Calcio, i retroscena sul flop Super League: l’inizio di tutto e le minacce della Uefa

di FABIO CAMILLACCI/ Si profila un clamoroso terremoto nel calcio europeo a causa della voglia di alcuni club di dare vita alla Superlega. Se il sisma dovesse materializzarsi, sarebbe di 10 gradi Richter e segnerebbe la storia del pallone nel Vecchio Continente. La Uefa non ci sta e, d’accordo con le altre Leghe e Federazioni dei vari Stati, prepara una causa da 50 miliardi, oltre alla clamorosa esclusione delle società che parteciperanno al nascitura progetto: una drastica separazione dal sistema calcio per crearne uno alternativo che stravolgerebbe Coppe e Campionati. Secondo i soliti ben informati, dietro al progetto ci sarebbe Dazn in cambio di 3,5 miliardi e per un numero imprecisato di anni. Il broadcast però ha smentito. Ora si parla di fondi arabi e americani.

I club indipendentisti fino a che punto si spingeranno? Arriveranno alla rottura totale? Anche perchè i membri della Superlega mentre trattano il rinnovo dei diritti Champions League e il nuovo format della Coppa Campioni dal 2024, sono pronti a partire addirittura dal 2022. Si tratterebbe di una clamorosa rivoluzione che manderebbe in tilt l’intero sistema calcistico: campionati, coppe e forse pure le Nazionali. Insomma, la sostanza è questa: i club più ricchi e titolati d’Europa, vogliono seguire altre strade per monetizzare, “americanizzando” un sistema che funziona da oltre un secolo. Il calcio però è sport e spettacolo, non un fenomeno da baraccone.

Il durissimo comunicato della Uefa dopo la comparsa del “progetto Florentino”. Un comunicato congiunto con le Federazioni di Inghilterra, Spagna e Italia in cui si legge: “Chi partecipa alla Superlega, club e calciatori, è fuori da tutto. Perchè si tratta di un progetto cinico nell’interesse di pochi club”. Questa dunque la risposta al famoso “progetto Florentino” (dal nome del presidente del Real Madrid Florentino Perez, nella foto a sinistra) sulla Superlega, rimasto latente in questi ultimi giorni di trattative sulla Champions e poi riemerso all’improvviso; forse come arma di ricatto nei confronti dell’Uefa. Tradotto: siamo al tutti contro tutti. In realtà alla Uefa sperano che resti solo una minaccia per strappare più soldi.

I firmatari della Superlega. Al momento i club che hanno aderito sarebbero 11. Cinque per l’Inghilterra: Manchester United, Liverpool, Arsenal, Tottenham e Chelsea. Tre per la Spagna: Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid. Tre per l’Italia: Juventus, Inter e Milan. Restano indecise Paris Saint Germain e Manchester City. Mentre il Bayern Monaco è contrario. Obiettivo: arrivare a un super campionato a 20 squadre come recita il “progetto Florentino”. Una scelta legata alla crisi economico-finanziaria causata dalla pandemia di Covid-19, un’emergenza mondiale che ha prosciugato le casse dei club e aumentato il debito. Pertanto, servono soldi freschi subito, soldi che solo i fondi miliardari e le tv possono versare. Che terremoto.

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