7GIORNI IN SENATO/ Dall’ecobonus alla privatizzazione del Fs. Una scuola per scrivere buone leggi

provenzanodi FRANCESCO MARIA PROVENZANO – Martedì 12 aprile alle ore 16,30, in Aula a conclusione della discussione di mozioni sulla sottrazione internazionale di minori, l’Assemblea ha approvato l’ordine del giorno unitario n. 1 e la mozione n. 552 (Testo 2) del sen. Panizza (Aut). L’ordine del giorno G1 evidenzia che il fenomeno dell’allontanamento illecito del minore dal Paese di residenza, o del trattenimento all’estero ad opera di un genitore senza il consenso dell’altro, è in aumento, e riguarda soprattutto le coppie conflittuali costituite da persone di diversa nazionalità e cultura. Il testo impegna il Governo a rafforzare la task force dei Ministeri della giustizia, dell’interno e degli affari esteri e a presentare una relazione annuale al Parlamento, a sostenere il gratuito patrocinio per le vittime della sottrazione. La mozione n. 552 (testo 2) impegna il Governo ad avviare attività di monitoraggio per contrastare lo sfruttamento dei minori da parte di organizzazioni criminali.

Nella seduta di giovedì 7 aprile erano state illustrate le mozioni e il Sottosegretario di Stato per la giustizia Federica Chiavaroli aveva chiesto un rinvio per sondare la possibilità di convergere su un testo unitario. Dopo che la sottosegretaria Chiavaroli ha accolto l’ordine del giorno e ha chiesto una riformulazione della mozione n. 552, hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Erika Stefani (LN), Maurizio Romani (Misto), Panizza(Aut), Laura Bianconi (AP), Rosetta Blundo (M5S), Cardiello (FI-PdL) e Rosanna Filippin (PD). L’Assemblea ha avviato la discussione di mozioni sulla stabilizzazione dell’ecobonus. Il sen. Galimberti (FI-PdL) ha illustrato la mozione n. 541 che impegna il Governo a valutare, sin dal DEF, di rendere permanente la detrazione fiscale al 65 per cento per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, a effettuare una ricognizione di tutte le forme di sostegno, a individuare tipologie di intervento standard per il risparmio energetico, a semplificare la disciplina di regolazione delle attività di Energy services company, a sostenere interventi per il miglioramento degli edifici pubblici, a trasmettere una relazione annuale alle Commissioni parlamentari competenti sull’efficacia e l’impatto delle forme di sostegno.

Il sen. Girotto (M5S) ha illustrato la mozione n. 421 (testo 2) che impegna il Governo a prevedere l’estensione della detrazione fiscale fino al 2020 anche attraverso la riduzione annuale o biennale della percentuale; a prevedere una rimodulazione delle tipologie di intervento ammesse ad agevolazione che premi il maggior risparmio energetico; a prevedere l’obbligo di redazione dell’attestato di prestazione energetica per accedere all’ecobonus e un meccanismo sanzionatorio efficace per le dichiarazioni incongruenti; a favorire maggiori investimenti per la riqualificazione degli edifici pubblici. Il sen. Vaccari (PD) ha illustrato la mozione n. 456 (testo 2) che impegna il Governo a dare stabilità alla detrazione del 65 per cento, o a conferirle carattere pluriennale, inserendola nel quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali.  La sen. Consiglio (LN) ha illustrato la mozione n. 542 che impegna il Governo a reperire le risorse per ridurre il numero di rate annuali per il recupero delle spese sostenute, a incentivare la realizzazione di sistemi di accumulo a batteria installati negli edifici in abbinamento a impianti alimentati da rinnovabili. Il sen. D’Ambrosio Lettieri (CoR) ha illustrato la mozione n. 547 che impegna il Governo a chiarire che nei contratti di prestazione energetica debba essere applicata l’Iva agevolata al 10 per cento. Il sen. Panizza (Aut) ha illustrato la mozione n. 553 che impegna il Governo a ricomprendere far gli istituti autonomi per le case popolari che possono usufruire dell’agevolazione anche gli enti costituiti in forma di società aventi le stesse finalità sociali. Nella discussione generale hanno preso la parola i sen. Dalla Zuanna, Laura Puppato (PD) e Orellana (Misto). Il Vice Ministro dell’economia Morando ha affermato di condividere le premesse di tutte le mozioni, ma di non condividere la proposta di ridurre i tempi del recupero delle spese sostenute che comporterebbe oneri molto gravosi. Ha ricordato la valenza fondamentalmente anticiclica della misura dell’ecobonus ma, comprendendo la necessità di un orizzonte temporale più lungo per gli investimenti, ha chiesto di convergere su un’unica mozione che preveda la stabilizzazione della misura per il triennio 2017-2019, rinviando ad altra sede impegni che attengono alla politica energetica del Paese. Tutti i Gruppi hanno accolto la proposta e hanno conseguentemente modificato le rispettive mozioni. Hanno svolto dichiarazione di voto i sen. D’Ambrosio Lettieri (CoR), Consiglio (LN), Panizza (Aut), Loredana De Petris (SI-SEL), Conte (AP), Girotto (M5S), Piccoli (FI-PdL) e Tomaselli (PD). La seduta è terminata alle 19,45.

Terminata la seduta, ho ascoltato il sen. del PD Stefano Vaccari capogruppo del PD nella Commissione Ambiente che mi ha detto: “L’impegno assunto dal governo nell’Aula del Senato di stabilizzare, dal 2017 e per 3 anni, l’ecobonus per le ristrutturazioni edilizie è una scelta lungimirante che può dare certezza agli investimenti nel patrimonio edilizio. L’Ecobonus ha rappresentato e rappresenta un volano importante per l’economia sostenibile. Renderlo stabile per tre anni significa generare risorse economiche private, risparmiare energia, ridurre le

Mercoledì 13 alle ore 9,30 a conclusione della discussione di mozioni sulla parziale privatizzazione di Ferrovie dello Stato, l’Assemblea ha approvato la mozione del PD e, con una modifica, la mozione di Forza Italia. Respinte le mozioni di SI-SEL, M5S e LN. Approvato anche l’ordine del giorno G1 del sen. Candiani (LN) che impegna il Governo ad accompagnare il piano di cessione di quote pubbliche con un piano di investimenti per l’alta velocità e il trasporto locale. Tutte le mozioni presentate ricordano l’importanza strategica di FS che, con un fatturato di 8,4 miliardi di euro, è la seconda azienda italiana per investimenti; evidenziano inoltre che lo schema di decreto del Governo sui criteri di privatizzazione e dismissione è lacunoso, non sostenuto da un’adeguata analisi degli effetti e privo di garanzie per il servizio di pubblica utilità. La sen. De Petris (SI-SEL), illustrando la mozione n. 469 (testo 2), ha ricordato che le privatizzazioni non sono garanzia di sviluppo, efficienza e competitività; al contrario, in Italia, tali processi sono stati caratterizzati da fallimenti e operazioni poco trasparenti. Anche il sen. Scibona (M5S), illustrando la mozione n. 543, ha argomentato la necessità di subordinare il processo di privatizzazione ad un ampio confronto con il Parlamento, basato su un’analisi seria degli effetti attesi e – richiamato il caso di Poste Italiane. La mozione impegna il Governo a informare il Parlamento sugli obiettivi industriali, a investire per ammodernare le linee esistenti e riqualificare il trasporto regionale. Il sen. Crosio (LN), illustrando la mozione n. 511, ha osservato che la parziale privatizzazione di FS non dovrebbe essere un’operazione finanziaria, dovrebbe essere invece occasione di rilancio per il trasporto ferroviario del Paese e prevedere clausole di salvaguardia per gli utenti. La mozione impegna a rendere noti i dettagli del progetto. Il sen. Gibiino (FI-PdL) ha illustrato la mozione n. 545 che impegna il Governo a fornire un’analisi dei benefici dell’operazione; ad adottare iniziative per garantire che il processo abbia positive ricadute industriali e occupazionali. Il sen. Sonego (PD), illustrando la mozione n. 550, ha affermato che la parziale privatizzazione si inserisce in un quadro di risanamento ed efficientamento e di trasformazione della società in un gruppo multinazionale. La mozione impegna il Governo a sottoporre al Parlamento tutti i passaggi del processo, a definire un piano industriale atto a fare del gruppo FS un protagonista del trasporto europeo. Dopo gli interventi dei sen. Borioli (PD), Orellana (Aut) e Uras (Misto), il Vice Ministro dell’economia Morando si è dichiarato contrario alle mozioni di SI-SEL, M5S e LN perché esprimono un giudizio negativo sulle privatizzazioni; ha invece accolto la mozione del PD e l’ordine del giorno del sen. Candiani (LN) e ha chiesto a FI-PdL di espungere dalla sua mozione l’impegno sulla destinazione di una parte delle risorse agli investimenti, anziché alla riduzione del debito pubblico. Il Vice Ministro ha precisato che il Governo, d’accordo con il gruppo dirigente di FS, ha deciso di rinviare al 2017 la privatizzazione, procedendo prima ad un riassetto e alla definizione di un piano industriale. Nelle dichiarazioni di voto hanno preso la parola i sen. Crosio (LN), D’Anna (AL-A), Cervellini (SI-SEL), Mancuso (AP), Scibona (M5S), Gibiino (FI-PdL), Filippi (PD), Maurizio Rossi (Misto). 

L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 2312, già approvato dalla Camera, di ratifica ed esecuzione dei seguenti accordi in materia ambientale: a) Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Doha l’8 dicembre 2012; b) Accordo tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l’Islanda, dall’altra, per quanto concerne la partecipazione dell’Islanda all’adempimento congiunto degli impegni dell’Unione europea, dei suoi Stati membri e dell’Islanda per il secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Bruxelles il 1° aprile 2015; c) Protocollo relativo alla cooperazione in materia di prevenzione dell’inquinamento provocato dalle navi e, in caso di situazione critica, di lotta contro l’inquinamento del Mare Mediterraneo, fatto alla Valletta il 25 gennaio 2002; d) Decisione II/14 recante emendamento alla Convenzione sulla valutazione dell’impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, fatta ad Espoo il 25 febbraio 1991, adottata a Sofia il 27 febbraio 2001; e) Decisione III/7 recante il secondo emendamento alla Convenzione sulla valutazione dell’impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, fatta ad Espoo il 25 febbraio 1991, adottata a Cavtat il 1°- 4 giugno 2004; f) Protocollo sulla valutazione ambientale strategica alla Convenzione sulla valutazione dell’impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, fatta ad Espoo il 25 febbraio 1991, fatto a Kiev il 21 maggio 2003.

Dopo la relazione, dei sen. Pegorer e Caleo (PD), i quali hanno evidenziato la necessità di approvare rapidamente il ddl per sottoscrivere il Trattato di Parigi, ha preso la parola il sen. D’Alì (FI-PdL), il quale ha criticato l’inserimento di sei ratifiche nell’articolo 1 di un unico ddl. Il Governo ha accolto l’ordine del giorno G101 del sen. Martelli (M5S) e, con riformulazioni, gli ordini del giorno G100 del sen. D’Alì (FI-PdL), e G102 del sen. Compagnone (AL-A).La seduta è terminata alle ore 13,30.

Nella seduta pomeridiana delle ore 16,30 L’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2312 di ratifica ed esecuzione dei seguenti accordi in materia ambientale: a) Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Doha l’8 dicembre 2012; b) Accordo tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l’Islanda, dall’altra, per quanto concerne la partecipazione dell’Islanda all’adempimento congiunto degli impegni dell’Unione europea, dei suoi Stati membri e dell’Islanda per il secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Bruxelles il 1° aprile 2015; c) Protocollo relativo alla cooperazione in materia di prevenzione dell’inquinamento provocato dalle navi e, in caso di situazione critica, di lotta contro l’inquinamento del Mare Mediterraneo, fatto alla Valletta il 25 gennaio 2002; d) Decisione II/14 recante emendamento alla Convenzione sulla valutazione dell’impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, fatta ad Espoo il 25 febbraio 1991, adottata a Sofia il 27 febbraio 2001; e) Decisione III/7 recante il secondo emendamento alla Convenzione sulla valutazione dell’impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, fatta ad Espoo il 25 febbraio 1991, adottata a Cavtat il 1°- 4 giugno 2004; f) Protocollo sulla valutazione ambientale strategica alla Convenzione sulla valutazione dell’impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, fatta ad Espoo il 25 febbraio 1991, fatto a Kiev il 21 maggio 2003.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole il sen. Arrigoni (LN), la sen. De Petris (SI-SEL), la sen. Nugnes (M5S), il sen. Piccoli (FI-PdL) e il sen. Sangalli (PD). L’Assemblea ha approvato, con modifiche, le due mozioni su atti di sindacato ispettivo dei parlamentari presentate dai Gruppi FI-PdL e M5S. Il sen. Amidei (FI-PdL) ha illustrato la mozione n. 487, che è stata sottoscritta anche dal Gruppo LN. Premesso che il sindacato ispettivo è uno strumento essenziale di controllo parlamentare e il Regolamento fissa tempi di risposta da rispettare, la percentuale di atti che hanno ricevuto risposta è di circa il 19 per cento, con un tempo medio di 126 giorni. Il sen. Lucidi (M5S) ha illustrato la mozione n. 544 nella quale si segnala che la percentuale di risposta alla Camera è più elevata, in taluni casi più che doppia, rispetto al Senato.  Nella discussione sono intervenuti i sen. Divina (LN) e Maria Mussini (Misto). Il Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Pizzetti ha affermato che il Governo ha sollecitato i Dicasteri ad una maggiore attenzione al sindacato ispettivo e, nonostante l’aumento significativo di atti presentati, la percentuale di risposta nella legislatura è passata dal 28,6 al 35,5 per cento. Il rappresentante del Governo, infine, ha accolto la mozione n. 487, con l’esclusione delle considerazioni e una riformulazione nelle premesse, e la mozione n. 544. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Erika Stefani (LN), Loredana De Petris (SI-SEL), che ha sollecitato la riunione della Giunta del Regolamento per evitare che le domande del question time siano preventivamente inviate al Governo, Sara Paglini (M5S) e Malan (FI-PdL).

In relazione alla campagna referendaria sulle trivellazioni petrolifere, il sen. Compagnone (AL-A) ha chiesto di aggiornare i lavori a martedì prossimo. Non essendovi osservazioni contrarie, l’Assemblea tornerà a riunirsi il 19 aprile per la discussione delle mozioni di sfiducia. La seduta è terminata alle 18,15.

Giovedì 14, alle ore 9,30 nella Sala Koch il Senato della Repubblica ha avviato un progetto di collaborazione istituzionale e di formazione sul linguaggio giuridico e la scrittura delle leggi. “Le parole giuste. Scrittura tecnica e cultura linguistica per il buon funzionamento della pubblica amministrazione e della giustizia”: questo il titolo del convegno che si è tenuto oggi. Hanno aperto i lavori il Presidente del Senato, Pietro Grasso, e il Rettore dell’Università di Pavia, Fabio Rugge. La collaborazione tra la Camera Alta e l’Università di Pavia intende coniugare la professionalità dei funzionari del Senato nell’attività di redazione e di revisione dei testi legislativi con i saperi e le competenze multidisciplinari dell’Ateneo pavese. Tutto ciò per dare vita a una scuola di formazione capace di concorrere ad una migliore qualità dei testi giuridici e a una maggiore tutela dei diritti dei cittadini. La collaborazione si articolerà, in particolare, nell’istituzione nell’Ateneo pavese di un Master universitario, all’interno del quale saranno previsti tirocini formativi curriculari presso gli Uffici del Senato e attività di docenza da parte dei funzionari parlamentari. Il progetto è rivolto a tutti coloro che, a vario titolo, sono chiamati, nella loro attività lavorativa o professionale, a progettare, redigere, interpretare, applicare le norme, nonché ai giovani laureati con l’obiettivo di diffondere e radicare quella cultura del ben legiferare di cui tutti riconoscono la necessità.

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