Virginia Raggi alla Commissione antimafia: “Ecco le misure che stiano adottando per ripulire dalla corruzione il Comune di Roma”.

Raggi e Rosy BindiIl sindaco cinquestelle di Roma, Virginia Raggi, ascoltata in Commissione parlamentare antimafia presieduta da Rosy Bindi, ha detto: “All’esito delle indagini di Mafia capitale abbiamo preso dei provvedimenti attivando tutti i procedimenti disciplinari per le persone coinvolte. Alcune sono state sospese, altre sono state sottoposte a rotazione. Ma praticamente tutti i dirigenti coinvolti in Mafia Capitale ce li teniamo perché a questo ci costringe la legge”.

Tuttavia, ha aggiunto, “entro il 31 ottobre procederemo alla rotazione di tutti i dirigenti, sia nelle strutture centrali che in quelle periferiche”. La  Raggi ha ricordato di aver attivato anche “la procedura di interpello” per consentire ai dipendenti di indicare dove vorrebbero essere spostati.

“Abbiamo in essere un protocollo per la vigilanza collaborativa sperimentale con l’Autorità anticorruzione, che prevedeva un limitato raggio d’azione dell’Anac. Noi stiamo elaborando un nuovo protocollo per rafforzare l’attività di vigilanza di quei settori, come ad esempio le politiche sociali, su cui Mafia capitale ha esteso le proprie ramificazioni”, ha spiegato ancora.

“La continuità dei servizi non può essere usata come scusa per deroghe permanenti al diritto – ha aggiunto – dobbiamo garantire continuità ma anche legalità”.

“Stiamo intervenendo – ha continuato Raggi – per eliminare il ricorso alle proroghe dei contratti pubblici. Abbiamo trovato un’amministrazione che in quasi tutti i settori non bandiva gare da anni e continuava a mantenere rapporti in essere con soggetti terzi attraverso la proroga. Quindi si arrivava a scadenza del contratto, l’amministrazione non lavorava per tempo per bandire una nuova gara e la scusa della continuità del servizio veniva utilizzata per una proroga, non di natura tecnica ma una proroga vera e propria, spesso con una durata maggiore del bando iniziale”.

“La nostra prima azione è stata quella di iniziare a fare uno scadenzario di tutti gli affidamenti in essere – ha aggiunto Raggi – mettendo una sorta di allarme in maniera che quando il contratto arriva a scadenza l’amministrazione si è già premurata di indire una gara. Questo prima non veniva fatto, nessuno ci ha mai pensato: la prassi era quella di andare in proroga. Su questo vogliamo riaprire l’ufficio di audit, probabilmente affidando a questo anche la supervisione delle varie scadenze di tutti i dipartimenti”.

“Abbiamo trovato il patrimonio – ha continuato – in una situazione disastrosa. Roma non sa quali immobili ha: Roma non conosce il proprio patrimonio immobiliare . E non lo conosce – ha proseguito – perché per anni ha ne ha affidato la gestione a società esterne. Una delle principali è la Romeo Gestioni, che effettuava la gestione del patrimonio attraverso procedure informatiche: quando è stato interrotto il contratto tra Roma Capitale e la Romeo Gestioni quest’ultima si è portata via tutti i dati e dopo una serie di contenziosi peraltro ancora in essere ha restituito 100 bancali di carta che dovrebbero essere aperti, visionati e inseriti all’interno di un sistema”.

All’uscita dall’aula delle audizioni della Commissione Abbiamo, Virginia Raggi  ha riferito ai giornalisti sulle azioni in corso di attuazione della giunta per sradicare la mafia, quindi riportare la legalità, ripartire dalle procedure di gara, “con uno scadenzario effettivo per non andare più in proroga come è sempre stato fatto”.  “E poi ancora un controllo del bilancio, un controllo degli appalti, un controllo dei soggetti che contrattano con la Pubblica amministrazione. Ho parlato molto, parleremo ancora, ci rivedremo”.

Zingaretti denuncia Buzzi per calunnia – Su un altro fronte, quello giudiziario, da segnalare la notizia data dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha riferito di aver denunciato Salvatore Buzzi “per le calunnie sul mio conto” e di aver chiesto di essere sentito nel processo contro di lui. Zingaretti, che ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere nel processo a Mafia Capitale, afferma, nella nota affidata ai giornalisti presenti nell’aula bunker di Rebibbia, che “durante le sue deposizioni in carcere nell’estate del 2015, il signor Buzzi ha accusato me ed altre decine di persone di aver commesso alcuni reati. Io ho subito denunciato il signor Buzzi per calunnia ed ora attendo il processo a suo carico”.

Zingaretti aggiunge che “per verificare le accuse di Buzzi la procura ha aperto su di me delle indagini ed ora, sempre la procura, ha chiesto al gip per me, e per altre decine di persone, l’archiviazione. Si è determinata una situazione paradossale – conclude la nota – in cui sarei stato chiamato a giustificarmi dalle false accuse mosse da Buzzi quando dovrebbe essere lui a spiegare perché me le ha rivolte. Non mi sottrarrò al dovere della trasparenza e dal rendere pubblici tutti i fatti di mia conoscenza. Chiederò io stesso di essere sentito come teste nel processo per calunnia conseguente alla mia denuncia nei confronti di Buzzi”.

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