WOMAN IN RED/ I calci di rigore sorridono al Liverpool e la Supercoppa Europea si tinge di rosso davanti alla signora arbitro. Ottima prestazione di Stephanie Frappart, primo fischietto donna in una finale Uefa

di FABIO CAMILLACCI/ Istanbul: all’ex stadio del Besiktas, emozioni interminabili per la Supercoppa Europea arbitrata da una donna per la prima volta nella storia del calcio maschile di un certo livello. L’arbitro francese Stephanie Frappart non ha sbagliato praticamente nulla conquistandosi subito il rispetto dei giocatori di Liverpool e Chelsea. Solo qualche perplessità sul rigore del 2-2. Il match: dopo quello nella finalissima di Champions League contro il Tottenham, ecco un altro derby britannico che vede trionfare il Liverpool. Ad arrendersi stavolta è un’altra squadra di Londra: il Chelsea. Ma i Blues del neotecnico Lampard (una bandiera del club in sostituzione di Maurizio Sarri), si arrendono solo ai rigori. Lo spagnolo Adrian, ovvero il sostituto dell’infortunato Alisson, para il quinto tiro dal dischetto al giovane Abraham e finisce 7-6 per i Reds dopo il 2-2 maturato tra tempi regolamentari e supplementari. Apre Giroud per i Blues nel primo tempo. Manè pareggia a inizio ripresa e raddoppia nel primo overtime. Un rigore trasformato da Jorginho fissa il definitivo pareggio prima dei tiri di rigore che non sorridono ai vincitori dell’ultima Europa League.

Stavolta dunque i rigori sorridono al Liverpool e si tinge di rosso il primo trofeo stagionale d’Europa. Jurgen Klopp può alzare la Supercoppa dopo aver ceduto pochi giorni fa il Community Shield (la Supercoppa d’Inghilterra) al Manchester City proprio alla lotteria dei tiri dagli undici metri. Dal canto suo, Lampard rimedia la seconda sconfitta in 3 giorni dopo lo 0-4 subito in casa del Manchester United. Stasera però può dirsi senza dubbio soddisfatto della prestazione dei suoi rispetto a quanto visto a Old Trafford; soprattutto nella capacità di reagire alle difficoltà. E’ stato un bel Chelsea, in particolare nel primo tempo. Mentre, nella ripresa, l’ingresso di Firmino ha rivitalizzato il Liverpool. Legni colpiti, gol annullati, grandi parate dei portieri. Insomma, una gran bella partita fino all’ultimo respiro. Difficile dire se alla fine i rigori abbiano premiato la squadra che ha mertitato di più, o penalizzato quella che realmente avrebbe meritato di vincere. In campo ha prevalso un grande equilibrio come forze contrapposte.

Focus sul primo arbitro donna di una finale Uefa. “Stephanie Frappart è uno degli arbitri più bravi al mondo”. Se Roberto Rosetti, designatore italiano della Federazione europea, ha speso parole del genere per il fischietto transalpino, non era molto sensato parlare di esperimento o di designazione decisa solo per assecondare l’orribile politicamente corretto. Soprattutto dopo aver visto arbitrare la Frappart una partita atleticamente complicata, non solo per i 120’ disputati ma anche per i ritmi. In tutta la gara come detto all’inizio dell’articolo, resta solo un dubbio: il rigore del 2-2 concesso per un lieve tocco del portiere del Liverpool Adrian su Abraham. Il tocco non sembra chiarissimo ma pare esserci; la Var comunque conferma. Al di là di tutto l’esame risulta ampiamente superato. Per lunghi momenti della partita non ti accorgi nemmeno di lei. E questo quando succede, è un segno che l’arbitro sta facendo bene, che non sta sbagliando.

La Frappart sceglie un metro all’inglese. La partita è intensa e fisica, ma lei mantiene la stessa linea e sanziona solo i contatti più evidenti, evitando di spezzettare il gioco (nella foto Ap-Gazzetta.it: parla con Salah). Sempre vicina all’azione, ammonisce tre giocatori (uno di questi gialli non c’era) ed è autorevole senza atteggiarsi a diva. Non rifiuta il dialogo e i giocatori la rispettano. Bene anche le due assistenti: l’irlandese O’Neal e l’italiana Manuela Nicolosi, come nella finale del Mondiale femminile. In sintesi, la riuscita complessiva della terna in gonnella è stata ottima sotto ogni punto di vista, anche grazie all’ausilio della Var; soprattutto sui fuorigioco che portano all’annullamento dei gol di Pulisic e Mount. Bene, brave, bis.

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