Tre kamikaze fanno una strage all’aeroporto Ataturk di Istanbul. Anche per la CIA c’è la firma dell’Isis

E’ salito a 42 morti (oltre i 3 attentatori) e 239 feriti (di cui 109 già dimessi dagli ospedali) il bilancio dell’attacco terroristico di martedì sera nell’aeroporto di Istanbul, dove tre attentatori hanno sparato e si sono poi fatti esplodere tra la folla. Secondo il premier turco Yildirim tutto porta all’Isis. Anche secondo il direttore della Cia, John Brennan, l’attacco porta la chiara firma dell’Isis. “Ci sono i segni distintivi della depravazione dello Stato Islamico”, ha detto Brennan al Council on Foreign Relations. Anche le autorità turche continuano a puntare sulla pista Isis: “L’idea che sia stato Daesh” (l’Isis) a compiere l’attacco “si fa sempre più forte”, ha ribadito il premier turco.

Tra le 42 vittime, per le quali è stato decretato un giorno di lutto nazionale, oltre ai cittadini turchi, ci sarebbero 5 sauditi – tra cui almeno 3 anche con cittadinanza turca – 2 iracheni, 1 tunisino, 1 uzbeko, 1 cinese, 1 iraniano, 1 ucraino, 1 giordano e una donna palestinese. Non risultano al momento italiani.

  Yildirim fa notare infine come l’attacco aAeroporto Istanbulrrivi mentre la Turchia sta avendo successo nella lotta al terrorismo e sta cercando di normalizzare i rapporti con i paesi vicini come la Russia e Israele.

Yildirim spiega che gli aggressori sono arrivati all’aeroporto in taxi e si sono fatti esplodere dopo aver aperto il fuoco sulle persone che erano nell’aeroporto. Alla domanda se un quarto aggressore possa essere fuggito, ha detto che le autorità non hanno tale valutazione ma stanno prendendo in considerazione ogni possibilitàla mano dell’Isis.

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