I paesi Arabi: “Gerusalemme est capitale dello stato occupato di Palestina”

Nel vertice straordinario dei paesi arabi è stato raccolto tenutosi a Istanbul è stato raccolto all’unanimità l’appello del presidente turco Erdogan ad affermare che “Gerusalemme est è la capitale dello stato occupato di Palestina“. Inoltre è stato ribadito che “dobbiamo riconoscere lo Stato di Palestina con i confini del 1967, liberandoci dall’idea che questo sia un ostacolo alla pace”. “Almeno 196 Paesi Onu – è stato ribadito – sono fermamente contrari alla decisione di Donald Trump di spostare l’ambasciata Usa in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme”. Perciò  “Gerusalemme è la nostra linea rossa”.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha affermato che d’ora in poi i palestinesi non accetteranno più alcun ruolo di mediazione degli Usa nel processo di pace in Medio Oriente.

A sua volta il presidente iraniano, Hassan Rohani, intervenendo al summit, ha dichiarato:  “L’Iran è pronto a cooperare con tutti i Paesi islamici senza alcuna riserva o precondizione per la difesa di Gerusalemme”. E ha lanciato un appello alla “unità islamica” contro “il pericolo del regime sionista” di Israele, dicendosi convinto che “i problemi tra i Paesi islamici possano essere risolti attraverso il dialogo”.

Anche il vertice Ue si dissocierà dalla decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e ribadirà la posizione già illustrata lunedì a Benjamin Netanyahu: l’Unione è per una soluzione a due Stati e contro qualsiasi decisione che possa compromettere il raggiungimento di questo obiettivo.

Il re saudita Salman bin Abddul Aziz al Saud, parlando al Consiglio consultivo saudita, ha affermato che i palestinesi hanno il diritto di fare di Gerusalemme est la loro capitale.

La Russia ha differenziato la sua posizione, manifestata dal portavoce di Putin, il quale ha affermato che non condivide la definizione di Israele come “stato terrorista” pronunciata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il portavoce Peskov ha aggiunto che “la posizione della Russia su Gerusalemme e sulla soluzione della questione mediorientale è ben nota”.

Il guardiano delle Chiavi del Santo Sepolcro a Gerusalemme, Adib Joudeh al-Husseini, non incontrerà il vicepresidente Usa Mike Pence quando arriverà in visita, la prossima settimana, in città. “Non riceverò Pence – ha detto, citato dalla Wafa – come espressione del mio assoluto rifiuto della decisione del presidente Trump su Gerusalemme”. Husseini ha fatto appello anche al Patriarca greco ortodosso Teofilo III e al Custode di Terra Santa Francesco Patton “a boicottare la visita di Pence”.

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