gabriella Di Girolamo, Maria Luisa Mantovani (M5S), Zaffini (FdI), Bergesio (L-SP), Gelsomina Vono (IV-PSI) e Caliendo (FI).

Nelle dichiarazioni di voto che hanno annunciato la fiducia, il sen. Renzi (IV-PSI) ha auspicato un piano per le città d’arte; la sen. De Petris (Misto-LeU) ha sollecitato un piano di assunzioni di personale giovane e qualificato per migliorare la pubblica amministrazione e un progetto di riqualificazione delle città per rilanciare l’edilizia; il sen. Mirabelli (PD) ha evidenziato che il provvedimento riduce i tempi senza rinunciare alla legalità, alle tutele del lavoro e dell’ambiente; il sen. Santillo (M5S) ha sottolineato l’ottimo lavoro parlamentare, che si è svolto in uno spirito di collaborazione; ha posto l’accento sulla possibilità di ingenti investimenti e sui nuovi servizi digitali; ha difeso le norme sulla responsabilità erariale e sull’abuso di ufficio. Hanno negato la fiducia i sen. Ruspandini (FdI), Pagano (FI) e Simona Pergreffi (L-SP): pur avendo accolto emendamenti dell’opposizione, il Governo ha perduto un’occasione, mostrandosi incapace di promuovere coesione sociale e di superare la cultura del sospetto. Le semplificazioni sono transitorie, non hanno carattere strutturale (l’opposizione aveva proposto di estenderle fino al 2023) e molte proposte di buon senso – ha affermato – non sono state accolte. In dissenso dal Gruppo è intervenuto il sen. Berutti (Misto) che ha parlato di “decreto complicazioni”.

(La seduta è terminata alle ore 16:30 ). L’Aula tornerà a riunirsi martedì 8 settembre alle ore 16:30.

Commenta per primo

Lascia un commento