Il governo pone la fiducia sulla riforma del processo penale, ma c’è dissenso

Il Consiglio dei ministri ha autorizzato la richiesta del voto di fiducia per la riforma del processo penale. Lo si apprende da ambienti del governo. Il provvedimento, che era all’esame dell’Aula del Senato, era tornato in commissione Giustizia, su decisione della Conferenza dei Capigruppo in attesa che il governo formulasse un emendamento per armonizzare le spese per le intercettazioni nelle varie Procure.

Ap avrebbe espresso perplessità sulla decisione. E infatti vi è stato un contrasto tra i ministri Alfano (Esteri) e Orlando (Giustizia) anche sulla richiesta del voto di fiducia. Argomento sul quale si è schierato nettamente il ministro Costa degli Affari Regionali (Ap):  “Non sono d’accordo – ha detto – con la scelta di porre la questione di fiducia sulla riforma del processo penale, in assenza di modifiche del testo,  perché le norme sulla prescrizione allungano a dismisura i tempi del processo e ciò contrasta con i principi della ragionevole durata dell’iter processuale”. Inoltre, spiega, la delega sulle intercettazioni scade tra 12 mesi, cioè dopo la fine della legislatura.

Gentiloni ha tentato di placare gli animi invitando i ministri a non esacerbare il clima. Ci riuscirà?

 

Commenta per primo

Lascia un commento