Tour de France: la vittoria di Plaza Molina è anche un po’ “italiana”. Nibali batte un colpo ma è rassegnato; Froome è troppo lontano

plaza molinadi Marco Valerio/

C’è un pizzico d’Italia nella vittoria di Ruben Plaza Molina, il 35enne spagnolo della Lampre Merida, il team che fa capo a Giuseppe Saronni, al 1° successo in questo Tour. A Gap il portacolori della Lam (foto Gazzetta.it) ha vinto per distacco la 16° tappa, precedendo di 28″ lo slovacco Peter Sagan, per la quinta volta al posto d’onore in questa corsa e il colombiano Jarlinson Pantano Gomez (Iam Cycling).

 

La 16° frazione della Grande Boucle. Una tappa molto “nervosa” che ha portato i corridori da Bourg de Peage a Gap lungo 201 km, con il Col de Cabre (1.180 metri e salita di 9,1 km al 4,6%) e il Col de Manse (1.268 metri con 8,9 di ascesa al 5,6%) prima della discesa verso Gap e che ha lasciato i fuochi d’artificio alle seconde linee. Tutti gli uomini d’alta classifica, a cominciare la maglia gialla Chris Froome, erano infatti ancora impegnati nella salita del Col de Manse mentre Plaza Molina tagliava il traguardo.

 

Riecco lo “Squalo dello Stretto”. Una tappa che ha riproposto il redivivo Vincenzo Nibali il quale con un’azione incisiva nel finale è riuscito a rosicchiare 26″ in classifica alla maglia gialla e a Contador. Briciole rispetto agli oltre 8 minuti che il siciliano “pagava” in classifica sul portacolori britannico del team Sky (il distacco è ora sceso a 7’49”, 8° posto), ma che però possono significare tanto per entusiasmo, stimoli e motivazioni in vista dell’impegnativa quattro giorni alpina che inizierà mercoledì prossimo, dopo il giorno di riposo di martedi 21 luglio.

 

Nibali scettico. Al traguardo, lo “Squalo dello Stretto” ha però subito chiarito di non cullare troppe illusioni. “Sono anche raffreddato”, ha fatto sapere, anche se ci sono ancora delle tappe importanti davanti. Froome resta saldamente al comando della classifica generale, con 3’10” di vantaggio su Quintana (Movistar) e 3’32” su Van Garderen (Bmc). Dopo diverse giornate di sali e scendi, la carovana del Tour prevedeva oggi solo due Gp di 2° categoria e così il gruppo dei migliori ha lasciato tranquillamente le chiavi della corsa a 23 comprimari di classifica, tra i quali la maglia verde Sagan e l’italiano Trentin che arrivano a guadagnare quasi 20 minuti sul plotone dei migliori, probabilmente e forse giustamente rilassato prima delle grandi salite dei prossimi giorni.

 

L’acuto di Plaza Molina. Alla fine ha vinto Plaza Molina ma si può anche dire che per l’ennesima volta ha perso Sagan: per lui quello di oggi è l’undicesimo piazzamento tra i primi 5 nelle sedici tappe di questo Tour. Un pò poco per un fuoriclasse, qual è lo slovacco, che anche oggi ha mostrato una condizione ottimale ma senza l’acuto della vittoria e che sull’ultima asperità del Col de Manse s’è lasciato sfuggire il corridore iberico, poi arrivato al traguardo con 28″ di ritardo.

 

Ancora una caduta. Il finale ha regalato l’ennesima brutta caduta in questo Tour. Protagonista involontario un compagno di Froome, Geraint Thomas, “buttato” fuori strada involontariamente da Warren Barguil che ha sbagliato la curva, spingendo il britannico di Sky oltre il guard rail in un piccolo precipizio in mezzo al bosco, in una caduta che, fortunatamente, si è rivelata essere più eclatante che pericolosa. Thomas è infatti risalito in bici, assistito da un compagno di squadra, ed è riuscito a tagliare regolarmente il traguardo.

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