Tra falsi allarmi, allarmi veri, allarmismi e tranquillizzatori

ORA di puntadi Ennio Simeone

I terroristi riescono a creare il terrore anche senza sparare un colpo e raggiungono il loro obiettivo addirittura grazie agli editti dei governi occidentali. Come è accaduto oggi a Bruxelles, la “capitale” burocratica dell’Europa. Sulla base di informazioni presumibilmente verosimili, che facevano immaginare un attentato pari a quello di Parigi,  il primo ministro belga ha elevato nel suo paese l’allerta al “livello 4”, il che ha significato la chiusura a Bruxelles delle 4 linee della metropolitana almeno fino a lunedì, il rinvio di tutte le partite di calcio e degli eventi sportivi, la serrata di negozi, teatri, cinema. La città, presidiata da uomini e mezzi di polizia ed esercito, ha assunto un aspetto spettrale, da stato di guerra.

E’ vero che il quartiere autonomo di Molenbeek, nel cuore di Bruxelles, è il luogo nel quale si trovava asserragliato con alcuni complici colui che viene indicato come la mente del sanguinoso attacco a Parigi, è vero che, in rapporto alla popolazione, il Belgio è il paese europeo con il più alto numero di arruolati con l’Isis, ma resta il fatto che i tagliagola del califfato avranno provato una sensazione di potenza superiore persino a quella ottenuta con la carneficina di una settimana prima nella capitale francese di fronte a uno sconvolgimento senza precedenti nella vita di una capitale europea senza che lo abbiano sparato un colpo.

Ed anche in Italia, se si continuerà a spettacolarizzare ogni falso allarme o a far diventare oggetto di audiomessaggi del capo del governo una telefonata privata su whatsapp tra una mamma e una figlia, sarà inutile riempirsi la bocca di inviti alla popolazione perché continui a fare la propria vita senza farsi intimidire dalle azioni dei terroristi.

Commenta per primo

Lascia un commento