Turchia: assalto terroristico al tribunale di Smirne. Uccisi un poliziotto, mi impiegato e due dei tre assalitori

Smirne attaccoUn poliziotto e un dipendente del tribunale sono morti in Turchia in un attacco al palazzo di giustizia di Smirne attuato da tre terroristi, due dei quali uccisi subito dopo in scontri a fuoco con la polizia.  L’attentato è stato compiuto prima con un’autobomba e poi con un assalto armato all’edificio.

Il palazzo di giustizia si trova nel distretto di Bayrakli. Oltre alle ambulanze, sul posto sono stati inviati diversi mezzi dei vigili del fuoco.

In base agli elementi raccolti finora, l’attacco al tribunale di Smirne sembra opera del Pkk curdo secondo quanto ha affermato dal governatore della città, Erol Ayyildiz, il quale ha affermato che i terroristi avevano addosso 8 bombe a mano e hanno anche fatto esplodere un altro veicolo dopo la prima autobomba. I feriti sono 6 o 7. 

Intanto il vicepremier turco, Veysi Kaynak, ha dichiarato che  l’attentatore di Capodanno a Istanbul è “probabilmente un figuro”,  confermando le indiscrezioni dei giorni scorsi sulle indagini mirate a una cellula asiatica dell’Isis. Minoranza turcofona e musulmana, gli uiguri risiedono nella regione cinese dello Xinjiang. Secondo Kaynak, il killer ha agito da solo ma con l’aiuto di una rete di complici su cui stanno indagando le autorità. Inoltre, ha aggiunto, non si può escludere che sia riuscito a fuggire all’estero.

Servizi di intelligence stranieri” potrebbero essere dietro la strage di Capodanno – ha detto ancora – visto “il modo professionale” in cui è stata compiuta. “Sono dell’idea che non sia possibile che l’autore abbia compiuto un attacco del genere senza alcun supporto. Ha l’aria di un’azione da servizi segreti. Tutti questi aspetti sono oggetto di valutazione”, ha spiegato Kurtulmus.

Proprio ieri e proprio a Smirne  l’antiterrorismo turco ha fermato altri 40 sospetti fiancheggiatori dell’attentatore del night Reina di Istanbul, in maggioranza stranieri provenienti dall’Asia centrale, sequestrando attrezzature militari e documenti falsi. Per la prima volta ha parlato ai turchi anche il presidente Recep Tayyip Erdogan, ribadendo l’appello all’unità nazionale lanciato a caldo con un messaggio scritto. “Lo scopo principale degli attacchi terroristici è quello di distruggere il nostro equilibrio, di metterci gli uni contro gli altri. Non cederemo a questo gioco”, ha assicurato Erdogan, tornando anche a respingere le critiche sulle presunte ambiguità di Ankara nei rapporti con l’Isis: “Dire che la Turchia si è arresa al terrorismo significa stare dalla parte dei terroristi”.

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