7GIORNI IN SENATO/ Bagarre della Lega sullo ius soli, la ministra Fedeli in infermeria

Il Senato accelera sullo ius soli tra le proteste della Lega costringendo addirittura il presidente Pietro Grasso ad espellere un senatore del Carroccio (scelta poi revocata) e a far portare fuori dall’Aula il capogruppo Centinaio. La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, spintonata, è finita addirittura in infermeria.

L’Assemblea ha infatti detto sì all’inversione dell’ordine  dei lavori e incardinato lo ius soli prima del voto sulle pregiudiziali di costituzionalità del decreto vaccini.

 I senatori della Lega hanno protestato contro la decisione di incardinare subito il ddl sullo ius soli in Aula, arrivando verso i banchi del governo con un cartello con la scritta “No allo Ius soli” e il presidente del Senato Pietro Grasso espelle dall’emiciclo Raffaele Volpi, mentre il capogruppo Gianmarco Centinaio che si è seduto accanto alla ministra Fedeli viene allontanato di peso dai commessi. Dopo la decisione di Grasso di espellere il leghista Raffaele Volpi per la protesta inscenata contro lo ius soli, Volpi non esce dall’emiciclo. Cosa che a norma di Regolamento avrebbe comportato la sospensione della seduta. Per evitare lo stop dei lavori Grasso revoca l’ espulsione di Volpi chiamandolo comunque a rispondere “nelle sedi competenti” per l’accaduto. “Un precedente così neanche l’arbitro Moreno!”, commenta Calderoli. “Quando i giocatori si arrivano a nascondere l’arbitro deve comportarsi come può…”, ribatte Grasso. Ma intanto i lavori d’Aula proseguono.

Della bagarre ha fatto le spese il ministro della Scuola Valeria Fedeli che è stata medicata nell’infermeria del Senato. Lei, raccontano alcuni esponenti Dem presenti nell’emiciclo, era ai banchi del governo quando i senatori della Lega sono arrivati di corsa “con i cartelloni e l’hanno spinta contro lo stesso tavolo e le sedie”. Secondo quanto si apprende le sarebbero stati messi dei cerotti e le sarebbero stati somministrati degli antidolorifici. “Sto bene – ha scritto poi la ministra su twitter – grazie a tutte e a tutti. Non saranno i tentativi di sopraffazione a fermare una battaglia di civiltà come lo Ius soli”.

7 GIORNI IN SENATO

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 13 giugno l’Aula si è riunita alle ore 11 ed ha avviato la discussione di mozioni sulla riforma della politica agricola comune. Formigoni (AP) ha illustrato la mozione n. 744 (testo 2) che, considerata la centralità sempre maggiore che hanno assunto la sicurezza alimentare e la questione ambientale e sociale, impegna il Governo a dare un nuovo impulso alle imprese agroalimentari nazionali, tutelando e sostenendo le produzioni di eccellenza del made in Italy. Campanella (MDP) ha illustrato la mozione n. 760 che impegna il Governo a ribadire, in sede europea, la rilevanza strategica della PAC quale strumento finalizzato a garantire l’approvvigionamento alimentare europeo. Candiani (LN) ha illustrato la mozione n. 761 che impegna il Governo a concentrarsi sulla PAC post 2020, in particolare a convogliare gli sforzi sulla stabilizzazione dei mercati, sul funzionamento della filiera alimentare, sulla salute degli alimenti e sull’occupazione. D’Alì (FI-PdL) ha illustrato la mozione n. 763 che impegna il Governo ad attivarsi per ridurre la burocrazia per l’accesso ai finanziamenti e per la disponibilità degli stessi.  Stefano (Misto) ha illustrato la mozione n. 765 che impegna il Governo a prevedere una semplificazione delle regole e delle soglie fisiche del greening; a rafforzare e sostenere la figura dell’agricoltore attivo. La senatrice Donno (M5S) ha illustrato la mozione n. 767 che impegna il Governo a promuovere l’adozione di misure che contrastino in maniera anticipata l’insorgenza di fitopatie da batterio e non e/o altre malattie.  Compagnone (ALA) ha illustrato la mozione n. 770 che impegna il Governo a promuovere meccanismi di gestione amministrativa snelli, rapidi, chiari, intellegibili per tutti gli operatori. Alla conseguente discussione hanno preso parte Dalla Tor (AP), Candiani (LN), Daniela Donno (M5S), Amidei (FI-PdL) e Angelica Saggese (PD). Il seguito dell’esame delle mozioni è quindi rinviato alla seduta pomeridiana. La seduta è terminata alle ore 13:00.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16:30 L’Assemblea ha approvato mozioni sulla riforma della politica agricola comune. Nella seduta antimeridiana hanno avuto luogo le illustrazioni e si è svolta la discussione. Il vice ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Olivero ha accolto tutte le mozioni presentate, alcune previa riformulazione di taluni punti, sottolineando che le variazioni occorse nel tempo al comparto primario hanno reso la PAC più confacente alle istanze delle politiche comunitarie in riferimento alla sostenibilità dell’agricoltura. Hanno svolto dichiarazione di voto Di Giacomo (FL), Candiani (LN), Maria Grazia Gatti (Art. 1), Compagnone (ALA), D’Ambrosio Lettieri (GAL), Panizza (Aut), Formigoni (AP), Loredana De Petris (SI-SEL), Daniela Donno (M5S), Amidei (FI-PdL) e Leana Pignedoli (PD). In tutti gli interventi è emersa la necessità di un alleggerimento burocratico delle procedure di attuazione della PAC, mirando a politiche che mettano al centro la sicurezza alimentare e la tutela ambientale, che, tenendo conto delle specificità del settore agroalimentare dei singoli Paesi, valorizzino al meglio le eccellenze italiane. Su richiesta del senatore Russo (PD), la Presidenza ha rinviato la discussione dei successivi punti all’ordine del giorno per consentire alle Commissioni bilancio e giustizia di concludere i loro lavori in riferimento ai provvedimenti prossimi all’esame dell’Assemblea. La seduta è terminata alle ore 18:00.

Mercoledì 14 la seduta è iniziata alle ore 9:30 con votazione a scrutinio segreto, mediante schede, l’Assemblea ha eletto Antonio Saitta componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti. L’Assemblea ha quindi poi avviato l’esame del ddl. n. 2853 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo, già approvato dalla Camera dei deputati.

Il relatore,  Santini (PD), ha illustrato il provvedimento, la cui priorità è ridurre l’indebitamento, come concordato con l’Unione europea. Durante l’esame da parte della Camera sono state predisposte e rafforzate numerose disposizioni volte a ridurre l’impatto della manovra su imprese e cittadini e ad utilizzare parte delle risorse recuperate per favorire lo sviluppo. A tali interventi sono state affiancate disposizioni tra le quali la parziale disattivazione delle cosiddette clausole di salvaguardia, le misure per il sostegno alle zone colpite dai recenti eventi sismici del centro Italia e quelle che affrontano le problematiche di bilancio degli enti territoriali. La prima parte del decreto-legge contiene le misure volte al controllo dei conti pubblici. L’intervento correttivo è complessivamente pari, in termini di indebitamento netto, a 3,1 miliardi di euro, ed è in gran parte operato sul lato delle entrate (per circa 2,8 miliardi). Particolare rilievo assumono le misure volte a contrastare l’evasione fiscale e a deflazionare il contenzioso tributario. A queste si aggiungono interventi finalizzati al rilancio economico e sociale del Paese, che si sviluppano su quattro direttrici prioritarie di intervento: i trasporti, il lavoro, il sostegno alle imprese e ai contribuenti e gli investimenti.         Respinte le questioni pregiudiziali e sospensiva, è iniziata la discussione generale, alla quale hanno preso parte  Lucidi (M5S), Tosato (LN), Bocchino, Barozzino (SI-SEL), Laura Fasiolo (PD) e Boccardi (FI-PdL). Il seguito della discussione è rinviato alla seduta pomeridiana. La seduta è terminata alle ore 13:35.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16:30 l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl. n. 2853 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo, già approvato dalla Camera dei deputati. Il provvedimento ha come priorità la riduzione dell’indebitamento, come concordato con l’Unione europea. La prima parte del decreto-legge contiene misure volte al controllo dei conti pubblici. L’intervento correttivo è complessivamente pari, in termini di indebitamento netto, a 3,1 miliardi di euro, ed è in gran parte operato sul lato delle entrate (per circa 2,8 miliardi). Durante l’esame da parte della Camera sono state predisposte e rafforzate numerose disposizioni volte a ridurre l’impatto della manovra su imprese e cittadini e ad utilizzare parte delle risorse recuperate per favorire lo sviluppo. Particolare rilievo assumono le misure volte a contrastare l’evasione fiscale e a deflazionare il contenzioso tributario. A tali interventi sono state affiancate disposizioni tra le quali la parziale disattivazione delle cosiddette clausole di salvaguardia, le misure per il sostegno alle zone colpite dai recenti eventi sismici del centro Italia e quelle che affrontano le problematiche di bilancio degli enti territoriali.

Nella seduta antimeridiana, dopo la relazione, sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità ed è iniziata la discussione generale, che si è conclusa nel pomeriggio con gli interventi di Endrizzi, Cioffi, Michela Montevecchi, Vilma Moronese (M5S), Stefania Pezzopane, Elena Ferrara, Ichino, Esposito, Magda Zanoni (PD), Ceroni, Azzollini (FI-PdL), Serenella Fucksia (FL), Crosio (LN), Barani (ALA), Paola De Pin (GAL) e Uras (Misto). Il ministro dei rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha quindi posto la questione di fiducia sull’approvazione, senza emendamenti, dell’articolo unico del ddl di conversione del decreto-legge, nel testo approvato dalla Camera dei deputati. Alla discussione sulla questione di fiducia hanno preso parte  Arrigoni (LN), Zeller (Aut), Endrizzi (M5S) e Ceroni (FI-PdL). Le opposizioni hanno stigmatizzato il comportamento del Governo che, per l’ennesima volta, trasmette al Senato un provvedimento non modificabile. La seduta è terminata alle ore 20.

Giovedì 15 l’Aula è iniziata alle ore 9:30. L’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl. n. 2853 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo, già approvato dalla Camera dei deputati. Nella seduta pomeridiana di ieri si è conclusa la discussione sulla questione di fiducia posta sull’approvazione, senza emendamenti, dell’articolo unico del ddl di conversione del decreto-legge, nel testo approvato dalla Camera dei deputati. Con 144 voti favorevoli, 104 contrari e un astenuto, l’Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando, nel testo licenziato dalla Camera, il ddl. n. 2853 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo. Hanno annunciato la fiducia  Fravezzi (Aut), Gualdani (AP) e Tonini (PD). La maggioranza ha evidenziato che la manovra è coerente con le politiche di risanamento dei conti pubblici: si interviene senza aumentare la pressione fiscale e sostenendo gli investimenti e la crescita. Sacconi (AP) ha annunciato di non votare la fiducia, in dissenso dal Gruppo.  Hanno negato la fiducia Quagliariello (FL), Silvana Comaroli (LN), Barani (ALA), Mauro (GAL), Alessia Petraglia (SI-SEL), Giovanna Mangili (M5S) e Mandelli (FI-PdL).     Migliavacca (Art. 1) ha annunciato la non partecipazione al voto del Gruppo.

L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl. 2092 recante modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre disposizioni in materia di cittadinanza, già approvato dalla Camera dei deputati. Poiché il presidente della Commissione affari costituzionali, Torrisi (AP), ha riferito che la Commissione non ha concluso l’esame in sede referente, il ddl sarà discusso senza relazione. L’esame è quindi rinviato ad altra seduta. L’Assemblea ha avviato la discussione per la deliberazione sul parere espresso, ai sensi dell’articolo 78, comma 3, del Regolamento, dalla Commissione affari costituzionali sul ddl. n. 256 di conversione in legge del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale. Hanno preso la parola per sostenere l’insussistenza dei presupposti di necessità ed urgenza del decreto legge Calderoli (LN), Serenella Fucksia (FL), Loredana De Petris (SI-SEL), Endrizzi (M5S) e Malan (FI-PdL). Il seguito della discussione è rinviato ad altra seduta. La seduta è terminata alle ore 14:00, e tutti  i senatori si sono recati a Montecitorio per partecipare nella seduta comune alla votazione per l’elezione di un giudice della Corte costituzionale.

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